Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

21 dicembre 2020

OVIDIO

Publio Ovidio Nasone, poeta di elevato lignaggio, nacque a Sulmona (20/03/43 a.C.), visse a Roma, morì a Costanza. La sua straordinaria capacità nel comporre versi lo portò ad essere considerato il cantore, per eccellenza, della società del suo tempo. E' il poeta classico che, meglio di chiunque altro, ha saputo cantare l'amore come professione, beatitudine o dannazione. Ha percepito e raccontato lo spirito nuovo che aleggiava in città. I cittadini ricchi erano sempre più attratti dall'eleganza, dalla cultura, dall'ironia. Egli ha cantato il tutto con gusto, con raffinata ironica trasgressione. Amava scrivere e lo faceva con grande scioltezza, senza fermarsi in superficie. In ogni cosa scavava in profondità.                                                                                                       Le sue Metamorfosi, di una raffinatezza unica, sono la rappresentazione della Roma, del suo tempo (Quello di Augusto). Con analogie ad oggi. Raffinatezza che ha conservato anche all'esilio, sul Mar Nero (Costanza, Scizia, Romania), ove fu mandato, da Augusto, forse, per ... una questione di donne, di corte. La terra è vista come il luogo di continue trasformazioni, cambiamenti, metamorfosi. Per tutti gli esseri viventi: i Miti, le persone comuni, il mondo vegetale. Anche i Miti, con lui, diventano materia vivente.  Il concetto delle metamorfosi, pur esposto in modo eccellente, trova radici nella letteratura Alessandrina e non solo. Mito, Amore, Passione, attrazione, Turbamento d'animo: Tutto è in Trasformazione. Con lui anche lo sfogo sentimentale malinconico diventa componimento letterario assoluto.                                                In Amores Ovidio descrive spassionatamente l'amore travolgente per Corinna e per altre donne, con la descrizione di avventure galanti.                                                                                                         In Heroides, invece, con molta fantasia, riporta delle lettere d'amore, immaginarie, scritte da donne del mito ai loro amanti.               In Ars Amatoria spiega, in termini raffinati, come conquistare l'amore femminile.

RETROFITTING - RIPRISTINO CALCESTRUZZO

 Retrofitting o ripristino di calcestruzzo strutturale. Ho scritto altri Post su questo argomento estremamente importante e delicato nel campo dell'Ingegneria Civile. Nel settore del recupero delle strutture ammalorate in calcestruzzo armato. Ho detto, e ripeto, che per un Progettista è più semplice fare, bene, un progetto strutturale, ex-novo, in calcestruzzo armato, piuttosto che il progetto che prevede il ripristino statico di strutture ammalorate. L'attività di ripristino strutturale, detta Retrofitting nella letteratura tecnica internazionale, per essere portata a termine con successo richiede la presenza di una Sensibilità tecnica e scientifica che non sempre è riscontrabile. Spesso si vedono tecnici che anche per detta sensibilità fanno rimando al computer ed al software progettuale. Qualcuno dovrebbe dire a coloro che si avventurano in questo campo delicato che la macchina è capace di fare velocemente delle operazioni matematiche, ma è priva di alcuna sensibilità di lettura sui percorsi degli sforzi, delle sollecitazioni. Né, tantomeno, ha alcuna conoscenza delle ipotesi di base che Barré de Saint Venant, ha posto come base per la Tecnica delle Costruzioni.  Ipotesi di base che molti progettisti dimostrano di non conoscere, visto che presentano soluzioni, come quelle riportate, che fanno venire l'orticaria a me ed a Barré.

Realizzare un involucro, una copertura, un vestito, ad una struttura in c.a. esistente è cosa lontanissima dal realizzare un intervento di consolidamento statico. Le immagini di seguito riportate sono rappresentative di un errato, sconcertante e semplicistico modus operandi; purtroppo diffuso nel settore edile. La zona esterna dei pilastri, in questi casi mostrati, non sarà mai solidale intima, unica, con quella originaria interna. Un velo pietoso, poi, è da stendere sulle armature ..., realizzate e posate in opera, esattamente, come prescritto dal progettista!!! Ecco come il retrofitting non deve essere fatto.







INTELLETTO ERETICO

"Io non sono con un partito. Io sono con un principio.

Il partito è il fogliame; cade. Il principio è la radice; rimane.

Le foglie fanno del rumore e non fanno niente.

La radice tace e fa tutto."

Victor Hugo. 1871.

 


17 dicembre 2020

TIPI DI SUOLO

      TIPI  DI  SUOLO 

TESSITURA  DEL  SUOLO: Terriccio, Limo/Loess, Sabbia, Ghiaia, Argilla, Alluvionale. 
SEDIMENTARIO: Selce/Flint, Calcare, Arenaria. 
METAMORFICO: Ardesia, Scisto, Gneiss. 
IGNEO: Granito, Vulcanico. 

27 novembre 2020

LA CASA DOVE SONO NATO


In quella casa dove tanto ho scritto,
davanti a quella chiesa del Rosario,
ora vive un indiano, ch’è in affitto,  
ma per me è una stazione del calvario.

Ogni porta è una casa abbandonata,
qua, da bambino, vi ho lasciato il cuore,
la casa di una signora altolocata
e quella di Pasquale il muratore.

La casa del Farticchio e di Oscaruccio,
e la casa di Gianni  il Tridicino,
e là, dentro quel vicolo, un cantuccio,
con la casa di quando ero bambino.

Più sotto, c’era il negozio del Lica,
e la casa del medico Guidace,
una ruga di gesso, un’aria antica,
che una volta viveva, ed ora tace.

Ma la fermata del frantoio è amara,
pensando a quell’amico mio pulito,
ucciso con tre colpi di lupara,
lasciando il mio paese ammutolito.

Da  quella casa dove c’è un indiano,
dove un giorno lontano sono nato,
non sono riuscito a star lontano,
che sempre qua, col cuore, son tornato.


27/11/2020. Franco BLEFARI

26 ottobre 2020

REQUIEM. MOZART

https://www.youtube.com/watch?v=sPlhKP0nZII&ab_channel=ControversialTruth



12 ottobre 2020

IL PASSAGGIO - PIETA' PER I VINTI

La peste o qualsiasi altra calamità sanitaria (Come l'attuale Covid-19) rappresenta una situazione transitoria terribile. Come una guerra che, alla fine, lascia sul terreno, con la morte, vincitori e, prevalentemente, vinti. Ogni evento del genere lascia sul campo lacrime, desolazione e morte. La violenza sulle donne della parte soccombente, il sangue dei corpi inermi dei vinti, portano in se un senso di nausea, di repulsione che coinvolge gli animi elevati dei vinti e, qualche volta, dei vincitori. Con la pietà per i vinti che non sempre va di pari passo con l'umiltà dei vinti stessi. In ogni caso, la Pietà per i vinti e l'Umiltà e l'Orgoglio dei vinti stessi sono la rappresentazione di un contesto sociale in frantumi. In sostanza, si è in presenza di una società priva di punti ideali di riferimento. Con i vincitori che, in genere, brindano sulle macerie e sulla loro pochezza intellettuale e con i vinti che sfilano, passano, abbandonando il sito, la patria, il passato, gli affetti. Passano portando sulle spalle, schiacciate dalla soccombenza, il proprio passato, tenendo, per mano, una gracile, incerta, desiderata, speranza per il futuro. Passano, ma possono decidere, anche, di restare per guardare in faccia, al momento giusto, i vincitori.

I Vincitori, in genere, sono quelli che scrivono la storia delle circostanze che hanno portato a quel risultato a loro favorevole; non sempre ponendosi il dilemma se tutto quello che si afferma corrisponde a Verità e se la Giustizia e la Libertà sono albergate da quella parte. E' la verità dei vincitori che detta legge e condiziona il vivere umano. I Vinti, in genere, non scrivono niente, non parlano. Restano muti col, e nel, loro dolore. Con orgoglio, dignità, umiltà, sofferenza, tristezza; con lo sguardo determinato e cosciente della sentenza di vita; con una montagna di lacrime represse e nascoste nel loro cuore, si sforzano, fanno di tutto, per infondere un alito di speranza, sia ai familiari più anziani, sia ai giovani figli che della vita ancora nulla sanno. Achille con la sua potenza (Dovuta, anche, all'azione degli Dei) ha rappresentato, con le sue azioni, la violenza contro il povero Ettore (Non aveva alcuna possibilità di vincere quel duello, per ovvie motivazioni) e contro gli avversari costretti ad assistere all'umiliazione di quel corpo e, dopo non molto, la pietà per i vinti, davanti alle parole accorate ed alle prostrazioni di Priamo, papà di Ettore, che non ha avuto timore ad andare a chiedergli la consegna del corpo di quel Figlio martoriato, al fine di dargli decorosa sepoltura. Davanti a quei lai paterni Achille ha dimostrato la sua pietà per i vinti. Non posso non riferire dei vari proclami di nessuna pietà per i vinti, fatti da popoli e soggetti barbari. 

Vinti sono coloro che risultano soccombenti davanti alla potenza, alla forza, della parte avversa. La migliore rappresentazione artistica del Passaggio dei Vinti è rappresentata dalla magnifica scultura che rappresenta Enea,  che scappa da Troia, distrutta dai Greci, con sulle spalle il padre Anchise (Che porta in mano i simboli del suo passato) e per mano il figlioletto Ascanio. E' un'opera, esposta alla Galleria Borghese, scolpita nel 1618/19, dal genio Gian Lorenzo Bernini, alta 2.20 m. Il passaggio del vinto per eccellenza, col suo carico di passato (Di amore e di sofferenza) e di futuro (Di speranza) è rappresentato, in modo magistrale, in campo scultoreo da Bernini ed in campo letterario da Virgilio, con il suo poema: l'Eneide. Il Poeta Mantovano, pur dimostratosi incapace di raccontare la magnificenza di Augusto (Per la quale opera era stato chiamato a Roma) si è dimostrato eccelso poeta nel raccontare la liricità nel passaggio di quei vinti.

