Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

31 dicembre 2009

inediti o quasi

Nel blog, come si può constatare navigando, ho riportato i libri da me letti, recentemente, letti e/o riletti. Mi sono astenuto dal riportare i libri letti antecedentemente all'estate del 2009. Di seguito riporterò i libri letti, con i relativi commenti, che, per libera scelta, saranno estremamente sintetici. Non considero interessanti i commenti prolissi da parte dei lettori (Che, forse, vorrebbero trasformarsi in scrittori, al pari degli autori).
Infine, e questo è il motivo di questo post, alcune volte mi sono trovato nella condizione di lettore, attento, di libri inediti e/o pubblicati a cura dell'autore. Molti di tali libri, di elevato valore letterario, purtroppo, non sono stati adeguatamente fortunati, in modo da raggiungere la meritata pubblicazione (Eppure tanti "mattoni" sono stati e sono, anche attualmente, pubblicati e sponsorizzati esageratamente...).
Col presente post riporterò alcuni libri letti e ritenuti di un certo interesse. In seguito cercherò di convincere i rispettivi autori a fornire, gratuitamente, la versione integrale su questo sito. I libri sono riportati casualmente, senza alcun criterio gerarchico (Di valore, di pubblicazione, di argomento,...).

1) LA TERRA DEL CONVENTO - Carlo A. PASCALE - 2007 - 136pp - romanzo. Inedito.
E' una delicata storia d'amore con risvolti storici, sociali, ambientali,... in un contesto rurale, in evoluzione (Prima del boom economico).
Commento: Piacevole, coinvolgente, dalla parte degli ultimi, con un fortissimo desiderio di crescita e sviluppo sociale ed economico del mondo contadino. Con forte richiamo ai valori emergenti nella cultura della seconda metà del secolo scorso.
OTTIMO. 4 Stelle.

2) LA SCONFITTA DEL TEMPO- Carlo A. PASCALE - 2007 - 160pp - romanzo. Inedito.
Rappresentazione lirica della vita dell'emigrante Italiano, sotto l'aspetto storico, etico, emotivo, sentimentale. E' evidente il parallelismo, pur non manifestato, in alcun modo, con le problematiche recenti vissute da tutta quella gente che cerca in Italia un nuovo nido per vivere e lavorare in serenità. Il tempo, alla fine, porta tante sconfitte, ma è capace di far rimarginare, con le nuove generazioni, tante ferite, anche infette, ....
Commento: Amaro, con uno sguardo al futuro nonostante tutto e nonostante tutti, coinvolgente. BUONO. 3 Stelle.

3) IL MIELE DELLA FINZIONE - Carlo A. PASCALE - 1994 - 205pp - romanzo.
Ed. Periferia.
Immagine di un contesto ricco di cultura, valori morali, bellezze naturali, misti, purtroppo, a circostanze di degrado ambientale e, quindi, politico.
Commento: Impegnativo. Evolutivo. Romantico. Agrodolce.
BUONO. 3 Stelle.

4) LA VALLE DELLA LUNA - Carlo A. PASCALE - 1999 - 126pp - romanzo. Ed. Virgiglio.
E' la storia di una Valle. Meglio, dei personaggi che vivono, lavorano, amano, sognano in un contesto, di elevata valenza paesaggistica. Valenza, in buona parte, perduta per la colpevole miopia non dell'Uomo che in / di quella valle è innamorato.
Commento: Piacevole. Amaro. Coinvolgente.
BUONO. 3 Stelle.

5) LA RIVOLTA IRLANDESE (1916-1921) - Charles DUFF - 1970 - 320pp - storia - romanzo. Ed. Rizzoli.
Ho letto questo libro storico pensando, con affetto, costantemente, al mio carissimo amico Peter DUNN, famosissimo Regista teatrale Irlandese, il cui carattere (irruento, emotivo, intelligente, istintivo, sentimentale, passionale, idealista fino all'estremo) ho ritrovato in tanti personaggi del libro (Reali, non immaginari. Ricordo che si tratta di un libro storico) che hanno fatto la storia di quella Repubblica (Nonostante il soverchiante colonialismo patito in tantissimi anni). Alcuni aspetti rappresentano, con il necessario distinguo, dovuto a tempi,... e luoghi, circostanze analoghe a quelle vissute da tutti quei popoli che hanno subito l'azione soffocante del colonialismo e/o della dittatura. La
libertà è un diritto inalienabile dell'uomo. Peter DUNN, anche per tè, dopo aver letto il libro mi sono detto, a voce alta, "Sono anch'io un cittadino Irlandese".
Peter, ricordo ancora quelle notti intere passate a discutere, in quel di Urbino, con altri Amici, sui massimi sistemi. Mi riprometto di venirti a trovare appena possibile, anche se il mio inglese è sempre più incerto. Perchè non programmiamo un incontro in Irlanda (Dublino, o altro sito) con Renato ed altri Amici, miei e Tuoi? Ciao.
Commento: Storico. Rivoluzionario. Politico. Amaro. Risorgimentale.
BUONO. 3 Stelle.

