Non si ripeta mai più.
Cosa posso fare io perché tutto questo non si ripeta mai più?
Nessuna altra famiglia possa, mai, attraversare il fiume di dolore da noi attraversato.
Che fare? Perché non si ripeta mai più.
Queste sono le parole che i familiari, di alcune persone a cui la mafia ha rubato i sogni, hanno pronunciato dopo aver attraversato il diluvio del dolore.
La frase che più colpisce è quella dell'augurio che nessuna altra famiglia possa andare incontro alla tragedia vissuta.
Ma i Cittadini onesti cosa possono, devono, fare per fare in modo che "non si ripeta mai più"?
Per cercare di fare in modo che "non si ripeta mai più" è necessario che tutti i Cittadini, non solo i familiari dei caduti, si mobilitano per:
-Evitare che il fatto, la tragedia, il nome della persona a cui la mafia ha rubato i sogni, restino vivi, presenti, nel vissuto quotidiano della comunità;
-Evitare che la tragedia cada nell'oblio. Rigettare l'anonimato dell'evento. La statistica fa il gioco della mafia. Mantenere sempre viva l'individualità, la personalità, della persona che ha osato dire di no alla sopraffazione;
-Fare narrazione scritta ed orale, il più possibile dettagliata dei fatti di vita di Colui che è rimasto senza Sogni;
-L'arte (Pittura, Scultura, Poesia, Letteratura, Musica), ad ogni livello, faccia di tutto per far vedere alla gente il delirio della cattiveria, la bruttezza della barbarie.
Come Munch fece col suo Urlo (Grido).
Totò è vissuto lì, a Benestare. E' stato un uomo buono. Una persona con la sua famiglia, sua moglie e i suoi figli. Molti sanno la sua storia di vita come cittadino e come imprenditore. La sua storia è stata in parte scritta e in parte sarà scritta. La sua storia, infranta da un manipolo di volgari barbari, come per tutti come lui, è irripetibile, unica, sacra, inviolabile. Come avrebbe dovuto essere la sua vita.
Tutti coloro che, come Totò, hanno avuto la forza, il coraggio, la caparbietà, di opporsi agli ostrogoti barbarici dovrebbero essere menzionati ad esempio per le generazioni future. Per rammentare il sacrificio della loro vita al fine di tendere verso un futuro più libero. Ad essi vanno dedicati racconti, romanzi, poesie, biografie, vie e piazze di paese, non anonimi passaggi di vita generici, indeterminati, insignificanti, anonimi. Fatti solo per un aspetto formale, un fatto di facciata, da poter tirar fuori, eventualmente, in occasione di ogni generica ricorrenza, oppure, come dicono le male lingue, per non inimicarsi il consenso nell'ambito mafioso e prossimo ad esso.
Le pietre, i sassi, i ricordi, le memorie, se si pongono, devono essere posti come segnali di scandalo, come pietre di inciampo, per rammentare quella specifica barbarie vissuta, per ricordare quel dolore "donato" dai mafiosi ai familiari e a tutto il mondo Civile; dolore che resterà, sempre, nei cuori dei familiari e di tutte le persone sensibili, civili, amanti della Libertà.
Tutte le iniziative generiche, anonime, impersonali, non possono che apparire per quello che sono: Vacue, autoreferenziali, retoriche, ipocrite, autoincensanti per chi le fa, prive di alcun significato etico per il principio enunciato con questa nota (Perché non si ripeta mai più).
Chiunque può non esiti dal togliere la polvere dal proprio vissuto e non esiti dal raccontare a chiunque, specialmente ai giovani, la storia di Totò e di tutti coloro che, a testa alta, hanno osato dire di no alla mafia.
A Totò e a tutti gli altri come lui, noi Cittadini esprimiamo la nostra riconoscenza il nostro ringraziamento.
Forse, anzi certamente, senza il loro gesto, il loro rifiuto, ci saremmo trovato in condizioni di barbarie molto più gravi di quelle, seppur di sopraffazione, esistenti.
Raccontate, raccontate, tutti voi che potete, tutto, senza alcun limite, senza alcuna remora, come facevano i nostri avi, alcune generazioni fa, intorno al focolare acceso.
Qualcosa, in questo modo, resterà e contribuirà all'innalzamento del livello di Civiltà del territorio e all'incremento della resistenza per la Libertà.
Non si ripeta mai più?
Ma, perché non si ripeta mai più è necessario che si verifichi una delle seguenti condizioni:
1)- Estinzione della mafia. E' una ipotesi improbabile (Al 99%) vista la struttura di comando esistente. Né si può immaginare una autoestinzione per ravvedimento come quello sulla via di Damasco. Né si può ammettere l'attivazione di iniziative di contrasto, da parte dello Stato, con un successo (Allo 0,01%) militare finale.
2)- Estinzione della società. Ipotesi, al momento improbabile (2,00%). Il territorio, seppure non immenso, invaso dalla mala-erba in tutte le sue articolazioni, rappresenta la terra natia per tanta gente, che, nonostante il continuo allontanamento delle fasce giovanili e produttive della popolazione, tende a restare sulla terra degli avi.
Quindi, la mafia è come il terremoto.
Si sa che in qualsiasi momento, in zone ad elevata sismicità, può colpire chiunque risulti privo di adeguate coperture. Le loro. E, così come per il terremoto, i Cittadini sanno che essa c'è e in qualsiasi momento può colpire chiunque si opponga ad essa.
Il "Non si ripeta mai più", quindi, è, semplicemente, un auspicio, una speranza. Niente di più!
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