10 ottobre 2020

8 ottobre 2020

CADITOIA EVANGELICA

 A scuola era stata una fanciulla studiosa. Ha sempre cercato di essere alla pari con gli altri colleghi e, specialmente, colleghe. Ha sempre mostrato molto interesse per la storia e la religione. Ha avuto i suoi innamoramenti e le sue esperienze di vita. E' diventata maestra e per tanti anni ha messo tutto il suo impegno per trasferire le sue conoscenze, il suo sapere, il suo pensiero alle nuove generazioni.  Certamente è stata amata ed osannata da quasi tutti i suoi allievi per i sorrisi e l'entusiasmo di vita profuso durante le lezioni e nella vita di tutti i giorni. Era ed è una persona che ama farsi circondare dalla Bellezza, in tutte le sue manifestazioni coinvolgenti se stessa ed anche il prossimo. Questa ricercatezza del bello l'ha portata, in un momento di esasperata frizione amicale, a rinfacciare, ad una sua amica, madre di più figli, di essere anziana zitella vergine e acida. L'amica, vistasi colpita nel suo amor proprio, essendo a conoscenza delle frequentazioni, diurne e notturne, con un importante personaggio ecclesiastico, che l'altra intratteneva, le fece notare che non era zitella, in quanto sposata; non era vergine in quanto aveva partorito più figli; era forse un po' anziana, ma era tutto secondo natura. Invece, lei, non aveva avuto alcuna remora (Ed aveva fatto bene, le aveva detto) nel dare asilo, tra le sue braccia a chi, per voto, avrebbe dovuto, forse astenersi da certi contatti umani. La risposta della nostra amica è stata esemplare. Eccola. "Con la conoscenza di questa persona - ha detto - ho capito che la mia missione di vita era quella di una caditoia. Dovevo, assolutamente, raccogliere e proteggere quella persona caritatevole dalle tante nefandezze del mondo. Senza la mia presenza avrebbe potuto andare a cadere nelle mani (e braccia) di chissà quali brutte e cattive donne. Donne che avrebbero potuto portarlo sulla cattiva strada. La mia presenza rappresenta un argine al malaffare e alla bruttezza delle numerose donne presenti su questo territorio. Con me lui è sereno, felice. Viviamo, in modo più o meno riservato, insieme. Mangiamo e beviamo, insieme, tanti ottimi vini, che lui compra, per inderogabili necessità, da tante parti d'Italia. Molte bottiglie di vino restano a casa mia; alcune le porta via e le beve solo lui, in momenti particolari. Vedi, la mia è una funzione ecclesiastica. Senza alcun dubbio, con gioia mi definisco una caditoia evangelica". 

5 ottobre 2020

MITI E RITI

Mito. Qual'è il significato che diamo a questa parola? E' la rappresentazione fantastica, favolosa, che diamo a persone eccezionali o divinità. Il tutto supportato da credenze e leggende, particolarmente floride presso i popoli con fervida immaginazione. E' un contesto simbolico, un prodotto dello Spirito. Alla base di un mito ci sono:  frivolezza, grottesco, bizzarria, fantasia, immaginazione, creazione della mente umana lontana dalla realtà, speranza utopistica. Interessa il mondo reale e quello irreale. La mitologia Greca è stata, ed è, il terreno fertile dell'Arte Greca. Lo sviluppo dell'Arte poche volte ha comportato lo sviluppo contestuale della società che l'ha generato. Per i Greci l'Arte era strutturata, legata, alla crescita del popolo. Oggi non è così. I miti esplicano le loro azioni spettacolari, quasi sempre, secondo una ricercata ritualità. L'esasperata incarnazione di un mito, spesso, fa diventare l'uomo un mitomane. Ossia, un soggetto travolto dalla tendenza morbosa a raccontare fatti immaginari con la consapevolezza, più o meno convinta, di dire il falso. I miti sono come gli eroi. Tanto più una società è civilizzata tanto meno sono in circolazione miti (Tenendo escluse da questo frangente la letteratura e le arti).

Rito. Qual'è il significato che diamo alla parola rito? Per ritus intendiamo la procedura particolare approvata ed applicata nelle cerimonie sacre, politiche, sociali, militari. Rappresenta: le usanze, il costume, le regole, gli usi, le abitudini, tramandate nel tempo. Le cerimonie religiose (Battesimo, Matrimonio, ...)  si svolgono, scrupolosamente, secondo riti specifici dai/nei quali noi ci riconosciamo tutti, per prassi consolidata. Il rito tanto più è applicato da soggetti mitologici, o presunti tali, tanto più cresce in importanza ed osservanza. Il rito può avere il presupposto scientifico sereno, certo, ragionato (Come una cerimonia di Laurea in una Università Scozzese. Nelle Università italiane dette cerimonie, avendo perso la loro ritualità, sono diventate scarsamente emozionanti e coinvolgenti. Quasi anonime; e ciò non è un bene, vista la necessità di riconoscere, in tutta la società, l'importanza dello studio e della conoscenza, della Scienza), ma può trascendere fino al coinvolgimento in aspetti riprovevoli, criminali (Riti di iniziazione mafiosa, KKK, satanici, ...)). Esso va sostenuto quando si rivolge alla Scienza, invece va decisamente respinto quando si rivolge a condizioni di barbarie. Pur essendo un fatto, essenzialmente, formale, il rischio di proselitismo suggerisce di essere inflessibili nelle ipotesi di rigetto. Molti atti barbarici che si verificano ai giorni nostri trovano scaturigine in condizioni di sudditanza psicologica, di proselitismo portato al massimo livello.

Cosa hanno in comune i Miti ed i Riti? Sostanzialmente nulla. L'uomo può, tranquillamente, farne a meno di entrambi. In molti casi, entrambi, possono essere piacevolmente e ragionevolmente accettati, col presupposto del ragionamento dell'utilità dell'inutile di cui ho già parlato, anche in questo sito. Con la necessità di fare attenzione a non cadere nel perverso, nel barbaro, nel tribale.

4 ottobre 2020

SCIENZA E LIBERTA'

La Scienza è Libertà

La Libertà va a braccetto con la Scienza. Là dove non c'è Libertà, lì, la Scienza è assente o repressa o deviata. Dove la Scienza esiste, è viva, è presente, lì il livello di Libertà è elevato. 

E' pur vero che la Scienza debba essere al servizio dell'Uomo e mai asservita agli interessi di alcuno a danno di altri. La Scienza è sempre dalla parte dell'Umanità. Sempre.

UN GRADINO PIU' SU'

 La vita di ogni essere umano è fatta, anche, di interlocuzioni non solo con gli affetti più prossimi, ma anche con gli altri esseri viventi. Tali interlocuzioni non sempre sono cordiali, educate, civili, amorevoli. Spesso sconfinano nel turpiloquio, nelle offese, nelle provocazioni, nelle ingiurie, nelle minacce, nelle calunnie, nell'aggressione verbale ed, anche, fisica. Queste situazioni, nella socialità quotidiana, ci sono sempre state e, forse, purtroppo, sempre ci saranno. 

Il mio pensiero va non tanto alle svariate ipotesi di tensione a cui l'uomo può andare incontro, ma al tipo di reazione del soggetto passivo che si trova ad essere colpito da uno degli attacchi sopra indicati. E' l'ambiente in cui uno vive che condiziona il comportamento, la crescita culturale e la vita di ogni essere umano. Se nel quotidiano ci sono, prevalentemente, persone rispettose della Bellezza Naturale, del Diritti inalienabili dell'Uomo, difficilmente la persona generica, nei suoi atti andrà contro tali indirizzi. Di contro, se le persone, che vivono in un certo contesto e le istituzioni che rappresentano la collettività, non rispettano alcuni diritti, è molto probabile che la persona generica, anche se potenzialmente corretta, sia portata, tendenzialmente, ad adeguarsi al comportamento inadeguato. Questo è quanto si riscontra spesso nel rapporto tra Società e Singolo individuo. Diverso è il discorso nel rapporto tra soggetti privati. Davanti a grave offesa portata da un soggetto privato (Singolo, mafioso o altro) ad altro soggetto privato, le reazioni possono essere di vario tipo, in funzione della forza, delle presenze che il soggetto passivo può avere accanto e dalla sua intelligenza. 

Il primo tipo di reazione è quello del dente per dente. Questa è l'opzione più canonica nelle civiltà meno evolute, quelle primordiali. E' il caso in cui ha il sopravvento la legge del più forte; con le istituzioni assenti o incapaci di esercitare il loro ruolo. Chi subisce un danno (Furto, delitto, ...) reagisce portando un danno analogo, o peggiore, a chi ha agito per primo. Questo meccanismo, spesso, ha portato, e porta, reazioni a catena (Faide, ...), con atrocità inimmaginabili, spesso coinvolgenti soggetti aventi il solo torto di essere legati, ad una delle parti in lite, da semplice legame parentale. Ma è pur vero che per andare contro un esercito è necessario disporre di un esercito; sempre ammesso che ci sia la determinazione logica di fare una lotta. Senza voler giudicare nessuno, voglio ricordare le parole di un mio grande Amico, uomo di grande cultura e conoscenza che, un giorno, mi disse di non aver timore ad affermare che davanti ad una grave sofferenza subita, senza alcun dubbio, si sarebbe armato ed eliminato il soggetto responsabile. Ricordo di aver ascoltato, in silenzio, le sue opinioni, le sue giustificazioni sulle sue ipotetiche reazioni ad un gravissimo danno subito.

Il secondo tipo di reazione è quello del porgi l'altra guancia dopo uno schiaffo ricevuto. Questa opzione biblica penso che, oramai, non sia più applicata neppure dal clero. L'uomo normale raramente adotta questo comportamento.  

