Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

31 marzo 2014

FETONTE.

Fetonte ed il ... saper guidare.
In genere, nella vita (E, spesso, anche in letteratura) si dà onore al merito. Tanto più sai far bene il tuo lavoro, la tua attività, tanto più sei apprezzato, stimato e valorizzato dalla società. Ma non sempre è così. Sia per gli Uomini, sia per gli Dei. 
Penso al caso dello spericolato Fetonte, figlio di Giove, che rischiò di carbonizzare la Terra quando si mise alla guida del carro del Sole. Come ben noto, egli perse il controllo dei cavalli facendo avvicinare, pericolosamente, il Sole alla Terra (Facendo diventare desertica la Libia). Per fortuna di noi Umani Giove, pur distratto da una bellissima donna, si rese conto della situazione, con un fulmine sacrificò Fetonte, riprese il controllo del carro e riportò il Sole nella giusta posizione nel cielo. 
Al povero Fetonte è accaduto quello che può succedere a tutti i principianti patentati, i quali, pensando di essere dei provetti piloti,  rischiano di andare... fuori strada.
Mi sono sempre domandato, e me lo domando ancora, come mai se Fetonte non era un ottimo "pilota" Dante l'ha "immortalato"  nell'Inferno ("Maggior paura non credo che fosse quando Fetonte abbandonò li freni, per che 'l ciel, come pare ancor, si cosse"), nel Purgatorio ("La strada che mal non seppe carreggiar Fetonte") e nel Paradiso ("Il temo che mal guidò Fetonte").
Cosa più unica che rara.
Anche nella nostra Società esistono tanti Fetonte che guidano, incautamente, la cosa pubblica (Per fortuna non si tratta del Sole!).

ISTINTO E RAGIONE

Dalla Teoria alla Pratica.
Nella vita, spesso, ci rammarichiamo di essere troppo razionali (Dar prevalenza alla Ragione) e poco istintivi (Dar prevalenza ai Sensi). Mi rammarico di non aver agito diversamente, anche recentemente. La circostanza si può verificare, in vero, anche al contrario (quando sono i Sensi che prevalgono sulla Ragione). E non si può dire che l'istinto, l'ira non possono travolgere anche le menti raffinate.
Penso al caso di Schopenhauer che dopo aver dissertato, per tanto tempo, su "L'arte di avere ragione", "La saggezza della vita", i problemi della Morale e dell'Etica, si è "lasciato andare" in una lite condominiale con una sua vicina petulante, scaraventandola per le scale. Si è pentito della cosa, forse, solo per il rateo trimestrale che le ha dovuto versare per tutta la lunga vita della signora...
E' difficile, quindi, il passaggio dalla Teoria alla Pratica.

L'UOMO PENSA DI AVERE SEMPRE RAGIONE

L'uomo, per natura, pretende e pensa di avere sempre ragione. Mi è capitato, varie volte, di pensarla in modo diverso da altra persona, su qualche argomento. Ogni volta ho avuto la reazione istintiva, il convincimento, che essa era in errore. Quindi, ho cercato, con la dialettica e con la logica di "portarla" sulle mie posizioni.  Senza fermarmi un attimo per riflettere sulle sue idee. Questo perchè, anche io, spesso penso di ... avere ragione.
Per evitare di cadere in questa "trappola", ora, penso, rifletto, ascolto, attendo prima di esprimermi. Ma tale atteggiamento, qualche volta, è  confuso per snobbismo, sufficienza. Invece di tratta dello sforzo per allontanarsi dalla condizione naturale di malvagità dell'essere umano che non tende a portare a galla la Verità, in ogni dibattito, indipendentemente dalla propria opinione, eventualmente già pronunciata.

PARLAMI, O MUSA

Parlami, o Musa.
A Calliope, figlia di Zeus,  ispiratrice della Poesia.

