Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

7 settembre 2019

DOMUS


SAGGEZZA

Rappresenta la condizione ideale spirituale che si può raggiungere, in genere, in tarda età, quando la Ragione è prevalente sulle Emozioni. Per mantenere in forma tale spirito, come per un atleta, è necessario fare allenamenti ricordandosi le seguenti necessità:
1)- Controllo dei Fatti e delle Parole di se stessi;
2)- Desiderio di Migliorarsi continuamente;
3)- Necessità di mantenere una elevata Libertà Morale;
4)- Praticare un costante esame di Coscienza Morale;
5)- Controllare collera, curiosità, proprie parole, desiderio di acquisire denaro.
   E' il caso di rammentare che allenare la Ragione significa meditare non un atteggiamento corporeo (Come insegnano le filosofie orientali, tanto di moda anche in Italia ed Europa), ma in termini razionali, logici. La Saggezza ci porta alla meditazione sulla vita e sulla morte; con particolare attenzione al momento presente, da vivere col massimo godimento, in coscienza.
Saggio (Sage) e Saggezza (Sagesse) sono collegati a Sapiente (Savants) e Sapienza.
Saggio è colui che sa comportarsi bene nella vita. E' persona accorta, prudente, abile, intelligente e dotata di Virtù pratica.
Sapiente è colui che possiede vaste conoscenze e cognizioni. E' persona intelligente, dotata di senno (Retto volere; Moderazione; Costumatezza; Temperanza) e non necessariamente abile; dotata di virtù teoretica.

IMPARERO' A VIVERE

La vita con le sue vicissitudini, continuamente, ci invita ad imparare l'arte del vivere. Tale "arte" è rappresentata da un "atteggiamento" pratico che riguarda la vita intera dell'uomo. Egli raggiunge lo stato di vita autentica quando perviene alla piena Coscienza di sé, alla Libertà, alla Pace interiore
Ma è pur vero che tale status, in genere, è raggiunto con la piena maturità. Ossia quando l'uomo, dopo tanti sforzi, è riuscito a spogliarsi delle proprie passioni. Passioni che non necessariamente devono essere viste come qualcosa di negativo per il vissuto dell'uomo. Pur riconoscendo che la loro essenza può portare Pace Interiore, Libertà, Piena Coscienza di sé.
Ricordando che l'Anima ha in sé tre facoltà: Desiderare, Agire, Pensare
La facoltà del desiderare è pertinente a tutto ciò che è difficile e pericoloso ed, anche, a tutto ciò che è conforme allo scopo dei nostri sforzi (Servirci dei nostri desideri senza subire costrizione alcuna). Cercando di "evitare di cadere in ciò che vorremmo evitare".
La facoltà di agire ci porta ad operare al momento e nel luogo opportuni (Voluti). 
La facoltà di pensiero ci porta ad esercitare il dovuto controllo delle rappresentazioni della nostra vita.
   L'applicazione di queste facoltà  ci porta alla liberazione dalle preoccupazioni della vita, avvicinandola alla gioia di vivere.
Ogni momento. 
Per un vivere felice dovremmo mantenerci lontani dai timori ingiustificati, concentrando la nostra attenzione sull'unico piacere autentico  della vita. Quello di Esistere. Vivere.
E, per vivere bene, non dobbiamo respingere le eventuali osservazioni esterne che ci ricordano un agire inopportuno (Non buono). Chi accetta tali richiami sarà, certamente, più prudente quando si troverà davanti a situazioni analoghe nel resto della sua vita.
E se una idea esternata ci porta dei dubbi non dobbiamo aver timore a lasciarla sospesa per un certo tempo. Poi, dopo averla attentamente riesaminata, ri-pensiamoci sulla sua validità
Vivere senza dimenticare che la vita ci fa toccare due diversi significati del concetto di utilità. Il primo è quello che lega l'utilità ad un fine particolare materiale (Scaldarsi; Illuminare un posto per vedere meglio; …). Il secondo è quello che lega l'utilità all'uomo in quanto tale (In quanto essere pensante). E' il concetto dell'utilità dell'inutile.
Imparare a vivere è spalancare le finestre per: meglio vedere le Meraviglie della terra, del cosmo; avere una visione più lampante dei vari aspetti della vita; avere una più felice interlocuzione con gli altri; agire con Buonsenso e Giustizia.
   Se è vero, come è vero, che il futuro è incerto e che la morte è sempre incombente (La vita scorre nell'attesa degli eventi), allora l'uomo deve fare di tutto per essere felice subito. Senza nulla attendere. 
Sì, imparare a vivere vuol dire acquisire l'arte di vivere, uno stile di vita, una cura di se stessi, una tendenza che porta verso il bene della comunità e, quindi, alla felicità di se stesso. Con piacere e gioia di se stesso (Senza perturbazioni verso gli altri. Possibilmente).
Un ottimo esercizio per imparare a vivere consiste nell'abituarsi a scrivere i pensieri della propria anima. La loro rilettura porta alla riflessione sull'argomento, come se fosse stato suggerito da terzi. Ma si è solo … se stessi. 
Senza dimenticare, con Socrate, l'umiltà di riconoscere la propria ignoranza "Io non credo di sapere quello che non so".
Per la salute dell'anima non c'è alcuna condizione d'età. Non si è troppo giovani, né troppo vecchi.
"Chi è dimentico del bene passato è già vecchio oggi", diceva Epicuro.
L'amicizia tra le persone, l'ammissione pubblica delle proprie colpe, l'esame di coscienza anche davanti ai rilievi che vengono posti, l'affetto reciproco, aiutano a vivere meglio.
Abituati a parlare (A voce alta - come faccio spesso - o a bocca chiusa) con te stesso, se vuoi essere più buono e vivere meglio.
"Uomo, se sei qualcuno, và a passeggiare da solo, conversa con te stesso", diceva Epitteto.
"Vai silenzioso a piccoli passi attraverso i boschi salubri, avendo in testa i tuoi pensieri", conferma Orazio.
In sintesi, nella vita per vivere meglio è necessario: essere dalla parte giusta, vera; sapere esporre le proprie motivazioni; dimostrare la correttezza delle proprie argomentazioni. 