Il terzo tipo di reazione è quello intelligente, del gradino più su. E' quello del rifiuto delle regole del branco, del rigetto dell'arroganza, della volontà di sopraffazione verso chiunque. Ed è una strada piena di ostacoli, irta, difficoltosa. E' quella scelta che ci porta lontani dalla reazione spropositata (E magari soccombente) che ci porta non a fare una ritirata, più o meno strategica, ma a fare, semplicemente, un solo passo indietro, senza fare dietro-fronte, con la schiena diritta, con lo sguardo fiero, fisso, orgoglioso, sereno e determinato, contro il ciarpame della società. Quel passo che ci porta a fare, a ritroso, un gradino più su, rispetto alla posizione in cui si trovano i barbari che imperversano, per la troppa negligenza e incapacità delle istituzioni. Semplicemente mettendosi ad un livello culturale più alto. Rifiutando qualsiasi mescolamento fisico, sociale, o di altro tipo.

26 settembre 2020

A STELLAR MENTOR

Riporto il giudizio, in inglese, che un Accademico Universitario del Nuovo Continente ha espresso nei confronti di un Ricercatore scientifico. Sì, l'espressione (Un mentore stellare) non lascia aperto alcun dubbio sulla genialità delle scelte fatte e sui lavori svolti dalla Persona interessata. Sono orgoglioso di conoscere personalmente questa Persona. La conoscenza ed il dialogo con persone di questo livello, molto intelligenti, mi porta in uno stato di serenità, di gioia, di grazia interiore. Sono stato, sono e sarò sempre pronto a fare qualsiasi cosa per diventare amico, o almeno conoscente, di persone intelligenti, in qualsiasi parte del mondo esse si trovino. Tenendo presente che l'Intelligenza porta con se Amore, e là dove l'amore vive, l'esistenza dell'essere umano e della natura non può che essere radiosa. Di contro, l'assenza di Amore e di Intelligenza, porta, inevitabilmente, ogni luogo alla necrosi. Questo mio blog sia stimolo per l'apertura di dialoghi con tutti i miei lettori (Dall'Est (Cina) all'Ovest (California) e dal Nord (Russia) al Sud (Sud Africa) del mondo). A tutti dico: Sono sempre pronto ad ascoltare.


23 settembre 2020

SCULTURA


 Quando il marmo bianco di Carrara diventa carne viva. 
Bernini (Il Genio) - Il ratto di Proserpina - Galleria Borghese Roma

20 settembre 2020

GIUSTIZIA: TEORIA E PRATICA

Chi da giovane, o da attempato pensatore, non ha guardato con fede laica e sentimentale ai Principi di Libertà, di Uguaglianza, di Giustizia
Sì, quella Giustizia, con la G maiuscola, a cui tutti gli spiriti Liberi anelano.
Gli Artisti, nel passato prossimo e remoto ce l'hanno raffigurata come una bellissima Dea bendata (Per essere imparziale e non fare favoritismi a vantaggio di alcuno. Così evitando anche il rischio di cadere nel condizionamento), con una bilancia a due piatti in mano, in perfetto equilibrio orizzontale.
Per la sua difesa tante persone, in ogni dove, non hanno minimamente dubitato sulla necessità di intervenire, anche a rischio della propria vita.
e ad essa ci rivolgiamo idealmente ogni qualvolta qualsiasi essere umano è privato, in modo fraudolento, dei suoi diritti inalienabili.
In teoria, in ogni Stato di Diritto la Giustizia è rappresentata, in genere, in nome del Popolo sovrano, in modo Uguale per tutti. Ed a tutti i Cittadini, in teoria, è "assicurata" una risposta celere e serena.
Ma ci si potrebbe domandare: Come funziona la Giustizia nella pratica quotidiana? Ogni paese, più o meno civilizzato, ha il suo ordinamento che gestisce questo settore in termini non sempre ... lineari. Escludiamo i fatti che riguardano altri paesi e soffermiamoci su ciò che accade in Italia, ove il Potere Giudiziario, teoricamente indipendente dagli altri Poteri dello Stato (Esecutivo, Legislativo), è amministrato nel nome del Popolo Italiano, in modo Uguale per Tutti, ... 
Ma, come si può constatare dalla lettura dei giornali e degli atti relativi ai consuntivi annuali giudiziari, si capisce subito che la condizione della Giustizia non può essere certamente considerata adeguata e serena. In breve:
-La Giustizia in Italia è celere? No, nel modo più assoluto. I tempi biblici necessari per arrivare a sentenza di primo grado sono noti anche ai bambini. E nessuno ha fatto o fa nulla per modificare questa stortura da repubblica delle banane. Non si possono attendere decessi per una sentenza, con riferimento al periodo pre Covid-19 (Perché con il virus i termini sono, saranno, di molto, prolungati). Quando arriva. Sì, perché, spesso, anche i processi penali si chiudono per prescrizione;
-La Giustizia in Italia è oggettiva e serena? Tale requisito è sempre auspicabile, sia in ambito civile che in quello penale. Ma dalla esperienza maturata sul campo posso affermare che il Cittadino medio è tutt'altro che contento su come vanno le cose anche da questo punto di vista.
Anche recentemente, un valente avvocato, esperto di aule di Tribunale, con molto rammarico, ha affermato che in Italia la Giustizia non funziona per niente bene. Secondo lui al cittadino medio conviene fare causa solo se sa di avere torto, perché, in ogni caso, un qualche risultato favorevole (Parziale o totale) a casa lo porta di sicuro. Questo perché l'Ordinamento Giudiziario esistente tende a favorire il colpevole, riconosciuto o no. Di contro, al cittadino che ha ragione su una qualsiasi controversia, non conviene, in alcun modo, ricorrere alla Giustizia. Se lo fa, per una serie di motivazioni, uscirà con le ossa rotte. Sempre. La gente è convinta che è più facile che un colpevole venga assolto che un innocente venga riconosciuto tale. Tale debacle, senza ombra di dubbio, è da addebitare, prevalentemente, alla scarsa professionalità degli operatori del settore.
Ed allora, al Cittadino, davanti al subìto attacco ai propri Diritti, non resta che rivolgersi al Padre Eterno ... per la Giustizia Divina.
Giustizia Divina che è cosa diversa dalla Giustizia Terrena. Essendo diverso il metro di giudizio dello stato e del Padre Eterno. Ed il rimando va alla famosa parabola degli operai mandati da un padrone a lavorare, in vari momenti della giornata, alla vigna e tutti remunerati con la stessa paga giornaliera. Gli ultimi saranno i primi.

I NUMERI DI FIBONACCI

Qualche mese fa ho conosciuto una persona, gentilissima, Siciliana, che alla presentazione mi ha detto di chiamarsi "Aurea". Era la prima volta che sentivo dell'esistenza di questo cognome. Preso dall'entusiasmo gli ho parlato della "Sezione Aurea", di un mio amico che si chiamava Fibonacci e dei suoi studi su fenomeni osservati in natura (Pigne dei pini; Girasoli; Conchiglie; Fossili marini; Accoppiamenti di conigli; ecc). Lui mi ha ascoltato, in silenzio, affascinato dai miei racconti un po' scientifici, un po' naturalistici, che non conosceva.
Gli ho parlato dei numeri della serie di Fibonacci (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, ...) legati tra di loro dalla circostanza che ogni numero è dato dalla somma dei due numeri che lo precedono (esempio: 8 = 5 + 3) e del fatto che il rapporto fra uno qualsiasi di questi numeri e quello seguente tende, sempre più, ad un numero speciale pari a 0,618... (Numero aureo). 
Questo numero è preso come perfezione nelle proporzioni architettoniche classiche e moderne, nelle Arti, nella Vita.
La rappresentazione grafica dei numeri di Fibonacci (Matematico Pisano) è facilmente riscontrabile nella corolla di un girasole, in una pigna aperta, in una conchiglia marina.
E' la Bellezza allo stato puro, nella Natura.
Provare per credere.



COGITARE

Dal lucido pensiero di Cartesio (Cogito ergo sum) che lega il pensiero all'esistenza, al più attuale, ma altrettanto lucido, pensiero dei tempi moderni che vede il blocco, l'incapacità, di pensiero (Cogitare interrupit) e, quindi, la fossilizzazione dell'uomo attuale.
Il punto fermo davanti al quale si arresta ogni dubbio è rappresentato dalla certezza indubitabile che l'uomo ha di se stesso, in quanto soggetto pensante, esistente.
La continua violenza, pubblica e privata, verso le persone e le cose, fa pensare ad una sosta repentina nella capacità di pensiero di molte persone. Specialmente nel periodo estivo, come questo corrente, pure condizionato dalle problematiche del Covid-19.
Esiste un nesso tra la stagione estiva (Molto calda come quest'anno) ed i problemi di natura psichica della gente? 
Non so se esistono statistiche e studi in merito; ma, per quanto ho potuto constatare, nel mese di Agosto molta gente va in escandescenze, con estrema facilità. Ed il caldo elevato (42 - 43°C) è il principale indiziato. Ma non il solo. Faccio rimando ai medici del settore per avere risposte sul "che fare?"
Gli effetti, visibili sotto gli occhi di tutti, sono così facilmente sintetizzabili:
- Il comportamento irriguardoso verso la cosa pubblica;
- Il bullismo nei confronti dei soggetti più deboli, incapaci di reagire. Col forte desiderio di annullare, sopprimere, chi è dissenziente;
- L'uso di sostanze dopanti (Droghe, ...);
- Il mancato rispetto dei diritti di ogni uomo per Giustizia, Libertà, e Sicurezza;
- Il diritto all'istruzione ed ai mezzi minimi per la sussistenza di tutti gli esseri umani;
- Il furto dei Sogni (E della vita) altrui, anche delle donne e dei bambini.

