Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

10 agosto 2025

MONTREAL E L'ATOMICA

 Esiste un nesso che lega la bella cittadina canadese di Montreal, nel Quebec, e la bomba atomica?
Quello delle guerre e delle bombe, canoniche o nucleari (Pochi giorni fa ricorrevano gli 80 anni dalle esplosioni delle bombe nucleari su Hiroshima (06/08/1945 -Uranio) e Nagasaki (09/08/1945 - Plutonio)) è un argomento di estrema tristezza e il parlarne ha in se solo la Speranza di un mondo migliore di quello attuale, vilipeso, violentato dalla ingordigia di spietati dittatori a capo di regimi barbarici.
La risposta alla domanda iniziale è affermativa. 
Esiste un nesso tra Montreal e l'Energia nucleare.

   Il Canada è un vastissimo stato confederato che si estende dell'oceano Atlantico (Est) fino all'oceano Pacifico (Ovest), sopra (A Nord) degli Stati Uniti d'America (USA).
È uno stato ricco di materie prime di primaria importanza (Uranio, Gas, ...), particolarmente famoso per la presenza e la tutela del verde e dell'ambiente. Con tanta attenzione, attualmente, verso gli abitanti "nativi" che popolavano quelle terre prima dell'arrivo e della conquista degli europei (Francesi, Inglesi).
La vastità del territorio e la modesta presenza umana fanno si che che la densità antropica sia molto bassa.
Nonostante la vastità territoriale poche sono le città medie - grandi che si trovano in quel paese. Nella zona lato West (Occidentale) emergono città moderne come Vancouver e Victoria, mentre sul lato Est (Orientale) le città più importanti sono Toronto, Ottawa, Laval, Montreal.
Montreal è la capitale dello stato francofono (Ove è in vigore il bilinguismo (Francese e Inglese) ufficiale) del Quebec. È una città nota per la sua operosità, per la sua pacatezza, per la sua storia con radici che affondano sulla cultura francese.
Questa cittadina con la sua antica Università Mc Gill, posta al n.3740 di Simpson Street, ha avuto un ruolo importante nell'attività di studio e di sperimentazione per la messa a punto della "reazione nucleare a catena controllata" e il precedente studio per la individuazione del famoso livello di "massa critica" capace di innescare la reazione a catena.
Ma, ci potremmo domandare: cosa c'entra detta città con gli studi sull'energia nucleare che erano, da tempo, nelle mani di studiosi europei (Germania, Francia, Italia, Inghilterra)? Gli ambienti accademici canadesi non erano, inizialmente, avvezzi all'ambito fisico dell'energia nucleare.
E, allora, come mai esiste il nesso richiamato?
La risposta, nel merito, va ricercata nella seconda guerra mondiale, esplosa violentemente in Europa e la necessità del dittatore nazista di impedire che l'Inghilterra e il mondo avverso si dotasse della nuova bomba di cui tanto si parlava negli ambiti scientifici di entrambe le sponde del conflitto.
La scuola di Fisica in Italia faceva capo ai 'ragazzi di Via Panisperna, a Roma, che da tempo avevano intuito la possibilità di ottenere energia da particolari elementi (Uranio, ...), per effetto di particolari manipolazioni.

Siamo nella prima metà del secolo scorso, prima della seconda guerra mondiale (1940-1945). Molto fervore era presente in tutte le Scuole di Fisica del vecchio Continente. Gli studiosi e gli scienziati si scambiavano, fiduciosi, le scoperte sperimentali, le teorie, le intuizioni, confrontandosi fra di loro sul grande cruccio del momento: Esiste la possibilità di ottenere energia dal bombardamento del nucleo di quel particolare isotopo (U235), difficilissimo da trovare in natura? 
L'Uranio in Europa era abbondantemente disponibile solo in Cecoslovacchia, ma quel paese, anche per questa motivazione, è stato uno dei primi ad essere invaso e privato della libertà dal regime nazista.
Gli scienziati dei vari paesi europei, Germania nazista compresa, facevano di tutto per penetrare nei meandri della materia per dare risposte alle varie domande operative.