6) L'ULTIMO NODO - Carlo A. PASCALE - 2001 - 160pp - romanzo. Ed. Periferia.
E' la storia di un docente, conoscitore dei classici Greci (Aristippo è la sua stella polare) appassionato del suo lavoro, ma, anche, insoddisfatto. Costantemente alla ricerca del bene. Con tanto desiderio di raggiungere un mondo migliore.
Commento: Piacevole. Di sentimento. Culturalmente impegnato.
BUONO. 3 Stelle.

7) BENEDETTA PER SEMPRE - Carlo A. PASCALE - 2008 - 142pp - romanzo. Inedito.
E' la tragica storia d'amore fra due studenti universitari di medicina. Due persone travolte dal sentimento, oltre ogni ragionevole ipotesi. Al di là di ogni resistenza formale e sostanziale. Con estrema sensibilità l'Autore tratta le problematiche connesse al denaro, al costume, alla cultura, alla malattia, alla morte.
Commento: Bello, Romantico, Triste.
OTTIMO. 4 Stelle.

8) LA BARRICATA DELL'EUREKA - Raffaello CARBONI - 2000 - 242 pp - storico. Ed. Istituto per la storia del Risorgimento Italiano. A cura di G. Rando.
E' la storia rivoluzionaria che ha portato una ventata di libertà in Australia. Detta sommossa democratica, partita dalla cosiddetta "Barricata dell'Eureka" è stata ispirata da un eterogeneo gruppo cosmopolita di uomini provenienti, prevalentemente, dalla povera Europa, afflitta da tanti problemi (Prevalentemente di natura politica). Il virgulto della Libertà cresciuto su quelle terre aspre ed un pò selvatiche ha portato molti uomini a gridare al cielo i loro desideri. Fra essi tanti Irlandesi (Il mio pensiero ritorna all'amico Peter DUNN) ed un Italiano, Raffaello CARBONI (L'intellettuale del gruppo), che ha seguito, anche, GARIBALDI con la sua spedizione nel Sud Italia.
Con rammarico devo ricordare che il mondo accademico Italiano, a mio parere, è stato poco attento alle persone, come l'Urbinate (CARBONI), di minore valenza, che rappresentano, al pari di MAZZINI ed altri, una parte essenziale del nostro Risorgimento. Voglio qui ricordare che per detta opera, in varie città (Del mondo) è stata fatta la rappresentazione teatrale. In Italia, ad Urbino, nell'aprile del 2002, la sommossa del CARBONI, è stata rappresentata per una settimana circa, con versione in Inglese ed in Italiano. Regista dell'opera teatrale: Peter DUNN. Attore: Renato MUSOLINO. L'allora Presidente della Repubblica, con telegramma commovente ha espresso la sua vicinanza per la suddetta rappresentazione teatrale. Prendendo spunto da tale opera teatrale il Presidente ha invitato, invano, gli uomini di teatro Italiano ad interessarsi, di più, alla storia del nostro Risorgimento.
Mi piace ricordare che dopo la rappresentazione teatrale dell'opera l'attore suddetto (Renato MUSOLINO) è stato invitato all'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, presso l'Altare della Patria, in Roma, per un encomio solenne, per l'eccezionale interpretazione fatta.
Per quanto mi riguarda posso dire di aver, invano, sponsorizzato la necessità di rappresentare, in altre città Italiane, detta opera, nonostante le molte manifestazioni di condivisione.
Commento: Storico. Rivoluzionario. Desiderio di libertà e di emancipazione. I dati storici sono riportati in modo un pò... tedioso.
Rappresentazione teatrale di livello ECCELSO, pur in presenza di limitate disponibilità.
BUONO. 3 Stelle.

9) IL SOLE NEGLI OCCHI - Giuseppe ROMEO - 2009 - 85 pp - romanzo. Inedito.
E' la storia di un ragazzo (Un grande Peter Pan) innamorato della sua terra, dei suoi amici, dei suoi sogni, ... , di se stesso. E' la storia di un romantico, di un sognatore, di un idealista, senza limiti di tempo e/o di spazio. E' un innamorato dei classici Greci (Da quanti anni cerca, invano, di rappresentare la sua versione di MEDEA), del teatro, della finzione, della realta. Trattasi di un eterno SOGNATORE, di un ATTORE. E' la storia (europea?) di un Uomo che insegue i suoi sogni, con i suoi ideali, con le sue paure, con i suoi desideri, spesso rimasti tali ... nel tempo.
Commento: Piacevole. Scorrevole. Idealistico. Amaro.
BUONO. 3 Stelle.