PURITANI BIGOTTI

Tutte le società, chi più chi meno, hanno espresso il proprio lato più retrivo e bigotto, per un periodo più o meno lungo, direttamente collegato alla loro crescita culturale.
La massima espressione di puritanesimo, tocca, senza ombra di dubbio, alla comunità anglo-sassone, di uno e due secoli fa.
La massima espressione letteraria che descrive tale condizione di sottocultura è rappresentata dal libro "La lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne.
Ci sono i termini perché una società, o una persona, regredisca fino al punto di cadere in atteggiamenti bigotti, puritani? 
Sì, senza alcun dubbio. Non tanto per le società, quanto per le singole persone frustrate.
Che fare davanti a queste situazioni? La risposta non è semplice. Solo la Cultura può salvare l'essere umano dal potenziale naufragio. 

FIAMMIFERI

Il bisogno dell'uomo per il fuoco, essenziale per la sua sopravvivenza, è strettamente connesso al "sistema" per accenderlo.
L'uomo per accendere il fuoco, sin dall'origine, è stato costretto a far uso, di seguito, dei seguenti mezzi: -Pietra focaia; -Acidi; - Luciferino; -Fiammiferi
I primi fiammiferi per funzionare dovevano essere immersi nell'acido solforico. 
Per essi l'elemento necessario era il Fosforo (P; n.a. 15; p.a. 30,974; Non metallo). Il Fosforo Bianco era perfettamente funzionante, ma aveva un grosso difetto: Era pericoloso per i lavoratori del settore. Il Fosforo bianco, per detti motivi sanitari, nel 1906, venne bloccato nella produzione. Esso venne sostituito dal Fosforo Rosso che non presentava problemi sanitari.
Il fosforo, in piccole quantità, ci fornisce i fiammiferi, ma con grandi quantità ci fornisce delle bombe, che distruggono tutto, bruciando.
Il fosforo è stato scoperto, nel 1669, da Brandt, partendo da studi e ricerche sull'urina, dopo aver isolato una strana sostanza luminosa definita fuoco freddo (Kaltes feuer).
Negli anni 30 del XIX secolo sono stati inventati i luciferini che non avevano bisogno di alcun acido, visto che si accendevano con semplice sfregamento.
I fiammiferi, per ricordi d'infanzia, portano la mia mente ad una struggente fiaba di Andersen: "Era l'ultimo giorno dell'anno: faceva molto freddo e cominciava a nevicare. Una povera bambina ...". Si tratta de La Piccola Fiammiferaia, che, probabilmente, solo pochi bambini di questi tempi conoscono.

MISCELE E COMPOSTI

In Chimica c'è una netta differenza tra una miscela ed un composto.
Siamo in presenza di una miscela  quando mettiamo insieme due cose diverse che, per effetto dell'unione, l'una si scioglie nell'altra. Con la possibilità, eventuale, di tornare alle cose iniziali. Se mettiamo insieme acqua e sale scopriamo che il sale si scioglie totalmente nell'acqua. E, se facciamo evaporare l'acqua possiamo ottenere il sale miscelato. In questo caso siamo in presenza, quindi, di una miscela.
Quando, poi, le due cose mescolate danno una cosa terza, dalla quale non è più possibile tornare alle cose iniziali, allora siamo in presenza di un composto. Se invece del sale, nell'esempio precedente, nell'acqua ci mettiamo del cemento otteniamo una pasta avente caratteristiche, diverse dagli elementi iniziali, che non potranno, mai, essere ricostituite negli elementi originali, con un ipotetico percorso inverso.

17 settembre 2020

INFORMATICA E BUROCRAZIA

L'Informatica, o Scienza dell'Informazione, è nata nel secolo scorso ed è cresciuta, in modo esponenziale, interessando quasi tutti i campi della vita.
Essa doveva servire a risolvere molti problemi dell'uomo nella società moderna, ma non sempre questo percorso è andato a buon fine. Per esempio essa, si diceva, che avrebbe abbattuto la burocrazia. In vero il risultato è l'opposto. Possiamo tranquillamente dire che, almeno in Italia, la burocrazia ha fagocitato la povera Informatica. 
Riporto di seguito alcuni esempi. 
1) Sostituzione del Direttore dei Lavori deceduto. E' il caso che vede la morte di un professionista già incaricato per la direzione dei lavori di una opera privata, in una zona sismica del Sud Italia. Il sistema informatico non prevede tale ipotesi, ha detto, cercando di scusarsi il funzionario addetto, in seguito alle contestazioni dopo una attesa durata molti mesi dedicati alla ricerca di una soluzione (Informatica, perché quella cartacea non era consentita dal sistema). Dopo circa 8 (Otto) mesi è stato trovato un sotterfugio per superare la difficoltà. Con una procedura che è solo un eufemismo definire perversa. Anzi, diciamolo, idiota, sciocca! Non bastava una semplice lettera raccomandata del committente, o una PEC, per ratificare tale evento? No, il sistema non prevede queste obsolete, primordiali, forme di comunicazione. Intanto il Cittadino ha perso, banalmente, per colpa non sua (Ex ufficio del genio civile), un lungo intervallo di tempo della sua vita, con tutte le arrabbiature immaginabili. Era molto tempo fa quando Aristotele diceva che il tempo è un bene primario della vita
2) Deposito progetti di edificazione agli uffici dell'ex Genio Civile. Col vecchio sistema cartaceo il deposito dei progetti avveniva entro il tempo massimo di circa 15 minuti. Ora col sistema informatizzato, sei un genio fortunato se riesci a fare tutto in meno di una settimana. Sempre ammesso che il sistema, in fase di risposta, dopo settimane di attesa, non ti dice che hai sbagliato qualcosa in una complicata e perversa procedura. 
Col vecchio sistema cartaceo, presso l'ufficio sopra richiamato, i progettisti e gli interessati protestavamo se dopo qualche settimana i progetti d'interesse non venivano ad essere esaminati. Ora il ritardo supera abbondantemente l'anno. Sì è vero! Ed a poco o nulla son servite le proteste da parte degli interessati. E davanti a queste situazioni è comprensibile l'ironia di quel tecnico (Ingegnere) che per festeggiare il compleanno (La maturazione dell'anno di attesa della sua pratica, reiteratamente invano sollecitata) ha fatto recapitare alla dirigente in capo dell'Ufficio interessato una torta (Finta. Dentro non c'era altro che carta) dalla migliore pasticceria della città. Con la beffa unita al danno per la denuncia di procurato allarme.
3) Fatture digitali. Definizione piacevole (Come ogni cosa che si tocca con le mani), ma procedura sciocca, contorta, perversa, inutile. Col vecchio sistema qualsiasi lavoratore (Artigiano, Professionista, ...) nel giro di 10 minuti era nelle condizioni di preparare, scrivere e stampare una fattura che immediatamente poteva trasmettere, direttamente, o con PEC, al soggetto interessato. Ora il meccanismo ideato è molto sofisticato. Intanto devi pagare per farti fare il documento da una società esterna abilitata (Il servizio è svolto gratis (Se non si tiene conto dei farmaci necessari per curarsi dalle conseguenze di natura psichica) anche da AE, ma con tante e tali complicanze che il Cittadino preferisce pagare, per avere la vita un pochino semplificata). Tale società abilitata redige il documento, secondo un linguaggio che anche gli addetti ai lavori definiscono demenziale e non facilmente comprensibile, che essa consegna ad una struttura terza che lo acquisisce, e, se va bene, lo invia infine al soggetto interessato (Spesso si tratta di un Ente Pubblico), che, raramente lo scarica e lo accetta. La perversione massima arriva al fatto che, nonostante questi complicati percorsi, la fattura, per la Pubblica Amministrazione (PA), diventa, finalmente, consegnata (Al Committente) solo dopo 15 giorni dall'inoltro. In assenza di eventuali contestazioni. Un importante Ente Pubblico (Ministero), dopo circa un anno dalla presentazione di una fattura digitale, regolarmente redatta, confermata, accettata ed acquisita, forse per coprire il ritardo, ha chiesto al sottoscritto, il ritiro ed il rifacimento della stessa per l'errata indicazione di un dato che lo stesso ufficio mi aveva fornito e che era stato confermato non solo con la presentazione della fattura, ma anche con la presentazione anteriore della promessa di fattura, regolarmente ed ufficialmente ratificate al protocollo dell'Ente Pubblico. Ipotesi vergognosa, incredibile, inaccettabile. Solo dei soggetti idioti ed ubriachi di burocrazia possono concepire e accettare tali forme cervellotiche perverse.
4) La conferma della conferma. Uno dei picchi della perversione burocratica, a mio parere, è riscontrabile nella richiesta che l'Ente Pubblico, in qualche caso fa, chiedendo la conferma della sua conferma.  Sì, è vero! L'ufficio ti da una ricevuta con la quale ti dice che hai presentato una certa documentazione per una tua istanza e ti mette in "sospensione" la tua pratica fino a quando tu non hai firmato digitalmente la suddetta ricevuta, che l'ufficio ti ha ufficialmente rilasciato, col sistema informatico (Pagato a caro prezzo dagli stessi cittadini bistrattati) ufficiale sul quale resta indelebile traccia, e non avrai inoltrato, sempre col sistema della piattaforma digitale, a quell'ufficio detta ricevuta. La prima volta che ho constatato l'esistenza di tale percorso non ci volevo credere. Ho immediatamente pensato alla necessità di una pausa per raffreddare il mio cervello. Invece, dopo una lunga pausa di riflessione sono stato costretto ad accettare la presenza di personale bisognoso di cure psichiatriche nell'ambito della Pubblica Amministrazione. 
Queste sono diventate cose canoniche nella PA ed il Cittadino non ha più la forza neppure per protestare. E' sconfitto per bombardamento ai fianchi. Senza alcuna possibilità di reazione.
Conclusione. 
Il Italia la burocrazia rappresenta una forma creativa dello Stato
Il sistema serve per alimentare la corruzione (Le cose semplici sono più difficilmente corruttibili) e per tenere a bada i cittadini, come sostiene qualcuno? Ai posteri l'ardua sentenza.

