Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

20 agosto 2025

DUE AMICI

 Durante il periodo estivo, in genere, i rapporti interpersonali sono sintetici, leggeri, canonici, insignificanti. Sarà per il caldo afoso, sarà perché la gente è sempre meno interessata a parlare e discutere di problematiche importanti, ma i contatti fra le persone, in genere, si fermano alle banalità del "come stai? Mi fa piacere vederti?"
Fanno eccezione (che conferma la regola) due amici che s'incontrano, casualmente, per strada, di notte, durante la solita passeggiata del primo dei due, Giovanni, che ha una maggiore frequentazione della cittadina, natìa per entrambi. L'altro amico, Leonardo, era da poco arrivato da un mondo lontano, ma sembrava molto ben informato del sistema di vissuto quotidiano cittadino. 
Era come se lui, Leonardo, dal suo luogo di provenienza, non ben individuato e localizzato, sapesse, esattamente, in tempo reale, tutto ciò che accadeva nella loro cittadina natìa, che continuava ad occupare il posto più importante nell'album dei loro comuni ricordi giovanili.

Qualche giorno fa, durante la sua solita passeggiata notturna, casualmente, Giovanni, presso una delle piazze più importanti del centro storico, si sente chiamare da una voce bassa, calma, tonica, amica. Ma da subito non era stato capace di identificarla. Aveva capito, subito, che si trattava di una persona molto amica, ma non aveva assegnato un volto, un'anima a quella voce, pur riconoscendola come familiare. Era il suo vecchio amico di gioventù, col quale, dopo un lungo abbraccio e i convenevoli di rito, si mise a parlare di fatti personali, professionali, politici, sociali.
Giovanni, pensando di fare cosa gradevole, ad un certo punto, dopo una breve sosta fatta per ammirare il profilo collinare, a monte della Valle della Luna, illuminato, in modo struggente, anche, dal Carro dell'Orsa Minore, ha rivolto al suo amico alcune domande su come vedeva luoghi e persone locali, lui che proveniva da lontano, da molto lontano, dopo molto tempo che non era presente in loco.

Leonardo, dimostrando di conoscere, dettagliatamente, la situazione locale, si mise a parlare dei quartieri, delle vie, delle persone vive e morte, del sindaco che amministrava l'ente pubblico. Ente che rappresentava, oramai, il più grande datore di lavoro del territorio.  
Giovanni non riusciva a capire come facesse Leonardo a conoscere tutte quelle notizie che riportava, ma con trasporto e condivisione continuava ad ascoltarlo, piacevolmente. Era come se fossero, entrambi, proiettati nel loro passato, oramai remoto.
Ho visto l'azione del podestà, diceva Leonardo, il capo-bastone. Ho visto la gente. Tutti gli umani sembrano, si sforzano di apparire, felici e contenti, per fare piacere al capo-tribù.
Lui, il capo-branco, riconosciuto come tale da tutto il gregge, si sforza per sembrare giovane, ma è inconcludente come un buzzurro.
L'ho sentito parlare e mi ha convinto di una cosa: lui è più interessante da sbronzo piuttosto che da sobrio.
Le sciocchezze che propina alla gente, che gli dà ascolto, per ovvia condizione di sudditanza psicologica ed economica, sono talmente grandi che i sudditi non si rendono neppure conto del fatto che sono prive di fondamento logico e politico. 
La sua arguzia nel descrivere le spese che fa serve a non fare capire alla gente ricadranno sulle loro tasche. Saranno a loro carico. Non certamente sulle tasche del capo-branco che gioca (E si arricchisce) coi soldi pubblici.

Alcune volte, casualmente,  mi son divertito a sentirlo parlare - continua Leonardo - in una pubblica piazza, ed ho potuto accertare che, egli, parla veloce e in modo suadente, forse per cercare di abbindolare, sempre di più, la gente, con discorsi non sempre chiari, ma quando ti rendi conto di aver, forse, capito quello che voleva dire, allora ti rendi subito conto che ha affermato qualcosa di diametralmente opposta. Il contrario di quanto inizialmente affermato.

Ma, lui, Leonardo, che veniva da molto lontano, da un altro mondo, come faceva a sapere tutte quelle cose dettagliatamente?
Entrambi i due amici continuarono a camminare, per tante vie della cittadina, per quasi tutta la notte senza proferir parola.
E, alla fine, della passeggiata Giovanni si rese conto che Leonardo non c'era più. Era andato via portandosi dietro tutti i suoi Sogni. Veri o presunti.

Ma il dubbio, alla fine, rimane. Ma, Leonardo era veramente a passeggio con lui per le vie deserte della cittadina natìa, incamminata, sempre più, in una condizione di degrado e di desertificazione?

Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale.

2 commenti:

  1. Tremenda situazione. Tra sogno e forse realtà è facile riconoscere la realtà.

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  2. Tra realtà e sogno? Forse. Un abbraccio. Grazie. Domus

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