10) MAMMA- Carlo A. PASCALE - 2007 - poesia . Inedita.

Ti porterò le pietre delle strade
Dure come i pugni del nonno
Per una devozione senza fine.
Avrai filtri d'amore dentro gli occhi
E le fervide voci della terra.

Ti porterò le spine delle piante
Su cui provavo il dente del dolore.
Avrai braccia d'acciaio
A collocarmi
In una festa piccola che muore.

Ti porterò le nuvole pesanti
La luce rinsecchita sulle forme
La nota del tuo canto paesano
Il fremito rimasto inconsolato.

Ti porterò due groppi di miseria
Fortificati nell'indifferenza
E fiori come chiodi arrugginiti
Nel cielo breve
Quando è senza pace
Come le tue parole nel bisogno.

Mamma,
ti do l'angoscia
libera che canta
come puledra
invasa dall'ebbrezza.

Poesia di Carlo Antonio PASCALE dedicata alla sua Mamma, Maria Rosa MUSOLINO, che continua a guardare, dal cielo, il suo Figliolo prediletto, con il solito sorriso, sornione, intelligente, caparbio, incorruttibile. Sorriso rubato da persone (?) ... non buone.
Ciao Carlo, Ciao Rosina. DOMUS.
Commento: Amore filiale spassionato. G. B. Shaw docet.
BUONA. 3 Stelle.

AGGIORNAMENTO DEL 27/04/2010:
Ho cercato, invano, di convincere anobii di farmi riportare le osservazioni su alcuni libri inediti scritti da persone (Artisti) capaci ed estremamente acuti. Decido, quindi, in ex-tempore, di aggiornare questo post con le opere, di mio interesse, non reperibili sul mercato.

11) ISABELLA MORRA DI FAVALE - Carlo A. PASCALE - 2009 - 131 pp - A4 - romanzo storico. Inedito.
E' la tragica storia d'amore di una capinera che non poteva e non voleva vivere con le ali tarpate in un luogo pur bello ma non suo; perchè non amato. E' la storia delle difficoltà, fino all'estremo sacrificio, incontrate da una donna, bella ed intelligente, forse troppo per quei luoghi (Favale, vallata del Sinni, ) ove è vissuta e per quei tempi (1515), sensibile poetessa (Anche B. Croce ha scritto di lei). L'Autore, con la solita delicata eleganza, è riuscito, con garbo e stile, ad accostare il lettore alla tormentata vita di una aquila, senza ali, costretta a vivere nel posto sbagliato, nel momento sbagliato.
Erano e sono gli uomini a rendere brutti, selvaggi, invisi, primitivi ed odiati i luoghi da loro abitati. Il problema, era ed è, sempre lo stesso: Ma, noi, dall'esterno (?) cosa possiamo fare per loro... e, per queste aquile con le ali tarpate?
Non si sta bene se non sentiamo come nostro i l luogo in cui viviamo (E' mio tutto ciò che amo...).
Se è vero che i Poeti sono assimilabili alla luce del sole, alle emozioni che fanno venire i brividi, ai sogni, ai colori, ai profumi, alla spuma del mare che d'estate s'infrange sulla costa, al vento che, spesso, pesta le nuvole, alla libertà estrema senza limiti, allora, posso dire che l'Autore è, certamente, con questo libro, riuscito a suscitare in me queste... emozioni.
Commento: Impegnato, Storico, Raffinato, Piacevole. Ardente desiderio di evadere da un contesto degradato, considerato non adeguato alla propria persona.
OTTIMO. 4 Stelle.

AGGIORNAMENTO del 14/05/2011

12) Il Vento, di C. Bargna - 2011

Aspettare il vento favorevole,
sentirlo arrivare,
percepirlo sulla pelle,
ascoltare il sussurro,
aspettare il soffio,
il bacio che ti sollevi
e volare via.
Sospesa.
Lasciarsi andare,
a un piacevole dondolio
a un seducente ticchettio
della mente che si abbandona.