CHIMICA

Col pensiero rivolto ad SFM, riporto alcuni aneddoti, validi per tutti, non solo per gli addetti ai lavori, che riguardano la Chimica, Organica, Inorganica e Generale.
La Chimica, voglio dirlo per chi non lo sapesse, è la Scienza che studia le trasformazioni. Essa studia innumerevoli composti, tutti basati solo su un centinaio di elementi, Fissi, Invariabili, Eterni.

1) Soluzione di Clerici o Acqua pesante di Clerici
E' acqua pesante avente un peso specifico 4 volte quello dell'acqua normale. Ha l'aspetto dell'acqua del rubinetto, ma è costituita da una soluzione satura di due sali di Tallio. La sua forte densità fa sì che molti minerali e vari metalli, in essa, galleggino come fuscelli.
2) Rosa rossa e Zolfo
Se poniamo una rosa rossa sopra un pezzo di zolfo mentre brucia, notiamo, naturalmente, che l'anidride solforosa porta allo scolorimento del fiore. Fiore che se lo immergiamo in acqua riacquista, immediatamente, come per miracolo, il colore originale.
3) Mercurio e Pesantezza.
E' molto pesante. Per essere facilmente comprensibile il concetto, possiamo dire che 3 kg di mercurio sono contenuti in una boccetta non più grande di un pugno.
4) Acido Fluoridrico e Vetro.
E' molto pericoloso. Esso non può essere custodito in recipienti di vetro. Perché? Semplice. Esso attacca e corrode facilmente anche il vetro.
5) Solfato di Rame e Catene brillanti.
Se prendiamo una soluzione soprasatura di Solfato di Rame, la poniamo in acqua molto calda, poi la lasciamo raffreddare, con un semplice filo di lana, possiamo ottenere una bellissima catena di brillanti cristalli azzurri, appesi lungo tutto il filo.
Se invece del filo di lana usiamo un semplice seme ed al posto del solfato di rame usiamo una soluzione di allume, si attiva il processo di cristallizzazione con la nascita di un grosso cristallo di allume di forma ottaedrica perfetta. Provare per credere.
6) Soda Caustica e Acido Cloridrico.
In Chimica sono frequenti le "azioni sperimentali" con acidi ed alcali. Con reazioni differenti, opposte, in base all'uso.
E' accertato che mescolando quantità precise di Acido Cloridrico e di Soda Caustica, dopo il raffreddamento, si ha come conseguenza la neutralizzazione di entrambi. Essi si combinano generando un sale. Semplice sale da cucina.
Mentre è possibile passare da un acido e un alcale ad un sale, non è per niente facile (Ed economico) effettuare il processo inverso.
7) Percolato di Potassio e Zucchero.
Attenzione a non mescolare il Percolato di Potassio con dello Zucchero. La miscela se colpita con un martello procura una fortissima esplosione.
8) Triioduro di Azoto.
Il triioduro di Azoto si ottiene manipolando Iodio e Ammoniaca. esso è tanto sensibile al tatto  che se lo tocchiamo anche solo con un bastoncino da luogo ad una violenta esplosione.
9) Ferro e Zolfo e Centro della terra.
Mescolando limatura di ferro e zolfo, a temperatura ambiente, otteniamo una semplice, insignificante, miscela. Da essa, volendo, si può ritornare ai singoli originari elementi applicando alla miscela una semplice calamita (Magnete).
Se, invece, scaldiamo la miscela possiamo avere il privilegio di assistere all'emissione di bagliori strepitosi. La miscela diventa incandescente fondendosi, fino a formare il Solfuro di Ferro.
E' nel centro della Terra che Ferro e Zolfo si fondono, in modo quasi indissolubile.
10) Magnesio.
Il Magnesio, nell'ambito pirotecnico della Chimica, è un metallo ambiguo, contraddittorio. Infatti, esso, in condizioni normali si presenta con buone caratteristiche chimico-fisiche. Diventa spettacolare in presenza di calore; quando prende fuoco.
Immerso in acqua molto calda libera Idrogeno (H), con una forte azione di gorgoglio. 
Se prende fuoco è praticamente impossibile spegnerlo. Continua a bruciare ed emettere luce accecante anche sotto acqua, sabbia, anidride carbonica. E' questo il motivo per cui in ambiti bellici, spesso, è stato usato per fare delle bombe incendiarie. 
Speriamo che tale processo chimico non venga mai più utilizzato in nessun angolo della Terra.
11) ZMS . Zolfo Mercurio Sale
Il simbolismo di questi tre elementi  è molto importante per l'uomo e per le cose. 
Zolfo = Calore, Fiamma, Combustibile. 
Mercurio = Durezza, Incorruttibilità, Lucentezza. 
Sale = Solidità, Resistenza al fuoco.
12) Acido Fluoridrico. Cianuro di Potassio. Solfato di rame.
Di queste sostanze, aventi elevata pericolosità, è meglio non parlare.


RAGGI X

Le indagini su eventuali fratture ossee, sulla presenza di corpi estranei nel corpo umano, come noto a tutti, oggi giorno, si fanno con l'uso dei Raggi X.
Essi sono una invenzione casuale, del 1895, fatta da Roentgen. E' per tale scoperta, inizialmente un po' ignorata nella sua importanza, che l'autore è stato insignito del premio Nobel, nel 1901.
La importantissima scoperta è stata molto contestata dalla popolazione più puritana UK, per il fatto che la gente trovava scandaloso che la macchina potesse avvicinarsi, impunemente, alle parti del corpo più riservate e personali. Ciò non doveva essere consentito a nessuno, dicevano. Era, dicevano, il desiderio di proteggere la sfera più intima, nascosta e segreta del corpo della gente. Tale mancata protezione, secondo i puritani di allora, significava, anche, influenzare i pensieri delle persone eventualmente sottoposte. E, quindi, per erigere una solida barriera a tale violazione, sono stati pensati e venduti capi di biancheria intima rivestiti di lamine di piombo. Lamine adeguate per opporsi all'invadenza dei Raggi X.
Per fortuna, tale invenzione (Lamine di piombo alla biancheria intima) è andata incontro ad un colossale insuccesso imprenditoriale. 

16 settembre 2020

LA PAROLA

"La parola, in funzione dell'atteggiamento di chi la esplica, può avere due diverse facce: Discorsiva o Estetica.
La parola assume rigore estetico o scientifico, oppure sfiorisce nel banale, oppure scende nell'equivoco, secondo il contesto al quale è destinata, cioè secondo la quantità e la specie di rapporti, controllabili oggettivamente, dei quali essa vive, affrancata dal puro schema grammaticale"
Rocco Musolino

VITA

Presente. Vivo l'oggi, il presente. Nel migliore dei modi, per chi mi sta a cuore e per me stesso.
Futuro. Il futuro lo lascio ai sognatori (Pur essendo io un sognatore, ma del prossimo immediato) ed ai profeti.
Passato. Il passato nella parte "carogna" lo lascio alle carogne infami, che da barbari e bastardi l'hanno partorito.

ALOGENI - GAS INERTI

Ogni tanto nella vita sento il bisogno urgente, vitale, di starmene muto. Chiuso in me stesso. Senza alcuna voglia di interagire con terzi. E' come se mi volessi trasformare in un alogeno, un gas inerte. Un gas che inerte totalmente, in vero, non lo è.
Divento solitario, tagliato fuori da tutto e da tutti; ma, in fondo, bisognoso di stabili legami con gli altri soggetti. Ma non facilmente. 
La capacità di stabilire legami, come per gli alogeni, è difficile, ma non impossibile. Il fatto di essere un tipo isolato non significa che non possa stabilire rapporti duraturi. Anzi, vale il contrario.
Certo la riservatezza e la ritrosia possono richiedere più tempo, ma il legame che può nascere spesso è molto duraturo.

VIRUS E PESTE

L'Umanità da sempre è stata, ed è, sottoposta all'azione virulenta, terribile, della peste o qualcosa di similare (Virus). In tutti i casi molta gente ha perso la vita. E tra queste a soccombere sono stati, prevalentemente, per ovvi motivi, i Poveri Cristi.
Nel 1918 l'influenza detta Spagnola ha colpito prevalentemente l'Europa, già attraversata dalla Prima Guerra Mondiale (1915 - 1918), con un numero impressionante di decessi (Maggiore di quelli portati dalla stessa guerra).
I sintomi di quel terribile malanno erano: Tosse parossistica; Muco ai polmoni; Difficoltà respiratoria.
I colpiti dalla Spagnola divenuti cianotici cadevano morti per strada come fuscelli al vento. Con la morte che arrivava anche dopo 3 ore dal contagio.
La peste, in vari momenti, nel passato remoto, ha colpito varie parti del mondo con tragiche conseguenze, magistralmente raccontate dal Manzoni, dal Camus e da altri.
Col 2020 il mondo intero è stato colpito da un Virus detto Covid-19, con  tantissimi morti. Con sintomi, per qualche verso, analoghi a quelli della peste. Con un forte rischio di contagio legato, prevalentemente, alle vie respiratorie. Tale virus, ancora non debellato, ha colpito, in forma pandemica, quasi ogni angolo della terra, e non è stato, ancora, debellato dalla Scienza. 

Accanto ai virus che attaccano la nostra salute, il mondo attuale ci  ha fatto conoscere i virus informatici. Quest'ultimi attaccano, in modo subdolo, come i primi, ma, per fortuna, solo i computer, i cellulari ed i siti on-line. 
Recentemente ho subito, con PEC ricevuta dall'indirizzo di un avvocato, da tempo noto, un attacco che mi ha portato via tutti i file (Progetti, Fotografie, Documenti, ...) presenti sul disco fisso. Purtroppo tutti i file hacherati, non salvati altrove, sono andati dispersi. Naturalmente, come succede in questi casi, ho ricevuto la richiesta di riscatto al fine di avere in restituzione i file contagiati, ma ho, decisamente, rigettato l'offerta.
Altri attacchi al cellulare mi hanno portato alla perdita del 30% dei nominativi in rubrica. 
Bisogna stare attenti e non aprire e-mail, PEC, messaggi vari dai social. Prima di aprire file conviene accertarsi se effettivamente il soggetto ipotizzato ha bisogno di mettersi in contatto con noi. 

