Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

23 aprile 2011

CITTADINO E STATO

Ogni Stato dovrebbe fare in modo che ogni buon Cittadino non si senta mai inutile, sia ascoltato ed ammirato. Esso è di aiuto agli altri con lo sguardo, con un gesto, persino con il silenzio ostinato e col modo di camminare.
Il buon Cittadino non ha "il bisogno inevitabile di un nemico". Egli vuole vivere perchè sa che è meglio essere morto che vivere come un morto. Perchè è terribile uscire dal numero dei vivi prima ancora di morire.
Nella vita Egli dovrebbe interessarsi di politica, di lavoro, di vita privata, di studi letterari, in modo tale che, in funzione delle particolari circostanze possa facilmente spostarsi da un campo all'altro senza particolari difficoltà. Egli, come un novello Ulisse che si trova in una navigazione piena di pericoli, deve essere capace di cercare e trovare un porto sicuro, al fine di aspettare che passi la... tempesta. Al fine di ripartire subito dopo la sopravvenuta bonaccia.
Il buon Cittadino, come insegna SPINOZA, infine, sa e dice, rivolto ad ogni Uomo della Terra che:
" In uno stato libero
ognuno può pensare ciò che vuole

e dire ciò che pensa"

FAR DI NECESSITA' VIRTU'

L'Uomo quando si rende conto ch'è inutile ribellarsi alla sopravvenuta "pastoia" che lo affligge riesce ad accettare la circostanza facendo di necessità virtù. La schiavitù è resa meno gravosa se sopportata con coraggio e con abitudine. I propri mali invece di renderseli odiosi si vedano dando loro poco peso. Ciò implicherà, per quanto disgraziata sia la vita, il raggiungimento di soddisfazioni, di tranquillità, di piaceri.
E' l'abitudine che porta sollievo ai malanni dell'Uomo.
E' pur vero, però, che l'Uomo deve saper riconoscere quando è il caso di rivoltarsi, ribellarsi, per raggiungere un diverso, migliore livello di... ABITUDINE.

LIBRI

Nei confronti dei libri, confesso, provo un'attrazione quasi fatale. Meglio, più esattamente, amo leggere e mi piacciono i libri. Mi piace leggerli, possederli, criticarli, commentarli con note a margine e giudizio finale. In genere, in Italia, purtroppo, si legge poco (E la statistica si ferma a chi acquista i libri e non (Sarebbe di difficle attuazione) a chi li legge). Molti pensano che i libri debbano essere acquisiti solo per essere messi in bella mostra. Come per la famos biblioteca di Alessandria d'Egitto (Dove andarono al rogo circa 40.000 volumi) realizzata, ad onor del vero, solo per fini spettacolari, non certo per buon gusto, per eleganza letteraria, per munificenza e magnanimità verso il popolo. Spesso i libri sono visti non come elemento di studio, ma come semplice elemento di arredo delle sale da pranzo e/o soggiorno. Oggi nelle case delle persone oziose, prive di interesse culturale, che si possono trovare immense opere sistemate in bella vista negli scaffali che spesso arrivano fino al soffitto, perchè non è alla moda la casa priva di una bella biblioteca. Ma che figura quando qualcuno afferra un volume e sfogliandolo scopre che si trova nelle stesse condizioni in cui si trovava quando è uscito dalla tipografia...
I libri, secondo me, devono essere comprati solo nei limiti delle reali possibilità di lettura. Non ha alcun senso ammassare libri in casa, quando, poi, in tutta la vita si finisce, a malapena, col leggere solo i titoli delle opere.
I libri di per se non istruiscono, meglio dedicarsi alla lettura di pochi, presumibili buoni, autori.
Un esempio per tutti: il Filosofo SPINOZA. Egli, pur possedendo solo 100 libri, ma ne aveva letti molti molti di più, è stato ed è uno dei Punti di riferimento, dopo secoli, per tutta la CULTURA del mondo LIBERO.