IMPARERO' A MORIRE

Con la nascita l'uomo "acquisisce" un Corpo al quale è collegata una Anima. Con la vita l'uomo porta a spasso, più o meno consapevolmente, il proprio corpo e la propria anima, sottoposti, entrambi, a continue rimodulazioni fisiche e intellettuali
Con la morte avviene la repentina separazione tra corpo ed anima. Il corpo finisce, il più delle volte, sotto una pietra tombale; l'anima vola via (Forse nel cielo, in attesa, forse, di coniugarsi con il corpo di un altro nascituro). In ogni caso, l'anima rappresenta tutto ciò che resta nel pensiero di coloro che ricordano il de cuius.
Secondo Epicuro la filosofia dell'esercizio della morte ("Che la morte ti sia davanti agli occhi ogni giorno e non avrai mai nessun pensiero basso né alcun desiderio eccessivo …"). E, per fare tale esercizio è necessario "conoscere se stesso". L'autentico significato dell'esistenza umana sta nella lucida, autentica, interpretazione e anticipazione della morte
E' l'anticipazione della morte che ci porta ad apprezzare, adeguatamente, compiutamente, la vita all'istante presente.
Imparare a morire, quindi, è la base per il vivere, al meglio, il presente; senza pena per il passato e per il futuro. E' la vita presente che deve essere vista come incondizionata gioia di esistere. Sapendo di dover morire; magari il più tardi possibile, con un vissuto di serenità.
E' il presente la nostra felicità. 
Esserci è un dovere ed un piacere! Fosse, anche, per un solo istante.
Ma, ai giorni nostri, è ancora valida l'ipotesi che lega (Come per Socrate) le Virtù alla Morte? 
Se sei fedele ai tuoi convincimenti sociali o politici, se sei fermo nei tuoi Valori Etici e Morali, è molto probabile che nel rapporto con gli altri nascano invidie, astiosità, conflitti, che, certo, non aiutano a vivere. L'amore delle virtù, senza dubbio, avvicina l'uomo alla morte. Forse  è questo il motivo per cui nella società in cui viviamo la gente è, spesso, priva di valori ed è pronta a saltare, in vari campi, sul carro del vincitore. Specialmente nelle zone più culturalmente arretrate e povere
Con enorme vantaggio a favore dei capipopolo, che hanno tutto l'interesse a mantenere lo status quo..
La morte non è altro che la scissione (Come quella nucleare) tra Anima e Corpo. Ipotizzare la separazione tra essi può significare acquisire un adeguato tirocinio propedeutico alla morte. E, il tirocinio della Morte avvicina, se ci pensiamo bene, al tirocinio della Libertà. Vivere il momento presente come se fosse l'ultimo della nostra vita aiuta a morire ed a vivere.
Mi piace qui, ora, ricordare Totò, che per non aver voluto rinunciare alle Esigenze della sua Coscienza ("Ma tu chi ti credi di essere per imporre qualcosa alla gente?") è andato incontro alla separazione della sua Anima dal suo Corpo. La Coscienza del Bene e dell'Essere è stata soffocata dalla fine del suo corpo. Dal furto di tutti i suoi Sogni. Ad opera di miseri e volgari barbari insignificanti, coperti dalla mancanza di Cultura e dall'ignoranza gravemente diffusa e nascosta … dalle feste di paese. Oppio di mediocrità abissale!