9 settembre 2020

5 settembre 2020

FUOCHI D'ARTIFICIO

Lo spettacolo pirotecnico appassiona molte persone di ogni età. Con molte riserve da parte di molti animali (Cani, gatti).
Col tempo questi spettacoli sono diventati sempre più raffinati, particolari, precisi. Capaci di offrirsi  in perfetto sincronismo con lo scoppio dei botti e con l'eventuale presenza di colonna sonora. I fuochi d'artificio si vedono, si sentono, si apprezzano, ma si conoscono poco. Solo in pochi sanno dire come si fanno ad ottenere quei colori scintillanti, che per pochi secondi vediamo illuminare il cielo. Quali sono le sostanze che forniscono quei colori? 
La risposta ci viene fornita dalla Chimica. Eccola.
Il Bario ci da il Verde.
Lo Stronzio ci da il Rosso Scarlatto.
Il Sodio ci da il Giallo.
Il Cloruro di Rame ci da l'Azzurro.
Antimonio e Magnesio ci danno il Bianco.
Piombo, Arsenico e Selenio ci danno il Celeste.
Composti del Litio ci danno il Rosso Carminio.
Composti del Boro ci danno il Verde Giallastro.
E per restare nell'argomento ricordiamo che il Cesio se sfregato produce scintille, come una pietra focaia. 

FANTASIA E SCIENZA

La Scienza dalla seconda metà del XIX secolo ha fatto dei progressi inimmaginabili.
Spesso è stata capace di seguire, ed in qualche caso anche anticipare, la fantasia dell'uomo. I primi passi verso la spettroscopia, nel 1894, portarono Lockyer (Ottimo chimico a cui piaceva fantasticare) ad affermare che gli abitanti di altre galassie e stelle remote, dall'analisi della luce proveniente dalla terra, con la spettroscopia (Che loro, naturalmente, conoscevano bene) potevano soppesare il bene e il male presenti sul nostro pianeta.
Ecco perché sono scappati tutti via; non vogliono farsi avvicinare da noi terrestri.

RADIO

Con questo post parlo non della Radio, ma del Radio
Sì, uno degli elementi della Tabella di Mendeleev. 
Parlo di Chimica. 
Dati: na 88; Simbolo Ra; pa 226,025; Metallo alcalino-terroso; 2° gruppo; 7° periodo. Radioattivo.
E' un milione di volte più radioattivo dell'Uranio. Quindi, in quel campo, è molto più efficace e veloce dell'uranio stesso. 
Fa diventare azzurrognoli i vetri molli e fa diventare imbruniti quelli duri.
Come tutti gli elementi radioattivi è fornito di una "energia interna", per molto tempo sconosciuta agli scienziati.
All'inizio la radioattività era considerata come una forza benigna al servizio dell'uomo. Col tempo per fortuna, è stata acquisita la reale portata di questa particolare forma di energia.
Agli albori della conoscenza, in America, è stato messo in commercio un apparecchio, contenente Radio e Tesio, che si portava attaccato al collo e che doveva servire per contrastare il tiroidismo. Altri vendevano strumenti analoghi necessari, si sosteneva, per stimolare la libido, da portare, naturalmente, intorno allo scroto. Prodotti a base di radio erano, tranquillamente, acquistabili per il lavaggio delle dentiere, ecc. Prodotti a base di radio sono stati prescritti, in America, per ringiovanire le persone, per curare le malattie mentali e non solo.
Tale folle moda di assumere composti a base di radio è cessata solo nel 1932, dopo il decesso di un noto industriale, che per mantenersi giovane, ha fatto uso del radio per circa 4 anni.
Se in America si cercava la giovinezza col radio, nel Regno Unito, in questa corsa non erano da meno. Infatti, avevano messo in commercio, per pochi scellini, lo "spintoriscopio", attrezzo capace di far vedere decine di scintille in una frazione di secondo. Era come vedere le stelle cadenti, con la sola differenza che queste scintillazioni erano generate dalla disintegrazione di atomi di radio. Il tutto partendo da un milionesimo di milligrammo di Radio. 
Con la conseguenza della radioattività che attaccava, inesorabilmente, l'uomo.

4 settembre 2020

TRADIZIONE


E' un concetto spesso interpretato come immobilismo di pensiero e d'azione.
Per me non è così. Mi sento di appartenere alla tradizione di chi ama il solco della Scienza Pura, della Scienza Applicata, dell'Industria, dell'Artigianato.
Ma questa può essere definita tradizione? 
Certo! Sono stabilmente vincolato ai percorsi aperti dalla Scienza. Percorsi che mi possono portare su Marte. E non solo.
La tradizione canonica mi mantiene li, fermo al palo.

LIBERTA'

Nessuna Libertà esiste 
quando non esiste una Libertà interiore dell'individuo.
Corrado Alvaro

DOMUS


TUNGSTENO

Il Cittadino medio conosce molto, o quasi tutto, su Diamanti, Platino, Oro, Argento, Piombo, Ferro, Ghisa, Carbonio, Bronzo (Rame + Stagno), Ottone (Rame + Zinco), ma ha poca o scarsissima conoscenza (Eccetto i pochi addetti ai lavori) di un elemento molto importante nella vita quotidiana: il Tungsteno.
Il Tungsteno pur essendo uno degli elementi più utilizzati dall'uomo, è scarsamente conosciuto, sia con questo che con l'originario nome (Wolframio), dal quale ha ereditato il simbolo. Cercherò di colmare questa lacuna e fornire qualche notizia su questo particolare elemento che tende a passare come di basso profilo. 
Il nome Tung Sten (Pietra pesante) gli è stato appioppato dai minatori che lo estraevano. La sua scoperta (Nel 1781) è opera del fisico Svedese C. W. Scheele che lavorava su un minerale (Scheelite) del tungsteno. Il metallo, per la prima volta, è stato ricavato da un altro minerale, la Wolframite, dai fratelli Spagnoli De Elhuyar. Questo è il motivo per cui il tungsteno è detto anche Wolframio. E il termine Wolframio non deriva nome dallo scopritore o da una persona, ma da Lupo (Wolf) affamato.
Il tungsteno, elemento raro in natura, si trova, spesso, associato con lo stagno (Difficile da molare, quindi, da qui, mangiato dal tungsteno). Il suo carburo rustico è relativamente economico
Scheele, con i propri mezzi finanziari (Aveva una farmacia), faceva le sue ricerche, da solo, in una piccola città di provincia Svedese. A lui sono dovute le seguenti scoperte: -Acido tungstico; -Ossigeno; -Cloro; -Acido molibdico (Dal quale venne individuato il molibdeno); -Idrogeno solforato; -Arsina; -Acido prussico; - Altri acidi organici (Circa 10). Inoltre, con le sue ricerche ha indicato la strada da seguire per la scoperta di: manganese, bario, altre sostanze. Egli amava la Chimica e condivideva le sue scoperte con chiunque altro fosse interessato
Il tungsteno si presenta con elevata densità (19.250 kg/mc) e durezza ed elevata stabilità chimica. Punto di ebollizione:  5.555 °C.  Il metallo più pesante è l'Osmo (22.661 kg/mc) e subito dopo l'Iridio (22.650 kg/mc).
E' molto resistente alla corrosione. Non è tossico, ma sono altamente tossici i suoi composti.  Ha il più alto punto di fusione dei metalli. E' più resistente dell'acciaio. Mantiene inalterate le sue caratteristiche meccaniche anche alle alte temperature.
Numero atomico 74. Peso atomico 183,35. 
Queste caratteristiche fanno si che esso affonda nel mercurio liquido, dove, invece, il piombo, per esempio, galleggia.
Il mercurio che è capace di disintegrare l'alluminio lascia del tutto indifferente il tungsteno, anche se viene lasciato in esso per lungo tempo.
Col tungsteno si fabbricano i filamenti delle lampade ad incandescenza, che ci hanno accompagnato fino a poco fa. 
E' bene precisare che la illuminazione prima di arrivare alle lampade ad incandescenza ha percorso le seguenti strade:
-1880: Lampada di Edison con filamento in cotone carbonizzato;
-1897: Lampada con filamento di osmio;
-1902: Lampada con filamento di tantalio a zig-zag;
-1905: Lampada con filamento di tungsteno.
Essendo duro quasi come il diamante, in America hanno pensato di utilizzarlo (Con brevetto) per gli anelli da matrimonio. Ma, anche se è molto più duro dell'oro, negli USA, i matrimoni continuano a durare pochissimo tempo.

3 settembre 2020

IN PROFONDITA'

Quel grande desiderio di spingermi sotto la superficie,  delle cose e delle persone.