AMICIZIA

Qualche volta mi sono domandato se, nel nostro mondo, due persone sono amiche solo quando hanno un comune nemico da combattere. Tale considerazione, anche sul blog, ha implicato una sincera e garbata indignazione da parte di alcuni Intelletti Ereticali, i quali mi hanno, risolutamente, ribadito che essere Amici significa qualcosa di più... A scopo provocatorio, per stimolare l'ulteriore reazione, ho insistito nel riportare, a mò di esempio, casi di persone (Partiti, stati, ...) che, inizialmente ostili, sono diventate amiche, in presenza di un comune nemico da combattere. Ognuno potrà fare riferimento a circostanze personali per testare tale assunto.
Ma, è proprio vero che il sentimento che nasce nella circostanza suddetta (Amicizia in presenza di comune nemico) si possa definire Amicizia (Quella con la A maiuscola, come si dice comunemente)? Per rispondere adeguatamente è necessario definire, esattamente, cosa intendiamo col termine Amico.
Se (Con riferimento ad una specifica persona):
- Andresti felicemente a pranzo da lui;
- Ti rasserena l'animo quando sei stanco;
- Ha un cuor così pieno d'affetto da poterti tranquillamente riversare ogni segreto;
- Ha una coscienza così aperta da metterti a tuo agio, più di quanto tu non ti senti con la tua;
- La sua voce lenisce le tue ansie; il suo consiglio aiuta le tue decisioni; il suo buon umore disperde la tua tristezza;
allora, solo allora, potrai dire di essere in presenza di un vero Amico.
E' bene, inoltre, ricordare che gli Amici, per quanto possibile, dovrebbero essere liberi da passioni, che, spesso, si insinuano negli animi più vicini, nuocendo loro, anche col solo contatto. Per evitare il contaggio evitiamo di sederci accanto a chi è corrotto di passioni, perchè il contatto, il respiro, come una epidemia, può essere pericoloso e farci ammalare. Gli Amici, quindi, siano il meno possibile corrotti, ricordandoci che, in questo caso, mescolare i sani con i malati... è già l'inizio della malattia.
Quindi, come si fà a trovare, in vita, Amici?
Non bisogna mai smettere dal cercarli. Con ottimismo (Anche se, come sostiene un buon Filosofo, è il pessimismo che permette all'Uomo di fare meno errori). Tenendo presente che se non è possibile arrivare al meglio, accontentiamoci del meno peggio . Non possiamo essere molto esigenti, ma non accontentiamoci della... prima approssimazione.
Con Amicizia a tutti i miei Lettori.

11 aprile 2011

WHOOOMM - A SUD DEL 38° PARALLELO

Nel cielo, di giorno e di notte, un rumore netto distinto, cupo, meccanico, allontana... tutte le aquile. Direzione: A Sud del 38° parallelo; oltre il Mare Nostrum. Ma quanti dubbi....
23/03/2011: 18,00 - 18,18
24/03/2011: 8,05 - 8,12 - 12,20 - 18,12 - 18,20
25/03/2011: 0,30 - 1,15 - 18,00 - 19,46 - 21,40
26/03/2011: 8,00 - 8,20 - 8,30 - 8,45 - 9,10 - 9,40
27/03/2011: 12,20 - 14,20 - 14,30 - 14,40 - 17,59 - 18,25 - 19,40
28/03/2011: 14,45 - 16,55 - 20,00 - 20,15 - 20,30 - 20,45 - 23,15
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... e, possibile che non esista altra strada verso la... Libertà?

LA MACCHINA DEL FANGO

Con la dicitura la macchina del fango intendiamo la determinazione luciferina del prossimo (Non certamente portatore di valori Cristiani) di portare maldicenza in danno di qualcuno. Dal punto di vista giuridico tale azione rappresenta la "determinazione di chi comunicando con più persone riunite, con la parola, lo scritto, o la stampa attribuisce ad alcuno fatti inventati di sana pianta, lesivi dell'onore e tali da esporlo al disperzzo pubblico".
Il soggetto passivo è chi si oppone, civilmente, democraticamente, ai poteri precostituiti (Ognuno, in funzione della propria esperienza, faccia riferimento a quello che sente più grave) che mal digeriscono opinioni difformi da quelle stabilite. Nei tempi passati (e nelle civiltà meno evolute) le opposizioni ideologiche, civiche e sociali portavano (portano) alla eliminazione fisica dell'intelletto ereticale. Oggi, quando non è possibile percorrere detta via l'attacco consiste nello sparare fango. Poi, eventualmente, se la macchina si rompe si può sempre "negare l'evidenza", giustificandosi col fatto che, certamente, non si è stati capiti bene...
Al solito, in una realtà civilmente evoluta sta ai CITTADINI capire il "meccanismo infernale" ed individuare il "pulpito" dal quale agisce. E' pur vero che, specialmente in tempo di crisi, come quello attuale, ciò non è facile. Quando l'Uomo non riesce a vedere la presenza di tale meccanismo vuol dire che è stanco, arido, senza sogni, senza futuro.
Quindi, senza LIBERTA'.