IMPARERO' A VOLARE

Altre volte ho scritto che il livello di Libertà di un Uomo è direttamente proporzionale alla grandezza dei suoi Sogni
Voglio ora dire che ogni essere umano ama sognare, librarsi in mondi fantastici, lontani dalla realtà.
Io, da sempre, sogno (Veramente!) di volare, e per raggiungere lo scopo costantemente mi alleno. 
Sì, imparerò a volare!!! Volare non solo in senso fisico, ma, anche, in senso esistenziale, filosofico, vitale. E, per imparare a volare, come dicevo, è necessario esercitarsi (A volare) con impegno, tutti i giorni. Con entusiasmo ed intensità. 
Volare solo o in compagnia, ma volare sempre. E, per volare è necessario essere leggeri, leggeri. In assenza di vanità e del desiderio di rumore intorno al proprio nome. Con profondo amore verso la Libertà. Quella propria e quella altrui.
Con la mia Anima sto, ancora, imparando a volare, in alto, molto in alto, per abbracciare il divino e l'umano. Per contemplare la Bellezza della Natura (Terra, Mare, Cielo, Luna, Sole, …); prima che il potere e la mediocrità avanzanti distruggano tutto, come sta succedendo nella Foresta Amazzonica.

IMPARERO' A LEGGERE

Amo leggere. Considero la lettura un'arte asintotica. Voglio dire che non si smette mai di imparare a leggere. E ricordo che "leggere" nell'antichità significava "leggere ad alta voce", cadenzando perfettamente la "sonorità delle parole", il "ritmo del periodo", la "spiritualità" che l'autore ha pensato di imprimere al suo scritto.
La lettura trova fondamento nella scrittura (Surrogato della parola viva). 
Esitazioni, riprese, ripetizioni, tonalità, velocità espositiva sono caratteristiche strettamente legate alla parola viva. Difficilmente ripetibili con la scrittura. La vita ha molto bisogno della scrittura, ma ha molto più bisogno della parola viva.
La parola viva porta in nuce il dialogo, quindi alla padronanza della lingua.
"Mi ci sono occorsi ottant'anni, e non sono neanche in grado di dire se ci sia riuscito" (A leggere), diceva Goethe, a tal proposito. Io, molto umilmente, confermo che imparare a leggere è piacevole e molto faticoso

5 settembre 2019

L'ANIMA

Le nostre azioni quotidiane possono essere:
1)- Dipendenti dalla nostra volontà. Con anima razionale.
Ossia tutto ciò che coinvolge: Desiderio; Tendenza; Assenso.
2)- Non dipendenti dalla nostra volontà. Con anima esterna alla Ragione.
Ossia tutto ciò che coinvolge: Salute; Gloria; Ricchezza.
Il bene e il male trova scaturigine nella nostra volontà.
Noi dobbiamo tendere, sempre, verso il bene della Natura, della Bellezza. Verso un Buon Giudizio. 
Desiderare le cose non dipendenti dalla nostra volontà (Ricchezza, Gloria, Salute) significa andare incontro alla "tortura del desiderio insoddisfatto". Quindi, in questi casi, conviene seguire la strada dell'indifferenza (Al di là del desiderio e dell'avversione). Indifferenza che non significa disinteresse, ma significa non fare la differenza.  Ossia, accettare e amare tutto ciò che ci coinvolge pur non dipendente da noi. Perché è la natura che ci porta gli atti non dipendenti dalla nostra volontà.