2 settembre 2020

LA CHIESETTA DI ZOPARDO

                                          Foto n.1: Prospetto principale


                                     Foto n.2: Interno cupola


                                     Foto n.3: Tetto e facciata, interno lato mare 

Esiste un antico piccolo borgo, di Bovalino Superiore, detto Zopardo, noto a tutta la comunità locale, ove una piccola deliziosa Chiesetta, molto antica, ha sempre fatto bella mostra di se, con viandanti (Lungo la storica Strada Statale d'Aspromonte SS n.112), con i contadini del luogo e con gli studiosi amanti della Bellezza e dell'Arte. Anche per il suo armonico ed umile linguaggio di Pieve. Punto di riferimento spirituale e vitale quotidiani.
Pur dichiarata  Bene e Monumento Nazionale, è rimasta nello stato di totale abbandono (Indicibile, indecoroso), da parte del competente Ministero, per svariati decenni. Nonostante le pressioni, esercitate da intellettuali volenterosi, che hanno, sempre, respinto l'inerzia istituzionale, per la salvaguardia del bene.
Infine, quando lo Stato si è determinato di operare, per la cura della struttura, l'ha fatto con un progetto, i cui lavori sono stati affidati ad una delle poche ditte abilitate ad operare con la Soprintendenza. Quindi, ditta riconosciuta valida e funzionale per le lavorazioni previste. L'Impresa affidataria (Uso questo termine che è significativo del modus operandi di certe strutture periferiche dello Stato) dei lavori dopo aver realizzato alcune demolizioni e rimozioni (Sotto la sorveglianza tecnica ed artistica della stessa Soprintendenza competente) ha eseguito alcune opere di consolidamento, di costruzione ex-novo e di ristrutturazione e restauro. Essa stava realizzando il nuovo tetto (La cui soluzione tecnologica era ed è del tutto discutibile, ma non l'ho mai detto prima d'ora, al fine di evitare difficoltà operative (Sospensioni) ai lavori) con struttura portante in legno (Capriate, tavolato, ...), adeguatamente impermeabilizzato, al fine di togliere, finalmente, l'acqua meteorica dall'interno della Chiesetta. Il tetto esistente era in precarie condizioni statiche e non era, certamente, in alcun modo, funzionante. 
Per una serie di motivazioni, sulle quali non entro nel merito, in questa sede, nel 2014 i lavori programmati sono stati sospesi e, da allora, mai più ripresi. Con la conseguenza che anche il nuovo tetto, realizzato con un tavolato in legno e con soprastante strato di guaina impermeabilizzante, dopo poco tempo dal fermo dei lavori, è stato portato via, dal vento e dagli agenti atmosferici. Con la conseguenza che la deliziosa Chiesetta di Zopardo, per le determinazioni di soggetti preposti alla gestione del cantiere, finanziato con i soldi di tutti noi Cittadini, si è rivista grondante di dolore e di sofferenza nelle sue modanature, nei sui affreschi, nelle sue nicchie, nella sua volta, per la presenza dell'acqua piovana che è ritornata presente all'interno, prepotentemente. Al di sopra di ogni sciagurata ipotesi cervellotica.
Il bel portale, in materiale tufaceo era stato smontato ed è stato rimontato, dalla ditta incaricata, in modo non certo definibile perfetto. Ma posso sostenere che senza tale azione, molto probabilmente, molti dei conci del portale sarebbero scomparsi o sarebbero andati incontro ad un progressivo deterioramento. Curare la perfetta posa in opera dei conci del portale era compito della Soprintendenza e della Direzione dei Lavori (DL).
La volta in mattoni in laterizio pieno e soprastante strato di ripartizione in gesso, con rinfianco in materiale vario, che copriva la Chiesetta, al di sotto del tetto in legno, allo stato attuale è praticamente inesistente. In parte era collassata per effetto dell'acqua e degli altri agenti atmosferici ed in parte era stata rimossa dalla ditta al fine di essere agevolata nel montaggio delle nuove strutture in legno del tetto. Rifare la voltina con le mattonelle in laterizio pieno, sulla scorta dei dati storici, non è una cosa complicata anche in queste condizioni. E' appena il caso di far notare che il terreno su cui poggia la Chiesetta (Sulla parte sommitale di una propaggine pre-aspromontana) è di natura prevalentemente argillosa e che la struttura si presentava e si presenta con stati deformativi diffusi dovuti a cedimenti differenziali delle fondazioni. La volta esistente (Da molto tempo collassata), come pure il tetto in legno, scaricavano, e, per quanto esistenti, scaricano sulle pareti longitudinali delle spinte orizzontali che non erano assegnate ad alcun tirante o altra struttura secondaria (Con un piccolo distinguo per la parte muraria dovuta al secondo altare, sul lato monte). Né risulta che tali spinte orizzontali siano state prese in considerazione col progetto ... poi abbandonato. 
Il pavimento esistente (Mattonelle in argilla cotta, 10 x 10 cm) è stato rimosso ed è stato realizzato un massetto in calcestruzzo. Con il problema della risalita capillare dell'acqua che c'era in origine e continua ad esserci, sia per la particolare configurazione altimetrica dei suoli circostanti la Chiesetta, sia per l'allergia della Soprintendenza di competenza verso la realizzazione di adeguati sistemi isolanti tra suolo e pavimento (Intercapedini con granchi areati).
La facciata principale originariamente in muratura di pietrame, di scarsa consistenza, è stata rivestita, dalla ditta incaricata, da uno strato di muratura in laterizi pieni, posti ad una testa. Presumibilmente da intonacare ed adeguatamente ancorato (Si spera) alla muratura esistente.
Le altre facciate della Chiesetta erano in muratura di pietrame con delle presenze simboliche in marmo ed in sasso. La consistenza della muratura non era certamente adeguata alle necessità. La ditta durante il corso dei lavori ha eseguito l'intonaco totale delle pareti (Lasciando in vista delle insule con le presenze storiche significative) con della malta rinforzata con fibre e cemento.
  Qualche settimana fa sono stato informato  del fatto che qualcuno si sarebbe vantato di essere l'autore, l'ispiratore, delle denunce / diffide che avrebbero portato alla sospensione ed al successivo blocco dei lavori. Denunce supportate, a parere dell'ipotizzato soggetto, alla scarsa validità delle soluzioni tecnologiche messe in atto dall'impresa, e che hanno visto come risultato finale il ritorno al passato fatto di abbandono e di distruzione della bellissima Chiesetta di Zopardo. Penso che queste persone, dalla denuncia facile, hanno ben poco di cui rallegrarsi. Anzi, a mio parere, dovrebbero vergognarsi. Sempre ammesso che le ipotizzate conoscenze altolocate siano reali e ci troviamo davanti all'ipotesi di un millantato credito. La prima ipotesi porta in nuce, eventualmente, il valore, la capacità tecnica artistica, della Soprintendenza e della DL; veramente non eccelso.
Ci tengo a precisare che non ho alcun interesse diretto personale e professionale e che il mio parlare è dipendente, esclusivamente, dal desiderio di vedere, in qualche modo, salvaguardata la Pieve di Zopardo. 
Mi piange il cuore, a vederla in queste condizioni, ogni qual volta la guardo dalla finestra di casa mia.
  

1 settembre 2020

TESTIMONIANZE STORICHE VERE E PRESUNTE

Come progettista di opere pubbliche e private, nella mia attività professionale, mi sono confrontato sulle "testimonianze storiche" edilizie, vere o presunte, delle città. Ho spesso discusso sul che fare a proposito delle presenze storiche, edilizie ed architettoniche, delle città. Censite o non censite e classificate come tali dalle Soprintendenze.
Nel Nuovo Mondo (America) è prevalente il convincimento che tutto ciò che non è più utilizzabile proficuamente debba e possa essere, facilmente e velocemente, distrutto, demolito, per fare spazio a nuove moderne realtà edilizie. Non è difficile, infatti, passeggiando per New York poter vedere, anche in aderenza ad antichi edifici di ottima fattura architettonica, nuovi edifici realizzati con materiali e linguaggio assolutamente moderni.
Nel Vecchio Mondo (Europa), in generale ed in Italia in particolare,è prevalente la tendenza opposta. Quella che alla distruzione radicale degli immobili fatiscenti preferisce, ed impone, la loro "imbalsamazione". E' una tecnica che non ho mai apprezzato sugli animali e non approvo neppure per gli immobili privi di valenza storica e/o architettonica. Il guaio è che a stabilire se un immobile, spesso anche diruto e fatiscente, debba essere considerato storico, spesso è un burocrate privo della sensibilità necessaria per evitare le confusioni che gli sono state trasferite.
Tale "scuola di pensiero" sulle imbalsamazioni delle testimonianze storiche, pur ragionevole in molti casi, si è trasformata in abuso in molti altri. Abuso che è gestito erroneamente dagli uffici periferici del Ministero dei Beni Architettonici.
Non è possibile accettare la conservazione di opere, anche private, prive di un pur minimo significato di funzionalità, reale e/o potenziale. E tale capacità funzionale limitativa non può essere lasciata nelle mani di uno dei tanti tecnici (Laureati o non), mezze tacche intellettualmente parlando, ai quali è delegato tale potere decisionale. Né vale il discorso della presenza di tecnici superiori che potrebbero interagire per modificare la decisione. Solo chi non conosce i "meccanismi di funzionamento" di tale percorso può, ingenuamente, sostenere tale tesi. Infatti, nelle PP.AA., una volta innescato il perverso meccanismo dell'imbalsamazione (O "cristallizzazione" come amano dire, ripetere, questi soggetti) mai nessuno si è dato la pena di domandarsi se tale destino possa essere considerato corretto, valido tecnicamente, accettabile culturalmente. L'applicazione di tale principio porta la città alla Senilità ed alla spoliazione del reale e ragionevole concetto del vissuto quotidiano
Il competente Ministero (Coi suoi rappresentanti periferici) dovrebbe sapere che gli edifici non eccezionali, specialmente quelli moderni, come le persone, hanno un loro excursus di vita. Nascono, crescono, muoiono. Essi devono essere visti come una vecchia nonnina alla quale siamo molto affezionati. Per essa facciamo tutto il possibile per mantenerla in vita. ma alla sua morte lo spazio  già a lei riservato è destinato ai suoi eredi. Magari a qualche nipote.
E la nonna, una volta morta, non può essere conservata in una teca e, tanto meno, può essere imbalsamata per venerarla nel tempo
Questo percorso, assolutamente perverso, pur essendo stato respinto energicamente, da Dorner, Wright, Le Courbusier (Progettisti osannati in tutte le scuole di Architettura e di Ingegneria), oltre che da me, continua, diabolicamente, burocraticamente, ad essere applicato, in modo sistematico in molte parti d'Italia. 
Il passato di valenza storica deve essere conservato, rispettato, tutelato, salvato e salvaguardato per consegnarlo alla godibilità dei cittadini, col suo fascino, col suo linguaggio storico. Tutto ciò che non appartiene a tale ambito ("Cose meno significative e più miserabili", diceva il francese) deve avere la possibilità di essere reincarnato in una nuova vita.
In sintesi, dico che ha significato la conservazione del meglio e rigetto qualsiasi ipotesi di imbalsamazione di tutto il resto.
I Centri Storici (E non solo essi) hanno bisogno di essere strutture vive. E per essere tali hanno bisogno che si faccia espulsione, da loro stessi, di tutto ciò che compromette la corretta (E non deformata) leggibilità e non consente una adeguata fruizione, compatibilmente con le funzioni originarie.
Bisogna evitare che la falsa storicità di alcune immagini scadano nella triste commedia del recupero della storia, con dei meschinelli interpreti autoreferenziali che si muovono sulla scena, all'inseguimento di un falso mito, che, spesso, esiste solo nella loro fantasia.
In parole povere, le nostre Soprintendenze, mentre da una parte lasciano nello stato di totale abbandono, alla totale incuria degli eventi, opere Architettoniche di inimmaginabile Bellezza, con le radici fissate a due millenni fa, ed anche oltre,  dall'altra sembra si divertano a dichiarare storiche miseri episodi edilizi edificati, il più delle volte poco dopo o poco prima del terremoto del 1908 che ha letteralmente raso al suolo il territorio delle province di Scilla e Cariddi. Le Soprintendenze, spesso sono portate, errando, a trasformare edifici privi di storicità e di valenza architettonica, in feticci, non più utilizzabili, come il caso di strutture edilizie sulla Costa Tirrenica Reggina, prive di risorse statiche (Di per se) e quasi totalmente compromesse o distrutte dal suddetto evento tellurico.
Che senso ha mantenere imbalsamati degli edifici, già danneggiati da un violento evento tellurico, privi di valore estetico e statico
Sono i misteri delle propaggini di un Ministero gestito sulla scorta della astoricità di un processo edilizio e sulla autoesaltazione della propria onnipotenza di soggetti che si sentono precursori e continuatori delle idee di C. Brandi. Ignorando la circostanza che il suddetto, per principio, rigettava ogni considerazione a sostegno dell'architettura moderna. E con ciò dimostrando, almeno, la corruzione di un incurabile dilettantismo tecnico. 
Gli immobili così "bloccati" non possono continuare ad essere delle "inutili e banali  riserve di caccia", destinate all'autodistruzione. Bisogna evitare che le città diventino depositarie di "museificazioni feticistiche"; come si sta facendo, nel silenzio più assordante di intellettuali e progettisti che non amano toccare argomenti di questa valenza, per ovvi motivi di opportunità professionale.
Bisogna evitare la persistente imbalsamazione del passato, prossimo e remoto, privo di alcun significato storico ed architettonico. 
Anche per non vederci prendere in giro dai progettisti e dagli studiosi degli altri paesi del mondo, come nella circostanza del terremoto de L'Aquila e del Centro Italia. 
Che figura meschina, anche in questi casi!