COMMENTO: Eccezionale Ode alla Vita. L'Autore, come un marinaio su una barca a vela, aspetta, con languore, un alito di vento, per incamminarsi verso una nuova bramata meta. Verso emozioni forti, capaci di far volare molto in alto, la dove l'animo si fonde con l'infinito.
OTTIMO. 4 Stelle

13) ESTATE, di C. Bargna - 2011

L'avverti, arriva l'odore dell'estate.
L'annusi nella fragranza della primavera.
La insegui come una farfalla in fiore in fiore.
Raccogli il sentore dei frutti maturi e dolci.
Intuisci la nota diversa.
Esplode l'audacia dei sensi.
Ti travolge il calore, l'arsura.
Desideri che arriva,
come un buon amante,
ti seduce ogni volta.
Il suo profumo ogni anno è diverso.
ti coglie impreparato:
provocante, eccitante
ti attira a sè
con la sua inebriante effervescenza.
Ti spoglia, ti ama.

COMMENTO: Libera voglia di vivere il presente, indipendentemente dai condizionamenti oggettivi che pur esistono nella vita. Forte desiderio di volare in alto, come le aquile.
BUONO. 3 Stelle


14) QUESTA SMEMORATA SPERANZA DELL'UOMO, Carlo A. PASCALE - 2011 - poesia . Inedita.

E' l'albero, qua, al mio fianco.
Nel tramonto che sfuma l'ansia di avere risposte.

E chiedo. Chiedo al sole che cala con frenetica corsa
chiedo al cielo che si avvolge leggero su tutta la terra...
chiedo alle stelle che tremano
Alla luna che bacia la collina...
Chiedo a gente sfibrata
ai rumori che inciampano
come sarà domani questa smemorata speranza dell'uomo.
E affogo nel torrente delle attese.
E suona la campana morbida sulla mia rabbia.

Non so perchè l'ombra invade le vie tra spettri e fantasmi.
Né il colore della notte che incombe.
Una notte di paura e di grida.
E di bestemmia che urta l'anima.
E quando canterà il gallo chiedo
A che invita l'alba al respiro,
a che esplode la luce infuocata,
a qual fine
il sole stende lunghissime braccia dorate.
A che si continua, a che si va.
Preparatemi tutte le risposte
Datemele come fette di pane
Come vino rosato
Come volo di vespa, come canto d'amore
Come braccia amorose.
Come labbro gonfio di giovane.
Chiedo quando sarò saziato.
Quando capirò perché voglio Dio, ora che il Cristo è bruciato...
Chiedo tutte le risposte che l'uomo s'aspetta
e le domande indurite nella ragnatela.
Chiedo alle nuvole della loro corsa
del loro girare, del loro esplorare,
del loro incessante cammino.
Chiedo all'acqua che tutto trascina dov'è quella che mi ha bagnato.
Chiedo poemi e canti al vento gentile
E uragani e raffiche al vento rabbioso.
Chiedo dei profumi del suolo che navigano nello spazio.
Signore, passami qualche risposta
Prima che ti porga il mio cuore che sanguina.
Chiedo se vuoi un uomo felice o un uomo vuoto
Divorato, bucato, già disposto a morire.

E in cima all'albero si posa la tortora
Bella a fil di tramonto.
Gutturale come una fontana strozzata.
Dai colori nocciola portati con decoro
E tuba al mattino
A mezzogiorno
Alla sera e s'aquieta solo nel buio, fra non molto.
Chiedo della volpe giunta al mercato
A cercar la sua erba.
L'erba della primavera atterrita.
Sono mille, infinite, le risposte che voglio.
Mille balsami o mille punture per l'angoscia del filosofo
che si scardina per vivere senza più volontà...
Le grandi ruote del mondo a che sono ordinate.
La grande armonia dei cieli oggi
e la strana certezza di non essere più un privilegio.
Ecco che scendo la strada ad incontrare mia Madre ora che è morta.
Vigile nella mia anima.
Ancora mi tende le braccia a soccorrermi.
E mio padre che amava il paese.
A volte alterato dal vino acido della cantina lui che ancora mi guarda
Con devozione.
Voglio grappoli, fette di risposte, Soffi caldi d'intesa.
La piccola siepe dell'orto dove sta il mio pettirosso.
Mi risponde con trilli veloci quando accetta le mie briciole. E la mia presenza
Quando s'interroga delle mie insane profferte.
E più in alto dei pini sbadiglia l'aria immota di questo giorno
Inchiodato a mille domande e a risposte che tardano.
Forse è un tugurio, un luogo di morte,
la casa di chi non ha una casa.
Una casa dove ti saltano addosso l'asfissia e il colera.
A che chiedere finalmente perdono?
Solo una notte che avvolga il mondo e lo conduca altrove.
E un Dio che offre lacrime come risposte.
Starò nel tepore della tera stretto da mille radici pronte a parlare.
Mi avvolgerò in una seconda avventura.
In attesa che l'albero mi risponda.
Commento: Poesia di Carlo Antonio PASCALE dedicata al suo Io. E' l'accorato lamento di un Uomo, solo, triste, pensieroso, malinconico, stanco, maturo, che grida, nel deserto della vita, le sue paure, le sue angosce, i suoi dubbi, le sue debolezze, i suoi torti, i suoi meriti, le sue speranze. E, fiducioso, attende che Qualcuno gli dia delle Risposte, che sa, benissimo, non arriveranno mai. Perchè le sue risposte sono già note alla sua Anima.
Amore interiore e Smemorata Speranza dell'Uomo (Che, forse, non è rassegnato a restare uomo, e, forse, vorrebbe diventare, parlare, con...Dio).
Ciao Carlo. DOMUS.
OTTIMA. 4 Stelle.


