Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

28 settembre 2022

IL QUADRATO DI SATOR

S A T O R
A R E P O
T E N E T
O P E R A
R O T A S

Il quadrato palindromo di Sator è un simbolo (Mistico per alcuni; Cabalistico; ...) che si riscontra in tante opere d'arte medievali e non solo. Le cinque parole, di cinque lettere, si leggono da six a dx  e dall'alto in basso e viceversa.
Il significato, con riferimento a Dio (Seminatore), è il seguente:
"Il seminatore, col proprio carro, governa le ruote".

6 settembre 2022

UNIVERSITA'

 Il livello Culturale di un popolo è intimamente connesso con la qualità delle sue Scuole e, ancor di più, delle sue Università.
Le Università in Italia hanno vissuto, ultimamente, una particolare condizione di turbolenza, dovuta alla volontà (Perversa, errata) di agire nel senso di fare la moltiplicazione dei pani e dei pesci e nel senso di scopiazzare le università di altri paesi,  non certo positiva. Con un decadimento, visibile ictu - oculi, al quale bisognerebbe porre rimedio, al più presto possibile. Aspetti inaccettabili delle nostre Università:
1)- La Didattica. La Didattica, di fatto, è morta, invece essa deve rappresentare il motore pulsante, il cuore, la linfa, del mondo universitario. Con Docenti che svolgono con passione e con capacità elevate la loro missione di insegnare. Con i Docenti che fanno solo i Docenti e non anche i professionisti liberi, in concorrenza coi Professionisti veri.
I meccanismi di arruolamento e progressione del corpo docente non sempre sono basati sul merito, sulla capacità. Purtroppo, si riscontrano in questi posti soggetti arruolati più per appartenenza che per capacità. Con lo stesso metodo della magistratura, dice qualcuno. l'Università ha vitale bisogno che tra Docente e Discente ci sia la conoscenza diretta, franca, sincera, senza condizioni. Sono necessari Spazi per le discussioni, fuori dall'orario di lezione, fra Professore e Studenti;
2)- I Ricevimenti. I Docenti devono avere la tempo e passione per effettuare adeguati ricevimenti con gli studenti, con piccole classi, al fine di sviscerare tutti i dubbi e le perplessità che dovessero sorgere in seguito alle lezioni;
3)- La Didattica a distanza (DAD). Non è un mezzo idoneo per il mondo universitario, fatto di suoni, voci, immagini, movimenti del corpo. La presenza è elemento essenziale per ogni indirizzo di studi. La pandemia da COVID-19 ha introdotto la DAD fino al massimo dell'esasperazione. Con le dovute precauzioni, eventualmente, bisogna ritornare alla didattica in presenza, senza eccezioni;
4)- Libero accesso all'Università. E' lo studente che deve sapere e scegliere cosa studiare, non lo Stato. Non è possibile che in uno stato democratico si riscontrino innumerevoli fughe di giovani verso università straniere al fine di poter fare gli studi dei propri sogni! Quanti ragazzi ho conosciuto che sono stati costretti di iscriversi a Scienze Biologiche  e non a Medicina, come di piacere, per il fatto di aver sbagliato alcune risposte ai quiz di accesso sui nomi di squallidi personaggi della TV spazzatura, da anni operante in Italia?
5)- Gli spazi collettivi siano liberi. Adeguati spazi collettivi devono essere immediatamente fruibili dagli studenti. Praticamente, per quasi tutte le ore del giorno. Le Biblioteche devono essere, sempre aperte, anche di sera e in parte di notte, come si verifica in molte università Europee. 
6)- Ricerca. In Italia la Ricerca Universitaria è un optional. Non si riescono ad impegnare, neppure, i finanziamenti di settore dell'Europa. I nostri laureati per fare ricerca sono costretti a portarsi all'estero.
   Ci sono tante Università già molto importanti che col tempo, in assenza di una adeguata direzione, hanno perso il loro appeal (capacità e grado di attrazione, richiamo).
   L'Università è come la Libertà. Va curata e difesa. Non è per sempre.

5 settembre 2022

CREUSA

Una città, Troia, distrutta. Una famiglia in fuga. La ricerca di un luogo ove fondare una nuova città. Roma.
Creusa, trasfigurata moglie di Enea, saluta il suo sposo (Disperato) e lo incita alla fuga, verso il nuovo sito, scelto dagli Dei.

"... E io nell'ombra osai lanciar richiami,
riempii di grida le vie, disperato Creusa
invano più volte, e ancora e ancora chiamai.
Cercavo così, tra le cose, in città, senza fine, da pazzo;
e il simulacro ferale di lei, di Creusa il fausto corpo suo
mi vidi apparire davanti, più grande dell'immagine nota.

