In ogni angolo della terra il sistema più efficace per abbattere il potere, più o meno dispotico, è rappresentato dal sollevamento popolare: La Rivoluzione. Tra esse quella Russa, quella Francese, quella Cubana.
In Francia, nel 1789, il popolo, con una rivolta sanguinaria, ha sostituito il re con i delegati dei Cittadini.
Nel 1917, con la rivoluzione russa la dinastia dei Romanov (Nicola II è stato l'ultimo imperatore) è stata eliminata e sostituita con il commissario che portava il potere nelle mani del popolo. Così si diceva.
Le rivoluzioni, quasi sempre, hanno avuto come obiettivo la trasformazione di un sistema dispotico in un sistema democratico. Ossia, un sistema governato dal popolo con democratiche e libere elezioni.
In realtà anche con la Democrazia il potere non è affatto nelle mani dei cittadini, del popolo, ma è nelle mani di quei personaggi capaci di controllare, perfettamente, i meccanismi elettivi.
Anche se, teoricamente, ogni cittadino può candidarsi a qualsiasi carica ed essere eletto, in realtà tale opzione è difficilmente realizzabile. Solo costosi meccanismi di conoscenza, di capacità mediatiche e importanti risorse finanziarie possono portare al risultato.
Ma le rivoluzioni non sempre riescono nel loro scopo. Spesse volte falliscono. Altre volte portano alla sostituzione di un despota con un altro despota.
I paesi che furono capaci di ribellarsi al potere dispotico delle monarchie ora vivono in stati repubblicani, più o meno democratici.
La Rivoluzione è come la levatrice (Ginecologa, ostetrica) della società a venire di cui la presente è gravida. (Dal libro Principio e speranza di Chiara Musolino, ETS Editrice).
Ma, nelle società moderne occidentali, la natalità è in ... calo.
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