Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

9 ottobre 2022

GEOSCIENZE FORENSI

Il delitto dell'On. Aldo Moro (09/05/1978) rappresenta una posizione di svolta sull'uso della Geologia e delle Scienze ad essa collegate nell'ambito forense. In sintesi, un noto professore dell'Università Sapienza di Roma, a suo tempo, è stato incaricato, dalla magistratura romana, per lo studio e la conoscenza della sabbia trovata nel risvolto dei pantaloni, sulla coperta in cui era avvolto il corpo, al parafango dell'auto e sotto le scarpe del corpo di Moro. Al fine di trovare qualcosa (Di non ben chiaro) di utile per le indagini. Il CTU incaricato (Prof. Geol. Gianni Lombardi) dopo una lunga e dettagliata analisi della sabbia trovata ha stabilito che quella sabbia ritrovata sul corpo di Moro era proveniente da una fascia di 11 km del litorale laziale, a Nord di Roma. 
Ma i rapitori di Moro hanno sempre negato la presenza di Moro nell'ambito costiero d'interesse.
Questo aspetto, pur chiaro e limpido dal punto di vista scientifico, non è stato esaminato attentamente dalla magistratura. Moro era abbronzato. 
La perizia di Lombardi, infine pubblicata  su riviste scientifiche, è stata tenuta segreta per circa 20 anni. Perché? 
Nel caso di Totò è stato effettuato sull'auto dei carnefici, un accertamento tecnico irripetibile preventivo. Tra l'altro, durante detto accertamento tecnico, è stato accertato che sulla parte inferiore del pianale dell'auto (FIAT Uno, Grigia, rubata nella piazza della Stazione Ferroviaria di Bianco (RC), con targa proveniente da un'auto rubata a Caulonia (RC)) dei carnefici, era presente una forte quantità di terreno diverso da quello ove era stata rinvenuta l'auto, dai CC di Bovalino, in Contrada Convento, a pochi centinaia di metri dal paese di Benestare (Luogo del delitto).
L'ATP doveva avere la funzione di impedire l'irrimediabile dispersione degli elementi probatori dalle modificazioni cui, col decorso del tempo, possono essere soggetti luoghi o persone. Ciò al fine di pervenire a quei profili che, di fatto, sono destinati a confluire nel successivo giudizio di merito. In questi casi è necessario ridurre il pericolo di dispersione o alterazione delle prove. Serve per la costituzione di prove prima dell'instaurazione di un giudizio.
Questo è quello che la Giustizia prevede. 
Ma nel caso specifico è stato fatto uso di Geoscienze Forensi? La risposta è negativa. Nonostante le sollecitazioni scritte e orali nulla è stato fatto in tal senso. E oserei, anche, dubitare sulla conoscenza di questa branca giuridica da parte dei soggetti interessati alle indagini (PG e Procura). Anzi, ne sono certo!

Nessun commento:

Posta un commento