25 agosto 2020

21 agosto 2020

SOPRINTENDENZE - BENI ARCHITETTONICI

Ho scritto, sul discutibile sistema di funzionamento delle Soprintendenze ai Beni Architettonici. Ne parlo ancora, per precisare che il meccanismo di "funzionamento" del Ministero dei Beni Architettonici non è, assolutamente, adeguato alle necessità. 
E questo avrebbero dovuto capirlo, da tempo, non solo i vertici del Ministero, ma anche i vari Ministri che si sono succeduti negli ultimi 30 anni.
Infinite sono le cose che non funzionano nei rapporti tra le Soprintendenze ed i Cittadini. In modo sintetico, di seguito, ne esporrò alcuni di essi. 
Mi astengo dall'esaminare casi e circostanze che potrebbero ricadere nell'ambito contemplato dal codice penale, in quanto di competenza della Magistratura.

1)- Vincolo immobili in funzione dell'età di edificazione
Ipotizzare, come è stato fatto, di porre il vincolo di competenza della Soprintendenza locale su tutti gli edifici aventi un'età edificatoria superiore a 70 anni, per una serie di motivazioni (Storici, Culturali, Economici, Ambientali) non può che essere considerata pretestuosa, inutile, dannosa, anti-economica, priva di qualsiasi supporto di merito.  Che significato ha imporre la condizione di vincolo su tutti gli edifici costruiti prima del 1950? Le costruzioni in generale e le abitazioni in particolare, realizzate prima del 1950, quasi mai hanno un minimo presupposto estetico (L'Italia venuta fuori dalle due Guerre certo non si poteva permettere di porre all'edilizia particolari indirizzi orientati sulla Bellezza), tecnologico (L'Italia in generale ed il Sud povero, in particolare, si lasciavano alle spalle la povertà e la precarietà delle umili costruzioni, in pali, fango e canne, per avvicinarsi alle edificazioni in gesso artigianale prima, poi a quelle in muratura di pietrame, di seguito alle murature in laterizi ed infine alle costruzioni in calcestruzzo armato), culturale (Raramente si può affermare che gli immobili realizzati prima degli ultimi 70 anni possano rappresentare un momento significativo per la politica e la vita della comunità interessata);

2)- Vincolo immobili solo se preventivamente ratificato
Il Ministero, come valeva con la precedente normativa, invece di vincolare tutto l'esistente edificato, dovrebbe, molto più logicamente, sapere quali sono gli immobili potenzialmente interessanti da sottoporre a vincolo, e su essi attivare la procedura di ratifica da sottoporre al proprietario ed al Comune di competenza. Con la possibilità di opporre un ragionevole rifiuto da parte di chiunque potesse essere interessato. Tale opzione servirebbe ad evitare che le Soprintendenze diventino onnipresenti e onnipotenti su ogni intervento di conservazione edilizia.

3)- Vincolo su immobile sia oggettivamente accettabile
Non è accettabile che la stessa Soprintendenza si comporti in modo diverso (Apposizione di vincolo su edificio edificato oltre 70 anni fa) su immobili identici posti nella stessa località, nella stessa Via, magari presso due numeri civici consecutivi. Non è possibile accettare che la Soprintendenza ponga il vincolo su un immobile e non lo ponga su un altro posto nelle stesse identiche condizioni.
Davanti ad una circostanza del genere il Cittadino deve avere la possibilità di contestare, serenamente, l'operato della Soprintendenza, senza lasciare a quest'ultima il potere di decidere sull'operato (Contestato e discutibile) fatto da essa stessa. Non è possibile accettare la coincidenza del controllato col controllore. Non è possibile accettare l'ipotesi che il Cittadino contesti una malefatta della Soprintendenza (PA) ed a decidere sulla contestazione sia la stessa PA contestata. 
Cosa, purtroppo, molto diffusa in Italia, nell'ambito della Pubblica Amministrazione (PA). Sono queste le circostanze che portano in nuce fenomeni corruttivi, neppure tanto larvati ed isolati. Pur davanti agli occhi bendati di chi, per istituto, dovrebbe effettuare i necessari riscontri;

4)- Vincolo sulle tecniche d'intervento prevedibili sugli immobili. 

Ipotizzare, come è stato fatto e si fa ancora da parte delle Soprintendenze (Non tutte, ad onor del vero), di porre il divieto di adottare dei sistemi costruttivi moderni (Granchi) che impediscano certe condizioni di deterioramento dell'immobile (Quale ad esempio il terribile fenomeno della risalita capillare dell'acqua, nelle murature del piano terra), non può che essere catalogato come  perverso e diabolico. 
La Soprintendenza non ha titolo per imporre una scelta tecnologica, tra l'altro non visibile in alcun modo, tendente alla perfetta conservazione, nel tempo, dell'immobile. Né è significativa la giustificazione, spesso impropriamente utilizzata, della necessità di fare ricorso alle tecnologie presenti al tempo dell'edificazione dell'immobile. Sì, perché, in questo caso, non si dovrebbero usare né fibre di carbonio o altre sostanze introdotte dalla tecnologia più recente e perfettamente assentite dalla Soprintendenza.
E' appena il caso di evidenziare l'essenzialità dell'aspetto statico, che non deve, mai, essere subordinato all'aspetto estetico. Col buon senso la Statica e l'Estetica negli interventi di Restauro devono procedere con prevalenza dell'aspetto statico o, al più, di pari passo;

5)- Vincolo immobili privi di un minimo di risorse statiche

Spesso la Soprintendenza è portata, da incomprensibili motivazioni, ad apporre il vincolo su immobili, di inesistente valenza estetica, tecnica o architettonica e, totalmente, privi di una base minima di risorse statiche. E', totalmente, errato ipotizzare il vincolo della conservazione su quegli immobili, privi di qualsiasi valenza e incapaci di reggersi sulle proprie originarie strutture portanti. La Statica, anche in questo Ministero, deve avere il suo giusto riconoscimento smettendola di sventolare velleitarie bandiere dell'Estetica. 
Tale circostanza, pur riconosciuta, tardivamente, da un alto dirigente del Ministero, il quale ha scritto una nota tecnica assolutamente condivisibile, non è stata recepita, in alcun modo, dalla struttura burocratica bacchettona delle Soprintendenze. 
Pur davanti a quanto è successo in Centro Italia (Abruzzo, ecc) con gli ultimi due terremoti. Lo Stato, dopo il primo terremoto, ha finanziato il recupero degli immobili danneggiati. Cittadini e PA, su direttive delle Soprintendenze, hanno recuperato gli immobili (Prefettura de L'Aquila, in primis) rifacendo intonaci ed opere di finitura varia, scordandosi, totalmente, del problema statico. L'ultimo terremoto, come ben noto a tutti, ha letteralmente distrutto tutte quelle edificazioni già terremotate e poi ristrutturate tenendo conto del solo aspetto estetico. Il tutto secondo le convinzioni, errate, delle Soprintendenze. 
In questo Ministero e nelle Soprintendenze sono stati assunti solo Architetti, mentre sarebbe il caso che chi di dovere si rendesse conto della necessità di rivolgersi prevalentemente ad Ingegneri. L'Estetica ha significato solo se la Statica da sicuro affidamento. Tutto il resto è solo retorica.