Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

28 marzo 2023

CONFINI

 

Confine è la linea di demarcazione che separa cose e/o persone appartenenti a concetti, modi di fare e di vivere, che possono essere totalmente diversi. Il confine può essere fisico e può essere mentale. 
Il "Muro di Berlino"  che separava le due Germanie (Quella dell'Est, legata all'ex URSS; quella dell'Ovest vicina agli USA) venute fuori dalla seconda guerra mondiale, col suo "Check Point Charlie", sono la classica rappresentazione fisica (Muro in mattoni di cemento, alto più di tre metri con soprastante filo spinoso) fra due mondi differenti, totalmente diversi. 

Nel vissuto quotidiano, in ogni parte della Terra, esistono dei "Muri interiori" che impediscono la comunicazione, il dialogo, fra le persone. La politica, la religione, l'incultura, l'interesse economico sono le cause scaturigine per la nascita e crescita di questi muri.
Spesso l'uomo costruisce muri simbolici anche nei confronti dello sconosciuto, del nuovo, del diverso. E' come una paura che inconsciamente lo assale e lo spinge a trincerarsi in un bunker, in una tana impenetrabile.

Chi ha esperienza della vita dei contadini sa che, da sempre, le liti più violente, in questo ambito, essi le han fatte per la manomissione di un confine di proprietà. L'uomo non accetta e reagisce con forza ad ogni azione che implica una diminuzione della titolarità di un bene importante come la terra per un contadino.
Così come per i contadini anche per i capi di stato gli scontri sono avvenuti e/o avvengono, quasi sempre, per controversie sui confini. Confini che molto spesso, per evitare contrasti, sono rappresentanti con una fascia, seppure stretta, piuttosto che con una linea.
Per questo motivo, senza alcun dubbio, per un vissuto quotidiano tranquillo, pacifico e sereno è consigliabile installarsi  lontano da linee di confine. C'è sempre il rischio che un vicino qualsiasi, in qualsiasi momento, si autoconvinca che quella linea di confine vada spostata più in là. Magari, anche, molto più in là. E davanti ad una situazione del genere non ci sono molte alternative. 
La prima opzione è quella reattiva che porta alla difesa senza indugio della titolarità del proprio diritto (Collettivo o personale). E' il caso di contendenti senza squilibrio di potenza. 
La seconda opzione è quella passiva che porta alla rinuncia, nonostante i  vari rimorsi, del bene ablato senza alcun titolo. E' il caso di contendenti in forte squilibrio di potenza (Fisica, militare, economica).

Inoltre, tanto più è vasto il territorio del paese in cui vivi tanto più puoi andare incontro a condizioni di serenità ambientale. Lontano dalla linea di confine i rumori del contendere arrivano attenuati, quasi spenti.
E' un discorso che vale da sempre. Dai Romani (E anche prima) fino ai giorni nostri. Ma non è chiaro se questo concetto è stato assimilato compiutamente da chi detiene il potere istituzionale del Paese.

Nessun commento:

Posta un commento