... E lei prese a parlarmi così, confortò la mia pena:
"Perché cedi tanto a un dolore insensato,
mio dolce sposo? Non senza volere dei numi
avvenne questo, con te portarti Creusa
non puoi, non vuole il sovrano dell'altissimo Olimpo.
Lungo l'esilio t'aspetta, tanto mar da solcare;
e alla Terra verrai del Tramonto, dove l'etrusco
Tevere scorre tra fertili campi con lenta corrente.
Qui prosperi eventi e regno e sposa regale
son pronti per te: non piangere più l'amata Creusa ...
E ora addio, e del nostro bambino conserva l'amore"".  
 

2 settembre 2022

PRIAMO A PIRRO

 Le ultime parole di Priamo, re di Troia, rivolte a Pirro (Neottolemo, figlio di Achille), subito dopo aver assistito alla morte del figlio Polite, e poco prima della sua fine, cadendo sul sangue del figlio.

"A te per tal delitto, con tanta tua audacia
gli dei, se v'è in cielo pietà che di questo abbia cura,
paghino tutti il dovuto e rendano il premio
giusto, a te, che lo strazio d'un figlio m'hai fatto vedere
davanti agli occhi, così, con la morte , violando un volto di padre.

Ma non quell'Achille, da cui tu menti d'esser nato,
fu tanto crudele contro Priamo nemico, ché il sacro diritto
rispetto del suo supplire, e il corpo d'Ettore esangue
rese per il sepolcro, e me rimandò nel mio regno".

REALTA' E IMMAGINAZIONE

 L'immaginazione e la fantasia influenzano la nostra percezione della realtà, per cui ognuno di noi vede le cose a modo proprio.
La percezione della realtà è una costruzione attiva, ove l'immaginazione, la fantasia, il desiderio, intervengono nella trasfigurazione dei dati reali.
Le condizioni in cui si attua una osservazione portano modifiche dell'assunto.
Quel che si scopre di una persona dipende, in gran parte, da chi noi siamo e da come l'avviciniamo.
In sintesi, la convinzione di conoscere un'altra persona, realmente, in modo oggettivo, affidabile e prevedibile, è una delle tante illusioni.
S. Freud, docet. 

LA RUOTA DEL PROIETTO

La ruota del proietto, per chi non lo sapesse, era un semplice meccanismo, già presente in molte città, che permetteva alle madri in difficoltà economiche di consegnare, in modo anonimo, il proprio nascituro ad una struttura (Misericordia, Curia, Struttura sanitaria, Sacerdote,...) che si sarebbe curata della crescita del bambino. Se il padre apparteneva a una classe di alto censo alla struttura destinataria venivano donati, per il dovuto sostentamento, denari, beni mobili e immobili. La madre interessata adagiava il nascituro sulla parte in vista della ruota (In legno) ed azionava il meccanismo che faceva ruotare il ripiano di appoggio. Subito il bimbo si veniva a trovare all'interno della struttura (Ricordo la casa del prete sotto la galleria di Via Roma) dove riceveva immediatamente delle cure dalle persone addette, allertate dallo scampanellio che si generava con detta rotazione.
La Ruota del proietto, era detta, anche (In funzione delle varie località d'Italia), la Ruota degli esposti; la Ruota dei trovatelli; la Ruota del figlio della Madonna (A Napoli); la Ruota del Figlio degli Angeli. Da questi nomi sono derivati i cognomi (Esposito; Proietti; Nome del mese; Santo del giorno;...) che venivano assegnati ai bimbi donati.
Era la ruota del "filius matris ignotae", del figlio di madre ignota. Da questa definizione latina deriva (Registri pubblici comunali) con una discutibile abbreviazione "figlio di m. ignota". E da qui il passo è breve fino a "figlio di mignota" e, quindi, "figlio di mignotta" nel gergo romano. 
Ecco l'origine di una parola molto in uso nella città di Roma, ove il latino era di casa.

COGLI L'ATTIMO

Nella vita, spesso, l'uomo si lascia travolgere dal desiderio di riflettere sulle scelte da fare. Ma non sempre c'è il tempo necessario per decidere sulla scelta. Spesso la scelta deve essere fatta all'istante, nel momento in cui si presenta l'occasione, senza la possibilità di aspettare una seconda occasione. E la reazione deve essere pronta, serena, giusta. Da esplicare al volo. Senza tentennamenti, pur con la massima correttezza e il dovuto stile. 
In tanti settori della vita. Dunque:
Carpe diem; Cogli l'attimo; L'attimo fuggente.