EROS - AMORE

E' una dolce perturbazione che dovrebbe coinvolgere ogni Essere, non in modo discontinuo, ma in modo continuativo. Eros (Figlio di Poros e di Penia) non è colto, non è capace di trasferire agli Esseri attenzionati (Colpiti) alcuna Cultura, ma è capace di trasferire ad essi (Noi Umani) degli stati d'animo capaci delle migliori intenzioni. L'Essere, nel corso della sua esistenza, ha compiuto le più grosse cattiverie (Sciocchezze) quando era lontano dall'essere coinvolto dall'amore; in presenza di problematiche di natura neuro-vegetativa (Come amo dire). Di contro, la presenza di Eros porta comportamenti personali e sociali encomiabili, privi di cattiveria. Chi è in pacifico equilibrio con Eros, raramente si lascia trascinare in comportamenti di odio sfrenato, disdicevoli di un vivere bonario.
"Solo dall'amore nascono le visioni più profonde", diceva Nietzche. 
"Non si apprende che da chi si ama", diceva Goethe.
"E' con l'amore che l'Uomo da il meglio di sé", diceva Holderlin.

SILENO - SATIRO

Le società (Moderna e Antica) portano sugli altari gli uomini che hanno portato lustro con le loro opere, nei vari campi (Arte, Letteratura, Tecnica, Scienza, Politica, …) dell'esistenza. 
Parlo ora di una persona eccezionale la cui fama ha attraversato molti secoli (E persiste saldamente nella Cultura occidentale) e che si  presenta con specifiche peculiarità:
1)- Non ha mai scritto una parola sulle sue idee;
2)- Non ha inventato/costruito nulla;
3)- Ha solo dialogato/chiacchierato/interrogato/parlato con i suoi discepoli e con tutti i suoi contemporanei;
4)- Era ambiguo, inquietante, sfrontato, buffone, dissoluto, … Ma era, anche, molto colto; di elevato livello di civiltà;
5)- Era fisicamente talmente brutto da essere considerato un Sileno/Satiro (Demone ibrido, metà uomo e metà animale);
6)- Fingeva di essere ignorante e impudente. Amava prendere in giro, scherzare con la gente;
7)- Era un uomo ironico (La sua ironia era terribile. Partiva dalla svalutazione di se stesso per concludere, in modo netto, alla svalutazione del suo interlocutore), mascherato, di invettiva geniale. I suoi dialoghi erano costituiti da infinite domande che portavano il dubbio e il turbamento nelle persone;
8)- Era duttile e raffinato nel linguaggio. Pensava una cosa e diceva un'altra al fine di sviare il suo interlocutore.
Eterno vagabondo alla ricerca della vera Bellezza (Lui che era molto brutto) e dell'eccellenza dell'Essere. 
   Tutto questo, e non solo, era Socrate.

