Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

30 agosto 2023

GLOBALIZZAZIONE E DIRITTI UMANI

 Le comunità che generano ricchezza e rispettano i diritti di chi la genera hanno, in genere, un futuro tranquillo, se sono confermati altri presupposti essenziali.
Anche i paesi colti e ricchi possono correre seri rischi di capitolazione in presenza di vasti fenomeni di corruzione e/o di spinte economiche destabilizzanti, esterne o interne, non adeguatamente controllate.

Entrambe queste azioni (Corruzione; Spinte destabilizzanti), se manovrate con astuzia, possono portare stravolgimenti sociali che, quasi sempre, finiscono per danneggiare gravemente le classi sociali meno abbienti. Gli ultimi. Con enormi vantaggi economici per pochi ed enormi svantaggi  a carico dei poveri Cristi (Quelli che non hanno voce e si vedono, col tempo, crescere numericamente con tendenza esponenziale).
La corruzione porta in nuce, di per sé, distrazione di denaro pubblico verso il malaffare che, ad alto livello è rappresentato dalla mafia. Tale azione porta un degrado etico e morale, sempre più spinto, che porterà in sé la richiesta di sempre maggiori richieste di potere, al fine di avere nuove opzioni di comando e di gestione del denaro della collettività.
La corruzione, in sintesi, è come un cane affamato che spolpa l'osso trovato fino all'ultimo filamento di carne.
Ma la corruzione, come la gramigna, come un tumore maligno, non si ferma alle piccole cose più o meno private; essa attacca e corrompe, da sempre, le Istituzioni, dalla più periferica a quella più centralizzata, portando il Paese al fallimento. Dopo aver, di fatto, affamato la popolazione. L'arma più potente della mafia, al momento attuale è quella della corruzione. 
"Non conosco politico capace e desideroso di resistere alla tentazione del denaro", diceva, vantandosi, tempo fa un noto personaggio mafioso.
Le spinte destabilizzanti, in genere di provenienza estera, hanno lo scopo di instaurare una condizione di sudditanza economica e/o militare. E, in sintesi, una nuova specie di colonialismo. E' la situazione che si riscontra in tanti paesi del Sud-America e in tanti paesi dell'Africa. 
Tali spinte portano ad un progressivo annullamento delle seppur minime condizioni di libertà individuali, portano ad un attruppamento della gente che diventa sempre più branco, e, in sintesi, ad un impoverimento sempre più grave della povera gente e successivamente dei lavoratori che si vedono ridurre, progressivamente, i livelli di sviluppo raggiunti in anni di lotte per migliorare il tenore della loro vita. 
Con un vertiginoso arricchimento dei pochi gruppi di persone che gravitano intorno al Potere esecutivo e col quale fanno affari. 
Con l'anello virtuale che gira vorticosamente, stritolando i più deboli.

Globalizzazione. Da qualche tempo tutti i paesi sono soggetti alla globalizzazione economica, presentata come una specie di panacea per tutto il mondo. Ma, non è così. La globalizzazione è come un mulino tritasassi e tutti coloro che entrano in esso (Mulino) non hanno alcuna possibilità di uscirne indenni. Gli unici a guadagnarci sono coloro che gestiscono i mulini.
Il mondo non può essere considerato un unico mercato globale, perché  esso implica gravi disparità di trattamento ed instabilità economiche e finanziarie che possono portare al fallimento qualsiasi paese. E per non fallire, il paese in bilico, ha bisogno dell'aiuto di altro paese che a quel punto diventa dominus su tutte le scelte del paese aiutato. 
Se il paese generico Alfa produce un bene (Latte, per esempio) affrontando determinati costi, con la globalizzazione si tende a chiudere l'azienda che produce latte che può essere importato, da un paese asiatico, per esempio, ad un prezzo di molto inferiore a quello che applicava con la produzione locale. Ma l'azienda, o stato estero, che vende il latte a prezzo scontatissimo fa lavorare i suoi operai applicando salari di molto più bassi di quelli pagati dalla azienda locale che prima produceva il latte in casa. La conseguenza è che i lavoratori locali di quella azienda che produceva latte saranno licenziati e dovranno cercar di trovare un altro lavoro, sempre più difficile da trovare perché, intanto, il suddetto perverso meccanismo si è diffuso in tutti i settori. Intanto, col passare del tempo i produttori esteri di quel bene (Latte), resisi conto della possibilità di condizionamento fanno salire il prezzo del bene portando al capestro l'economia del paese Alfa.
L'Italia era un paese che produceva beni di elevatissima qualità. Per scelte non sempre felici ha deciso di abbandonare dette produzioni ed ora, dopo solo qualche decennio, si trova con un drammatico impoverimento della classe operaia e con enormi costi per l'importazione di prodotti (Magari di scadente qualità) per i quali era all'avanguardia (Acciai; Tessile; Agricoltura).  
La globalizzazione, nelle mani di pochi soggetti (Multinazionali), è un processo che tende a ridurre alla fame i lavoratori (Anche quelli dei paesi asiatici che lavorano come macchine e con pochi diritti) e tende ad arricchire, velocemente, le poche strutture che gestiscono le attività in termini faraonici.