15) A MIA MOGLIE, Carlo A. PASCALE - 2010 - poesia . Inedita.

Sei questa saggia siepe del giardino
Dove penetra ardito il pettirosso,
dove la cinciarella erge le piume.
E sei il canto della capinera
sul far dell'alba in un ringraziamento.
Sei quel tepore d'ombra e quei riflessi morbidi di luce
nel mattino che torna.

Sei l'albero che dorme tra le stelle e la luna, nella notte,
Come altare di Dio.
Sei mille canne d'organo nell'anima.

Sei la parola aspra dell'ortica.
E sei il fico dalle larghe foglie che gronda miele...
E l'arancio verde e rigoglioso che profuma di zagara al mattino.
E sei la vite che divincola tralci
e il pesco rosa che trema.

Sei il nespolo che tenace chiama la primavera,
Sei la palma sontuosa che veleggia nella luce del giorno.
Sei tutte le l'erbe in fila delle aiuole che mi porgono pace e tenerezza
E sei la mia santa parte di perdono.
Commento: Poesia di Carlo Antonio PASCALE dedicata alla sua giovane Signora. E' la classica ode riservata alla compagna di una vita. La dolce metà che ha, sempre, saputo capirlo, amarlo, assecondarlo, aiutarlo, proteggerlo, stimolarlo. Donandosi sempre ed incondizionatamente, senza mai chiedere nulla per se. Solo accettando quello che le veniva donato. Tutto il suo amore. Come dicevo, sembra un'ode di altri tempi. Romantica, malinconica. Quasi Dantesca. Struggente dichiarazione d'amore per la moglie. In questi tempi non è cosa da poco. Ciao Memè e Carlo. DOMUS.
OTTIMA. 4 Stelle.


16) FRATELLO DEL MIO TEMPO, Carlo A. PASCALE - 2010 - poesia . Inedita.

Sta riverso al tramonto
L’uomo del mio tempo che dice parole sconnesse e non sa dove andare…
Nel pianeta invaso fin nelle viscere dagli uragani
Non hanno musica le sillabe, non camminano le parole, non riscaldano i sentimenti.
Curva la pietà, dura, tra gli uomini, ancora oggi.
Sto dalla parte dei peones dell’America del Sud.
Pietra contro pietra nel disonore dell’abbandono
Una fragile rapida morte per rinascere ancora.
Sto con chi non s più piangere, non sa gridare, non può difendersi
Bruciato dalla sofferenza.
Sono col Dalai Lama, che vive invano il suo ritorno.
Sto con i clochard che muoiono nel freddo della notte violenta.
Sono con Sakineh immagine del regime e donna disperata.
Uomo disperso e dimenticato, non sederti alla mensa dei poveri
Ricorda che ogni fetta di pane prolunga la tua agonia.
Sdegnati. Muori finalmente per te.
E non ridere, non compiacerti del cibo amaro che ti danno:
Ogni cibo degli altri ti uccide.
Libero finalmente sulla grande via della morte, povero uomo del mio tempo.
Ogni carezza donata a conforto è lama di coltello nelle tue carni.
Ogni dono di un giorno è tradimento.
Sto col tignoso uomo del Sud quando si piega al violento per ignoranza e per rabbia.
E per paura.
Gli uomini oggi si vendono e c’è chi li compra: sarai il cuore forte di un tuo triste fratello,
uomo del mio tempo.
E non so chi sarà a donarti conforto.
Sono con la terra che rigurgita di bambini con la pancia gonfia
E le madri hanno il sale tra i denti.
Un ultimo sole giungerà dall’universo a baciarti, uomo del mio tempo,
quasi per burla.
Commento: Lirica di Carlo Antonio PASCALE dedicata all’altro fratello, dimenticato del suo tempo. E' una poesia dedicata agli ultimi del mondo a cui si sente, sempre e comunque, vicino. Dalla parte del povero che subisce, per ignoranza, rabbia e paura. Ed, anche, dalla parte del Fratello che osa ribellarsi alla violenza di chi ruba o cerca di rubare i sogni degli altri. Struggente lamento verso gli ultimi. Ciao Carlo. DOMUS.
OTTIMA. 4 Stelle.