ASCETICO

Negli anni sessanta del secolo scorso, nel mondo occidentale, andava di moda una tendenza, definita "ascetica", proveniente dal mondo orientale. L'asceta era (Anche) il Saggio che diffondeva un "nuovo modus vivendi", valido per tutta la Terra. Tanti occidentali, acculturati e non, danarosi e non, aderirono a questa "filosofia di vita" lasciandosi coinvolgere sotto tutti i punti di vista (Economico, Sentimentale, Sessuale, Religioso, …). Con delle "escursioni" che invadevano anche il codice penale.
L'asceta, per definizione, è colui che facendo uso di "esercizi spirituali", coinvolgenti pensiero e volontà, era capace di portare verso una "diversa visione del mondo". 
Per essere asceta è necessario:
a)- Astenersi o limitare il più possibile l'uso del cibo;
b)- Astenersi dall'uso di bevande (Specialmente quelle alcoliche);
c)- Limitarsi nel dormire. Ossia cercare di dormire il meno possibile. Molto meno di quanto fanno i comuni mortali;
d)- Usare modestia e moderazione nell'uso di abbigliamento (Evitare vestiti eleganti e lussuosi);
e)- Eliminare il possesso e la proprietà di beni;
f)- Continenza sessuale strettissima.
Il mio punto di vista:
-Astenersi, il più possibile, dal cibo aiuta la salute (Attenua obesità e, forse, anche anoressia). Penso di osservare tale indicazione; certamente ho molto ridotto il consumo di cibo nel corso degli anni.
-L'uso intenso di bevande, come per l'eccessivo uso di cibo, porta malanni fisici e psichici. Conseguenze non certo auspicabili. Non posso non riconoscere che, seppur lontano dallo stato di beone, non disdegno l'uso di un buon bicchiere di vino rosso ai pasti; di apprezzare un buon Prosecco, una Malvasia, un Amaro (Del Capo), specialmente col tartufo di Pizzo. Senza dimenticare la golosia per un buon goccio di whisky Scozzese, adeguatamente invecchiato.
-Sonno. Le lunghe e varie pause (Sieste) canoniche del mondo latino-americano (Ma anche Mediterranee) sono viste con disprezzo o disapprovazione dalle culture occidentali nordiche. E' pur vero, senza fare alcun discrimine, che tali pause sono dettate, anche, dalle condizioni climatiche del luogo in cui si vive. da molti anni, purtroppo, dormo poco. Solo alcune ore.
-Abbigliamento modesto. Gli asceti, per definizione, sono portati ad utilizzare un solo abito di fattura semplice e facilmente rimovibile. La società in cui viviamo ci spinge all'uso di capi d'abbigliamento in funzione del momento (Circostanza) e del luogo. Per istinto sono portato all'uso dello stesso indumento anche per alcuni giorni della settimana. Tendo ad indossare i vestiti del giorno prima. Senza negare il piacere dell'uso di un sobrio vestito, magari con un consono papillon.
-Proprietà. Ho lavorato e lavoro molto (Mi piace, amo, il lavoro che faccio), in varie località. Presso quelle più frequentate, dopo aver finanziato alberghi per tanti anni, ho acquistato qualche casa. Il fisco, a mio parere iniquo, mi sta facendo cambiare opinione su tali possessi. Sarà diventato ascetico pure esso?
-Continenza. L'argomento di estrema delicatezza investe un ambito importantissimo della vita dell'Uomo. tale suggerimento ha un certo significato per l'uomo in età avanzata. Diventa portatore di … scompensi neuro-vegetativi per tutti gli altri. Uomini e Donne.
   In ogni caso, comunque la pensiate, sono molto lontano dall'essere in una fase di ascesi. Senza alcun dubbio.

4 settembre 2019

DEBITO DI VITA

Al di là del bene e del male la vita è una malattia?
"O Critone, devo un gallo a Esculapio", sono state le parole del più famoso condannato a morte dell'antica Grecia. Socrate.

RUBARE FRUTTA NELL'ORTO DEL VICINO

Chi non l'ha fatto? Sì, confesso,  anche io l'ho fatto!
Anche Agostino lo fece durante la sua fanciullezza. E tale esperienza è riportata nelle sue Confessioni
A tal proposito spesso mi sono domandato come mai in tale opera teologica (Di elevata importanza per tutta la Cristianità, e non solo) l'Autore si sia dilungato così tanto nell'esposizione del furto di alcune pere, da lui commesso durante l'adolescenza. Senza alcun dubbio Agostino ha assegnato al fatto un significato simbolico. Le pere rubate nell'orto del vicino rappresentano il frutto proibito rubato nel Giardino dell'Eden (Paradiso terreste).
L'esposizione di questo evento storico (Furto pere da un orto) è utilizzata da Agostino, come detto, per la rappresentazione simbolica di un evento teologico.
La storia del furterello di pere è riportata, naturalmente, non per informare il lettore nel merito (Pur anche dottrinale), ma, semplicemente, per formarlo facendogli fare uno specifico percorso che lo porterà ad una crescita spirituale. 
In ossequio all'assunto che sostiene che l'esercizio dell'anima serve per l'elevazione dal sensibile all'intelligibile.
La mancata "acquisizione" della suddetta interpretazione potrebbe portare scompensi di non facile soluzione psicologica per tutti i ladri di pere dall'orto del vicino. Me compreso.
Concludendo con Agostino nella vita devi "conoscere te stesso". Non uscire da te stesso, rientra in te. La verità risiede nell'interiorità di te stesso.

