Nella vita, un po' tutti, siamo destinati ad andare incontro a situazioni più o meno dolorose. E ognuno di noi ha il proprio modo di reagire alla sofferenza, al dolore profondo. Dolore che può provenire dall'uomo o esterno ad esso. Le reazioni sono:
a)- Lasciarsi andare. E' reazione anche il non reagire, il lasciarsi andare, come un secco tronco di albero di betulla, a galla sulle acque del fiume che, tumultuosamente, corrono verso il mare. E' il caso di coloro che colpiti nel profondo del cuore non riescono a trovare un percorso di vita alternativo a quello già acquisito, magari sulla base di infinite sofferenze. E' il caso di persone di elevata sensibilità rimaste prive di forza e di volontà per lottare contro le avversità. Sono quelle persone che tendono a vedere il prossimo come nemico. Oppure a non vederlo del tutto; come se tutti gli altri fossero dei fantasmi. Forse non sapendo che i veri fantasmi sono loro. Fantasmi che società tende ad ignorare, a non vedere. E, in quanto fantasmi, poche persone notano la loro assenza quando smettono di esistere. nella indifferenza, quasi generalizzata, delle persone che dovrebbero, per istituto, preoccuparsi di costoro.
b)- Reazione violenta. E' il comportamento, comprensibile, di coloro che seppur colpiti dall'azione dell'uomo si sentono forti e capaci di reagire respingendo la violenza con altra opposta violenza. Secondo la antica norma biblica dell'occhio per occhio. In questo caso il dolore è parzialmente attenuato dalla rabbia mista al desiderio di nemesi che cova e programma la reazione. Che ci potrà essere oppure no.
c)- Attraversare il dolore. E' il comportamento di coloro che, seppur sommersi totalmente nella sofferenza, trovano la strada per analizzare dettagliatamente lo status proprio e delle persone vicine e che possono aver avuto una seppur minima funzione nell'ambito del dramma. Nella fase precedente e seguente al momento acuto del dolore. Sono coloro che si sforzano di razionalizzare tutti gli aspetti dell'accaduto e riescono a porsi, e a porre, magari discretamente, domande, in ogni direzione. Sono coloro che riescono ad attraversare il proprio dolore facendo trasparire meno lacrime possibile specialmente agli occhi di familiari e amici.
Sono coloro che seppur avendo, in qualche modo, attraversato l'elaborazione del dolore restano per sempre da esso attraversati. Come un fantasma che attraversa l'acqua lenta, magari non più torbida, di un fiume in piena che scorre verso il mare.
Sono questi attraversamenti fisici e mentali che plasmano, nel bene e nel male, i comportamenti vaganti di queste anime con corpo.
Con tanti sorrisi per gli altri e senza sorrisi per se stessi. Come dei clown (Pagliacci, vestiti con grezzi abiti di paglia, che fanno ridere gli altri, per le sciagure altrui).
Sperando che nessun altro debba mai attraversare quel dolore vissuto.
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