INTELLETTO

"L'intelletto non è una luce che bruci da secca (Senza olio). Esso riceve alimento dalla volontà e dalle passioni".
Francesco BACONE

PRIMAVERA. TRA ARTE E MITO

Altrove ho parlato della dea Persefone costretta (???), per amore, a scendere nell'Ade, per ben sei mesi, e che ogni Primavera ritorna a vivere sulla Terra. In termini analoghi, in Primavera, illuminata da Venere aiutata dallo svolazzante Cupìdo,  gli Uomini e la Natura si aprono a nuova vita. Con essa Venere accende nuovi amori. Zefiro (Vento primaverile, spirante da Ovest) spinge le ninfe alla vita all'aperto. Flora (Madre dei fiori) sparge colori e profumi. Le tre Grazie (Gioia, Fascino, Bellezza) danzano armonicamente nel bosco. Il tutto mentre Mercurio si impegna  a disperdere le nuvole, per mantenere il sereno.
   Tale scena della Primavera è stata rappresentata in poesia da Lucrezio, nel V Libro - La Terra, del "De rerum natura". A tale rappresentazione si è ispirato il Botticelli che ha dipinto la sua magica "Primavera", conservata alla Galleria degli Uffizi di Firenze.



12 marzo 2014

DEMOCRAZIE E POTERI

Uno dei punti di criticità delle varie forme di democrazia è rappresentato dal legame esistente fra i tre Poteri (Legislativo, Esecutivo, Giudiziario). Tanto più esistono e sono forti i collegamenti fra i tre poteri tanto più si è in presenza di un sistema scarsamente democratico. 
In parole povere, se c'è commistione (Interferenze, Sudditanze, Dipendenze, Passaggio di uomini da un potere all'altro) fra parlamentari (Legislativo), ministri (Esecutivo) e magistrati (Giudiziario) vuol dire che la società in esame non è molto democratica. E questo a dirlo non sono solo io. In un paese Democratico i tre Poteri devono essere a TENUTA STAGNA. Chi è eletto o nominato in uno di essi non può e non deve poter passare, senza un lungo periodo di quarantena, in un altro. Apposite regole debbono impedire l'azione dei "vasi comunicanti". Regole che in Italia ... non esistono.
I tre Poteri devono essere autonomi, di pari dignità, senza alcun concetto di subordinazione tra loro. La sovranità popolare trae fondamento in tale divisione e separazione netta fra i poteri di uno stato.
Ammettere o accettare una condizione di subordinazione di uno qualsiasi dei poteri rispetto ad un altro equivale a retrocedere i rappresentanti del primo a livello più basso del secondo. Ma ciò non è ammissibile in una Democrazia moderna!
Il caso più grave, a mio parere, di subordinazione fra poteri dello Stato, in Italia, si è verificato recentemente tra la quasi totale indifferenza dei giornali, delle TV, dei partiti politici (Che, teoricamente, sarebbero i custodi, i paladini dell'identità Costituzionale). Mi riferisco alla decisione del Presidente del Senato (Ex magistrato) di far costituire il Senato della Repubblica parte civile in un processo penale pendente presso la Procura della Repubblica di Napoli. Non entro nel merito della questione, entro, solo nel principio dell'indipendenza dei Poteri del nostro sistema Istituzionale.  Tale costituzione di parte civile rappresenta, a mio parere, un colpo mortale a quel criterio di autonomia ed indipendenza dei tre Poteri. E' un riconoscre una condizione di subordinazione, di dipendena, del Potere Legislativo (Senato) dal Potere Giudiziario (Tribunale di Napoli). Ciò facendo si pone il Parlamentare (rappresentante della sovranità popolare) in una condizione di inferiorità rispetto al Magistrato (Che rappresenta non un eletto, ma un incaricato per la gestione del diritto). Tale concetto di subordinazione, in un paese Democratico, a mio parere, non solo  è illegittimo, ma è anche offensivo del sacrosanto Diritto di Sovranità Popolare di una Repubblica. Che non sia delle ... banane.
E, la cosa altrettanto grave, che io sappia, è la circostanza che nessuno dei Senatori (Presidenza, Aula), dei piccoli e grandi partiti politici, si sia portato su questi valori di Principio Costituzionale, restando tristemente bloccati sulle posizioni partitiche (Fermandosi al merito tecnico della vicenda).
In Italia, purtroppo, "così è, se vi pare...".

IL RICORDO DI ELETTRA

"Fra tutti i giorni quello fu
 per me su tutti odioso.
Che notte, che simposio, che nefandi guai!
Ivi mio padre trovò
una morte indegna, per mano di due
che tradendo mi presero la vita mia, m'uccisero.
A loro il potente d'Olimpo dia un fio di dolori
che paghino il fio.
Tali le azioni compiute: non abbiano un gusto di gioia mai!"

Si, non abbiano, neppure per un minuto, un gusto di gioia.