Ma, tutte le attività che non tengono conto della vita dei lavoratori, inevitabilmente, prima o poi, saranno costrette a pagare il fio.
Conseguenze negative per tale processo di globalizzazione, seguito in modo inadeguato, anche nei paesi occidentali più evoluti (Francia, Germania, Italia) e dalla stessa Unione Europea, derivano dalle scelte politiche errate nei seguenti ambiti e per le motivazioni, in parte, sotto riportate:
-Beni di qualità sempre più di scarso livello qualitativo;
-Accentramento nelle mani di pochi della produzione di beni essenziali che possono essere usati come arma di ricatto economico;
-Beni prodotti con la tecnologia cinese che prevede il fine vita, del bene, entro un certo tempo a monte programmato. Chi non si è trovato davanti ad una macchina per ufficio (Stampante o altro) che dopo un certo intervallo di tempo ti comunica di aver concluso il suo tempo di vita? L'Europa allo stato attuale è invasa da prodotti che provengono dalla Cina. Non esistono più, in Europa, elettrodomestici fatti in paesi diversi dalla Cina. E sono, tutti, prodotti che dopo qualche anno, per un motivo o per un altro, si rompono e vanno ad ingolfare le nostre isole ecologiche;
-I lavoratori dei paesi più colti e ricchi saranno, sempre più, poveri e schiacciati dalla crisi. Con il loro salario sempre meno capace di soddisfare le esigenze delle loro famiglie, come una volta. Bisogna avere rispetto e tutela nei confronti di coloro che producono beni e, quindi, ricchezza.

I paesi devono, per quanto possibile tendere verso una autosufficienza, specialmente nella produzione dei principali beni di consumo e industriali.
L'Europa deve evitare di fare scelte scellerate che portano alla distruzione di beni importanti per la semplice necessità di mantenere alto il prezzo di vendita, almeno nell'ambito comunitario. Inoltre, essa non può considerare i suoi cittadini "Ricchi per decreto".

Anche se un litro di latte prodotto in Italia costa qualcosa di più bisogna continuare ad acquistarlo perché così si salvaguardano i lavoratori che lavorano in quel settore e che hanno, col tempo, acquisito competenze specifiche e determinati diritti, per un tenore di vita dignitoso. E, indirettamente, ne guadagna il paese in esame che potrebbe non essere costretto ad inginocchiarsi davanti alle pretese egemoniche del paese produttore (Come recentemente verificatosi, in seguito alla guerra in Ukraina, con il gas e il petrolio). Per non parlare della scelta scellerata fatta dai vertici UE (Leggasi Germania e Francia) di appoggiarsi ad un solo fornitore, per la quasi totalità del bisogno, nel settore strategico come quello dell'energia.

La globalizzazione è spesso legata alla privatizzazione di alcune aziende strategiche, già produttrici di ricchezza per il paese e, quindi, per i suoi cittadini. 
La logica della privatizzazione diffusa è assolutamente errata, anche se, da tempo, è presentata di moda dai vari governi. Alcune attività sostanziali non sono e non devono essere privatizzate. E' stato un delitto, un furto, a tutta la cittadinanza, privatizzare alcune aziende in Italia. E' augurabile che gli stati europei non rifacciano altri errori grossolani del genere. 
Per esempio ecco alcuni settori strategici che dovrebbero, sempre, restare nelle mani pubbliche:
-Anas (Dal progetto alla manutenzione, tutto deve restare nelle mani pubbliche); Ferrovie dello Stato; Telefonia; Telecomunicazioni; Acqua; Porti; Aeroporti; Distribuzione energia elettrica; Ex IRI.
L'abbandono dei settori strategici suddetti significa imporre dei modelli di sviluppo socio-economico ingiusto, gestito da filibustieri assetati di denaro ai quali nulla interessa dei diritti dei lavoratori, della dignità del paese, del futuro delle nuove generazioni. 
E, si rifiuti, sempre, qualsiasi indirizzo politico-economico che vada in senso contrario alla Felicità della popolazione; anche se qualcuno dice che lo impone l'Europa (Germania, Francia). Nessuno deve imporre ai lavoratori sacrifici per far "ingrassare" qualcuno. 
I paesi (Tutti, non solo quelli colti e ricchi) hanno il dovere di estendere la cultura e la ricchezza in tutti i loro cittadini e non restringerle in un esiguo numero.
Non è accettabile che paesi un tempo colti e ricchi diventino, grazie alla globalizzazione e alla corruzione, sempre più poveri con la gente costretta a rubare delle pagnotte nei supermercati al fine di sopravvivere alla giornata.
La globalizzazione sfrenata va contro i diritti umani trasformando i lavoratori in "morti di fame", senza speranza.
In sintesi l'Italia e l'Europa devono cercare di tenere lontane le multinazionali se vogliono il bene e la felicità dei lavoratori.
Ma, la tendenza va nella direzione errata. Purtroppo!
Non è questa l'Italia, l'Europa, il Mondo che voglio.

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