Il "la" per la scoperta della soluzione del problema della fissione nucleare arrivava con la scoperta sperimentale che forniva indicazioni sul comportamento del suddetto isotopo quando veniva soggetto a bombardamento, con neutroni.
Per effetto del suddetto bombardamento l'Uranio si scindeva in altri elementi ed emetteva energia. Energia che col perfezionamento degli esperimenti diventava sempre più grande.
La presenza di questo effetto energetico ha fatto pensare, inizialmente, a futuri utilizzi per scopo civile, vista la necessità di provvedere con macchinari voluminosi e pesanti.
In Europa con l'avvento del regime nazista (Germania) e del sottoposto regime fascista (Italia), già prima della grande guerra, con l'introduzione delle leggi razziali, molti scienziati sono stati costretti alla fuga verso paesi democratici, quali Inghilterra e USA. La Germania che era molto impegnata con gli studi sull'energia nucleare si è trovata, in virtù della suddetta fuga di cervelli, con i laboratori di ricerca sguarniti dei numerosi studiosi di origine ebrea.
Intanto i tedeschi, a conoscenza della futura importanza dell'uranio, per impedire qualsiasi utilizzo da parte di paesi terzi, pensarono di occupare militarmente anche la Cecoslovacchia, paese ricco di giacimenti di Uranio.

Gli studiosi ebrei scappati, dalla Germania e dai paesi satelliti o controllati, trovarono rifugio nel RU, ove si posero con lena, con studiosi di altri paesi, alla ricerca del meccanismo che governava la reazione a catena. 
Intanto i nazisti, forse anche a conoscenza degli studi inglesi per la soluzione dell'energia nucleare, nel loro percorso di dominazione assoluta, cominciarono a bombardare anche Londra. Davanti al rischio di un possibile evento funesto a carico di questi scienziati il primo ministro Churchill dispose il trasferimento, in un posto assolutamente sicuro, lontano da pericoli, "armi e bagagli", di tutti coloro che erano impegnati in quella ricerca riservata e di estrema importanza strategica e militare. Come nuovo posto sicuro fu scelto il Canada, esattamente in un edificio della Mc-Gill University, al n.3740 di Simpson Street, di Montreal, ove venne trasferita, anche, l'acqua pesante salvata da Joliot-Curie, prima dell'arrivo, a Parigi, dei nazisti.
 I canadesi appena si resero conto dell'importanza degli studi che quel gruppo di scienziati stava facendo si attivarono per il trasferimento in altro immobile, della stessa Università, molto più spazioso, moderno, comodo.
Durante questo periodo i più grandi studiosi del mondo nell'ambito della Fisica nucleare andavano e venivano da Montréal. Alcuni di loro, tra cui Fermi, preferirono trasferirsi stabilmente in quella bella città del Quebec.
Successivamente tutto il gruppo, per questioni di opportunità logistico-decisionali è stato trasferito negli USA, a Chicago, a stretto contatto con le università americane che avevano accolto, a braccia aperte, ma con diffidenza da parte della politica, tanti scienziati ebrei europei, scappati dal nazismo.
E il giorno 02/12/1942 Enrico Fermi, dopo una felice sperimentazione, ha informato il Rettore dell'Università di Harvard, capo del comitato di ricerca, del successo nella realizzazione, per la prima volta, di una reazione nucleare a catena.
Da lì partirono le corse per passare da una reazione a catena semplice ad una reazione a catena controllata. Dopo aver determinato la massa critica capace di passare da una fase evanescente ad una fase di progressivo sviluppo energetico controllato.

   Le conseguenze di quei successi scientifici sono ancora oggi rammentati a monito pensando alle migliaia di persone morte in quelle due città giapponesi e alle migliaia di milioni di persone che potrebbero morire per eventuali decisioni irresponsabili da parte dei dittatori odierni che governano tanti paesi dotati di magazzini pieni di bombe nucleari.

# Montreal, # Reazione a catena, # Bomba atomica.


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