CONGIUNTI E DOLORE

"Via, senza indugio portatelo in casa. 
Solo a congiunti della stessa stirpe è lecito e conforme alla pietà vedere e udire mali di congiunti".
Creonte cognato di Edipo.
Gli altri, in questi frangenti, tacciano.

E PLURIBUS UNUM

La pluralità nell'unicità. 
Prevista anche nella costituzione degli USA. 
Ed in Europa?

CONOSCENZA

Il fondamento della conoscenza sta nei SENSI o nella RAGIONE?
Nei Sensi secondo: Eraclito, Lucrezio, Hume.
Nella Ragione secondo: Parmenide, Cartesio, Leibniz.

IL LAMENTO DI ELETTRA

"Oh casa d'Averno e Persefone,
e tu, sotterraneo Ermete,
divina Arà,
venerande Erinni, figliole di dèi,
che vedete chi morte ingiusta patì
e i letti violati, venite qua, soccorrete,
del sangue del padre mio,
esigete il fio"
Come Elettra anch'io esigo il fio, da parte di tutti i drudi!

TIRESIA

Pochissime persone hanno avuto il dono (La possibilità) di scendere e ritornare dall'Ade. Fra essi Ulisse che nel suo viaggio si è fermato a chiacchierare con Tiresia, indovino cieco.  
Costui un giorno ha visto due serpenti che si accoppiavano. Disturbato dalla scena uccise la femmina. Subito dopo fu tramutato in una signora e visse come tale, con entusiasmo, per sette anni, quando incontrò, ancora, altri due serpenti in accoppiamento. Ancora infastidito della scena  decise di eliminare il maschio. Immediatamente è tornato ad essere un uomo.
E' rimasto più o meno tranquillo fino a quando Zeus e Signora non si misero a discorrere di sesso e di piacere. Zeus sosteneva che era la donna a provare più piacere dal sesso; la versione opposta era sostenuta dalla sua Signora (Era). La scommessa conseguente li portò davanti a Tiresia il quale, per esperienza diretta, essendo vissuto da uomo e da donna, poteva giudicare con serenità.  Il povero Tiresia, senza tener conto delle possibili conseguenze, testimonio che "le donne godono nove volte più intensamente degli uomini". Non avendo "digerito" la perdita della scommessa Era lo accecò.Zeus, di contro, per avergliela fatta vincere gli ha dato il potere di ... prevedere il futuro. Da qui un indovino cieco. Tornato utile, coi suoi consigli, ad Ulisse, nel viaggio di ritorno.
Riflessioni:
- Non fidarsi mai totalmente di nessuno, tantomeno degli Dei;
- Non andare contro gli animali;
- Se possibile non andare contro le opinioni delle donne potenti;
- Se puoi non parlare mai di sesso.
   Ed io smetto immediatamente.

SPETTATORE

- "Vorrei starmene tranquillo a contemplare le tempeste marine dalla riva" - Orazio, Epistole
- "Mi piace viaggiare sulle nuvole, e di lassù guardare gli uomini che errano senza sosta, privi della guida della ragione" - Ovidio, Metamorfosi
- "Piace assai vedere una guerra sopra una torre e un naufragio di nave, non perchèsia soave a noi che altri patisca, ma perchè è soave vedere quei mali che in noi potendo essere non ci sono, dice Lucrezio" - Tommaso Campanella, Epilogo Magno
- "Mi piace vedere, affacciato alla finestra, senza essere visto, la gente che passa per strada ed immaginare intimità, carattere, fatti, circostanze, comportamenti,... Non per pettegolezzo, ma per ... passione" - Domus

11 marzo 2014

LA RABBIA DI ELETTRA

"Da infamie, infamie
vinta fui.
La furia mia conosco,
ma nelle infamie imprecherò
finché vivrò,
senza una remora mai. 
Da quali persone di senno, da chi,
care amiche, una valida consolazione ascolterò?
Lasciatemi dunque, lasciatemi:
di queste sventure rimedio non c'è,
io non potrò dalle pene desistere
in questi infiniti lai".
 
 La rabbia per la morte violenta del padre (Agamennone) è legata alla consapevolezza di imprecare, per tutta la vita, contro i barbari criminali e di sapere che nessun rimedio esiste per queste sventure.
Ma nei libri, come anche nella vita, c'é un tempo per ogni cosa. Al tempo del dolore, per Elettra, è seguito il tempo della vendetta.