17) NON AVRO’ IL TEMPO PER PIANGERE, Carlo A. PASCALE - 2010 - poesia . Inedita.

Non piangerò domani.
Non avrò il tempo per piangere.
Sarà spaventoso il caos che ingoierà la terra
Se l’uomo nega a se stesso la voglia di costruirsi una bara.
Venti giungeranno da ogni parte del cielo a immergerci nell’universo.
E forse non piangerò quando rimasto senza una via dirò: questa è la fine.
Sarà lungo il rimpianto se in un attimo ancora coglierò la luce del cielo
E qualche duro profumo sperso tra le rocce disordinate mi guiderà
A rendere l’anima per una pura passione.
Riempirai di te l’infinito, di galassia in galassia, fino al principio.
E avrai tutto il tempo sulle spalle quando sarai giunto.
Come un frullo di polvere non ti riconoscerai nello specchio di Dio.
Sarai un palo annerito disperando che altra linfa
Attraverserà i tuoi duri calami.
E solo allora la mano ti sfiorerà le gote in un’alfa di verità.
Piangerò ancora
Oggi
Fino a quando brilleranno le stelle.
E l’acqua zampillerà dalla roccia fino all’erba della pianura.
Fino a quando non ti vedrò perso in un urlo violento di disperazione,
uomo di oggi.
E poi aperte le braccia sarai tu ancora la voce dell’universo…
Attendo che si spenga il sole per rivedere Dio all’opera.
Commento: Poesia di Carlo Antonio PASCALE dedicata al suo Io, oramai arso, secco, spento, quasi privo di speranza. No, anzi, con una speranza infinità verso Dio.
Lamento senza lacrime, con tanti dubbi sulla vita. Ciao Carlo. DOMUS.
OTTIMA. 4 Stelle.
18) L’AMARO SOLE DEI QUARTIERI, Carlo A. PASCALE - 2010 - poesia . Inedita.

L’amaro sole dei quartieri morti ha la luce di sempre sulle piaghe dei poveri.
Sui miseri anche le stelle soffiano beffarde.
E a tradimento vola l’ira del lampo.
Nella giubbetta vuota giace la pena dell’afflitto.
E spesso il fuoco nella notte nera divampa o crolla il pavimento o cede il muro.
Per armare la morte.
Dalle macerie violente non si torna a vivere
E il sogno spreme l’anima nella disperazione.
Da sempre il male si annida dove l’odio amministra il nero giorno che scorre,
dove i colori dell’alba non mutano mai.
Quando si vive di turpe passione, quando si uccide l’innocenza
Quando le madri stanno in ginocchio al cospetto del male
E stringono labbra dure di pena
Allora tramonta il giorno dei buoni e la pietà sarà senza dolcezza.
L’ombra di chi cammina quei quartieri è nera di pece e rimbalza sui marciapiedi
Come cuore di gomma.
E quando, lungo la notte, corre una stella a guardare
Invano alzo le mie preghiere fredde, le richieste smorzate, le domande consunte.
Ma in quella luce di silenzio il mio cuore si sperde parlandoti, Signore.
Commento: Poesia di Carlo Antonio PASCALE con uno sguardo interiore rivolto all’Uomo delle nostre città. Malinconico, quasi senza speranza, lamento di quartiere. Ciao Carlo. DOMUS.
BUONA. 3 Stelle.

19) LA GRAMMATICA SGRAMMATICATA, Carlo A. PASCALE - 2010 - poesia . Inedita.