CARPE DIEM - COGLI L'ATTIMO

La vita, senza alcun preavviso, spesso ci pone davanti alla necessità di fare delle scelte; di decidere su opposte ipotesi. La pigrizia, il vivere canonico, il quieto vivere, il conservatorismo che non ama le novità, spesso ci suggeriscono di non accettare la possibilità che al momento ci viene offerta. Forse pensando ad altre opportunità analoghe (O migliori) future. Opportunità che quasi mai si ripeteranno. 
Da qui il detto di Orazio "Carpe diem". Cogli l'attimo, l'occasione fuggente, nel momento che si presenta. Il rimando ad una seconda opzione spesso, quasi sempre, è una scelta sbagliata. Siamo padroni del nostro domani, ma procrastinare la Gioia di vita può portarci alla morte senza aver mai adeguatamente goduto della vita.
Il ragionamento di Orazio si lega al concetto del "tempo come bene primario della vita", già ragionevolmente espresso, tanto tempo fa,  da Aristotele.  
Per questi motivi è necessario, giusto, corretto, "vivere l'oggi, senza alcuna fiducia nel futuro". In assonanza con Epicuro che suggeriva di considerare l'esistenza come un puro caso (Come ci insegnano i Ginecologi) al fine di poterla vivere compiutamente, come una grande, unica, Meraviglia. Meraviglia che ha luogo una sola volta. Forse.

FRONTIERE

"Quanto sono ridicole le frontiere che gli uomini stabiliscono tra di essi".
Seneca, Quaestiones naturales.
Stoico eclettico di oltre 2020 anni fa. Sempre attuale.

CITTADINO DEL MONDO

Ho sempre amato (Ed amo) il mio prossimo e l'ambiente naturale. Ho amato ed amo la mia terra natia, ma amo, anche, tanti altri luoghi che nel corso della vita ho avuto la possibilità di visitare, conoscere. Amo, anche, tanti altri luoghi che non ho, ancora, visitato, ma che mi riprometto di fare appena possibile.
Non mi sento particolarmente legato alle tradizioni di alcune socialità (Come è di moda in questi tempi di transizione). Sono come quegli alberi d'alto fusto le cui radici, facilmente, si adattano al luogo, al suolo, all'ambiente in cui si trovano.
Sì, sono, mi considero, con orgoglio, Cittadino del mondo. E, in quanto tale, non accetto osservazioni campanilistiche da parte di alcuno.
E mi piace ricordare la faccia, il sorriso, l'anima che una Persona eccezionale (Ingegnere Scozzese), conosciuta recentemente, ha istantaneamente avuto quando le ho detto che io ero "Cittadino del mondo". Col suo radioso sorriso mi ha confidato di averle fatto venire in mente il suo Papà. Anche lui le diceva di essere prima Cittadino del mondo e poi Scozzese.
I miei pensieri siano ali della mia anima al fine di essere, sempre più, Cittadino del mondo. E con me … tutti i miei lettori.

SEMPRE PER L'ECCELLENZA

Con grande soddisfazione, alcuni anni fa, ho scoperto che l'Università di S. Andrews, Scozia, UK, ha per motto una frase che mi ha sempre affascinato: "Ever to Excel". 
Sì, mi è sempre piaciuto puntare (sempre) sull'eccellenza (Delle cose, delle persone) riconoscendo, come diceva Spinoza (Etica), che "Tutte le cose eccellenti sono tanto difficili quanto rare".