Leggerò una nuova grammatica dove domina il disordine,
dove vince il non senso, dove l’aggettivo sarà un cadavere duro.
Sarà una grammatica nuova, sgrammaticata.
La grammatica dell’insulto e della bestemmia, forse…
Dirò Pane per prima cosa senza aggiungere altro.
E sarà Fame per tanti nel mio cuore.
Dirò Libertà come dono del popolo.
E Solidarietà come dimensione del mondo.
Dirò forse Stima e Amicizia.
Nella mia grammatica leggerò il mio cuore di uomo che freme, che ama, che rispetta.
Nella mia grammatica senza aggettivi perderò la pazienza e mi rammaricherò.
Ma nessuno verrà a chiedermi perché soffro, perché piango, perché sono un alieno.
E scriverò la parola Amore come tentazione di vivere, come voglia di stare vicino.
Di sentirmi prossimo all’altro.
Raggiungerò la parola Uguaglianza nella mia grammatica di pietra
Perché nessuno la frantumi. Per spazientire i ricchi.
Leggerò la parola Acqua come paura e disperazione.
Regalerò la mia grammatica ai signori della vita e della morte perché sappiano scegliere.
La mia è una grammatica fatta di stranezze, che chiede cose di fuoco, che sanno di fratellanza.
Ed io so che come tutti i libri di novità sarà bruciato anche il mio.
Sarà fatto un falò perché niente più dica.
Ha un peso di tonnellate la grammatica sgrammaticata che metterò in internet
Come regalo di un pazzo.
E arriveranno le e-mail.
E c’è chi mi vuole bruciare, chi mi vuole lapidare, chi mi vuole trafiggere.
Chi non vuole che sogni. Ma anche chi mi vuole salvare.
E allora mi armo di pazienza e leggerò la parola Pace…
Un mare d’ironia non mi lascia leggere più.
La ritrovo in frantumi nelle macerie delle popolazioni questa parola di poco.
Vi lascerò l’ansia di costruire una casa
Nella quale poter crescere e vivere in pace
E gli alberi del giardino e il sole che penetra dalle finestre.
Ora i calici bianchi del nespolo che non cedono al freddo e alla pioggia
Ora i coralli d’oro dell’ulivo del Libano perfetto nelle sue meraviglie.
E la siepe che corre a precipizio con i suoi tralci ricchi di stelle bianchissime
La guarderò per voi tutti con le lacrime agli occhi.
La siepe dove uccellini frullano quietamente.
Vi lascerò tutte le paure addormentate sui capezzali dei vostri lettini
E il coraggio conseguito negli anni.
E i segreti, le marachelle, i primi misteri della adolescenza.
Vi lascerò il pianto dell’infanzia e le fiabe inventate.
Spesso la stanchezza superava il dovere per la vostra vittoria.
E la sconfitta svernava impertinenze e sorrisi.
Giorno dopo giorno ho posto sulle spalle il vostro perdono
Per salire fino al Signore con un buon fardello.
Non sono riuscito a capire cosa sia la vita per farvi un discorso preciso.
Ma finalmente ho capito che la vita è chi viene alla luce e che chi se ne va
La restituisce al Signore.
Commento: Poesia di Carlo Antonio PASCALE che rappresenta il testamento spirituale di un Poeta, di un Artista, di un Uomo. Testamento, manifesto, di uno degli ultimi grandi Uomini di Cultura dell’Italia contemporanea. Ciao Carlo. DOMUS.
OTTIMA. 4 Stelle.

20) GLI ALFIERI DEL CORAGGIO. Viaggio nella storia dei Vigili del Fuoco di Terni - Gilberto SCALABRINO - 2009 -. Ed. Nuova PromoEdit.
E' la storia, passata e recente, dei Vigili del fuoco di Terni. Si parla di fatti, di luoghi, di Uomini. Tra essi l'attuale comandante Ing. Michele ZAPPIA che, tra l'altro, ha diretto gli interventi alla Basilica di San Francesco in Assisi, gravemente danneggiata da un violento terremoto. Lettura piacevole nella parte finale, quando descrive alcuni interventi operativi effettuati (L'Aquila, ...).
Commento: Piacevole. Idealistico.  
 BUONO. 2 Stelle.

temerarietà

Il cipresso, simbolo di vita per l'uomo, è una parte di me stesso. Questo è radicato stabilmente al suolo ed è slanciato, senza ritegno, verso il cielo. Spesso, quando mi fermo per ammirare il mare, lo abbraccio col mio sguardo. Per fortuna il buon senso ha consentito ...la sua conservazione. Eppure, secondo qualche laureato (università di ...), gli alberi danno fastidio ai ...malati...

20 dicembre 2009

Usura istituzionale?

Usura di stato e buon senso nei confronti del professionista (visto come un cittadino da ...spennare). Mi riferisco a tutte quelle circostanze in cui si trova (o si può trovare) il libero professionista o qualsiasi altro cittadino davanti a richieste esose (Da parte di organi Istituzionali) prive di giustificata ragionevolezza. Parlerò dell'Inarcassa (Ossia della cassa di previdenza ed assistenza per ingegneri ed architetti liberi professionisti), alla quale, per chi non lo sapesse, si è iscritti per obbligo non per libera scelta.
Fatto: Ho
pagato con ritardo di 48 giorni un contributo previdenziale di € 5.246,64 . Per detto ritardo mi sono stati applicati oneri (Sanzioni ed interessi) per un importo pari ad € 805,97. Considerazioni: L’onere pagato (pari ad € 805,97) per il ritardo (di 48 gg ) nel pagamento della somma di 5.246,64 ha implicato l’applicazione di un tasso di interesse pari, circa, al 120%. Tale tasso d’interesse, come ben noto a tutti, è molto al di sopra del tasso di USURA , applicato dai peggiori delinquenti nostrani, riconosciuto, dalla Magistratura, come pari al 20%!!! Ciò non è, assolutamente, accettabile anche in considerazione del fatto che la BCE, da un pò di tempo, vende denaro (agli istituti bancari) al tasso d’interesse dell’1% e del fatto che una grave crisi economica attraversa, oramai da un po’ di tempo, il nostro Paese ed il mondo intero.
Detto onere (€ 805,97 ) mi è stato applicato anche in presenza di un rimborso, a mio credito, di importo superiore alla suddetta somma.
Come si fa, ragionevolmente, ad affermare che devo pagare gli interessi a fronte di un rimborso antecedente a mio favore (E con essa è stato effettuato il conguaglio). Inoltre, se è lecito ipotizzare l’applicazione di oneri con tassi, più che da usurai, per un corretto principio di reciprocità, anche sul mio credito si dovrebbero ipotizzare analoghi interessi (Attenzione è solo un ragionamento. Io, non sono e non voglio essere un usuraio, in nessun caso). Ragionevolmente, penso sia lecito e corretto sostenere l’immediata revisione di ogni disposizioneesistente che prevede l’applicazione di oneri (a carico dei cittadini), molto al di sopra di qualsiasi esercizio d’usura (A ben guardare e confrontare gli usurai apparirebbero come dei ...benefattori...). Chi di dovere, a mio parere, dovrebbe attivarsi, al più presto possibile e senza alcun indugio, al fine di eliminare tutte le disposizioni che “giustificano” l’applicazione della suddetta usura istituzionale. Personalmente non mi sento corresponsabile dell’applicazione delle suddette disposizioni ad altri Colleghi. (statutaria o di altra natura) Né, tanto meno, è ragionevole ipotizzare detta condizione usuraia al fine di salvaguardare “il rispetto delle regole”. Le regole si ci devono essere, ma, esse, come riconosciuto in ogni contesto democratico e civile, debbono essere proporzionate all’infrazione commessa. Senza gli eccessi suddetti che non servono a garantire ( e come potrebbero?) il futuro previdenziale” della cassa e, quindi, degli iscritti.
Il buon senso prima di tutto...

ponti per unire

Da sempre i Ponti legano, mentre i Muri dividono. Tutto il mondo occidentale ha pianto per il bombardamento del bellissimo ponte ad arco, in sasso, a Mostar (Ex Iugoslavia). I ponti ad Arco in sasso sono quelli che meglio hanno resistito alle sollecitazioni sismiche del gravissimo terremoto di qualche decennio fà, in Friuli. In quelle zone, invece, molti dei moderni ponti a travata sono finiti sull'alveo dei fiumi.
Ed, a proposito del Ponte sullo Stretto di Messina osservo quanto segue: SI, sono per la costruzione del ponte. Vorrei ricordare a tanti giovani che alcuni decenni fà sono stati organizzati cortei e manifestazioni, anche, contro la costruzione dell'A3 (Salerno Reggio Calabria). A questi giovani vorrei ricordare che senza la A3 la Calabria e la Sicilia sarebbero rimaste isolate ed emarginate dal contesto Nazionale ed Europeo. Invito tutti i giovani ed i meno giovani ad esaminare i contesti mondiali (Grecia, Asia, america,...) dove sono stati realizzati ponti analoghi... Sono disposto al confronto tecnico e pacato su tale problematica. Si, è vero, sono un Ingegnere Strutturista e, se mi si permette, non condivido le osservazioni di tutti quei Colleghi che non condividono l'opera, forse più per principio di schieramento che per convincimento tecnico. In relazione poi alla fattibilità del Ponte vorrei far osservare quanto emerso durante un importantissimo convegno tecnico organizzato in Taormina da qualificatissimi docenti universitari di Palermo e di Venezia (Tra essi il carissimo Prof. Ing. Enzo SIVIERO, che ora saluto caramente - Ciao Enzo, come stai?) al quale hanno partecipato (oltre al sottoscritto e mi scuso per la modestia) famosissimi Progettisti di Ponti Sospesi di ogni parte del mondo (Europa, USA, Ecc...)... Mi fermo qui per evitare di essere noioso.
Accetto commenti e considerazioni di ogni genere.

5 dicembre 2009

amici con comune nemico da combattere?

...ma è proprio vero, che due persone possono essere, veramente, amiche solo quando hanno un comune nemico da combattere?...