Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

30 agosto 2024

DISCUTERE?

 Una delle cose più piacevoli e formative della vita di ogni uomo è il dialogo, la discussione civile, nel rispetto delle opinioni altrui, seppur non condivisibili.
Ma, ci sono sempre le condizioni per un dialogo franco su tutte le argomentazioni? Tali condizioni spesso sono assenti, specialmente quando si parla di politica, di religione, di nuovi argomenti scientifici e tecnici.

Anche secondo Galileo Galilei il dialogo con alcuni soggetti è impossibile. Ecco la sua reazione a quanto sosteneva uno dei più famosi tra i suoi avversari, sostenitore della teoria tolemaica che voleva la terra ferma e al centro del sistema solare; teoria opposta a quella copernicana, dimostrata dagli studi coi cannocchiali messi a punto dal genio toscano.
"Non c'è alcun motivo di discutere con qualcuno che è così ignorante che non basterebbe un enorme tomo per confutare tutte le sue sciocchezze". 

PERIPATETICO

 Il termine peripatetico trova origine nel classicismo filosofico dell'antica Grecia.
Nell'ambito culturale con tale termine si intende tutto ciò che è relativo alla tradizione filosofica poggiante sull'insegnamento di Aristotele. 
Era detto peripatetico chi era seguace delle sue dottrine.
Il termine deriva dal nome greco di quella parte del giardino del Liceo di Atene, dove Aristotele teneva le sue lezioni. Egli parlava di filosofia camminando. 
Per i peripatetici l'autorità del maestro è più importante delle eventuali contrarie deduzioni oggettive derivanti dalle osservazioni del mondo naturale. Concetto totalmente contestato dagli studiosi che, sulla scia di Copernico, sostenevano il contrario.

In senso comune il termine è diventato come qualcosa di frivolo, di discutibile valore. 
Al femminile, poi, con questo termine si intende una donna passeggiatrice, una lucciola, una donna di discutibile valore sociale e morale. 
Al maschile si intendono quelle cose che si fanno, con leggerezza, passeggiando. 

IL DONO DELLA VITA

 Punti di vista.
Tutti coloro che poco o niente apprezzano e rispettano il dono della vita altrui meriterebbero di perderla, per intervento divino. 

AMICIZIA

Amicizia. 
Dialogo senza limiti, fra Roma e Mimì

Mimì, mattina: CONVEGNO CULTURALE: 800 GIORNI  
Proiezione - Relazioni - Dibattito. 
LA LEGALITÀ NELLA LOCRIDE. 
(Passato - Presente - Futuro)
Lunedi, 29/04/2024, ore 9.00.
Il film 800 giorni, di Dennis Dellai, è liberamente ispirato al sequestro di Carlo Celadon, durato 831 giorni. 
Relatori: Dennis Dellai, Marta Dal Santo, Domenico Jelasi, Vincenzo Macrì, Alfredo Antico, ..., Pietro Melia, Domenico Musolino.
In sala ci saranno Regista e Attrice protagonista. 
Sono certo che l'argomento sarà di suo interesse. 
Al Convegno saranno presenti, fra gli altri, tre persone che hanno subito questo reato gravissimo. 
La partecipazione al Convegno darà diritto a n. 2 CFP  (Crediti di Formazione Professionale) per gli Avvocati iscritti al relativo Ordine. La Sig. ra Neri, Presidente dell'ordine degli Avvocati, terrà una relazione. 
L' Invito è stato rivolto a Studenti, Docenti,  Dirigenti, Imprenditori, Cittadini.

Mimì, mattina: Mi farebbe piacere sapere della sua presenza in sala, al dibattito successivo. È gradito un suo articolo, sul suo giornale.
In ogni caso, buongiorno.

Roma, mattina: Vi ringrazio, intanto. Spero di essere presente. In ogni caso scriverò l'art. Sul Quot del Sud. Buon giorno, Ing. stimatissimo.

Roma, mattina: Buon giorno. Esco ora dal cinema Vittoria. Ho visto parte di film. Purtroppo devo andare via. Mi potrebbe inviare una foto col tavolo dei relatori cortesemente, pomeriggio. Grazie.

Roma, notte: Grazie infinite. Io ho provato a fare delle foto alle riprese filmiche, che non sono presentabili. Bastano queste? Buona notte. I nomi dei tre sequestrati intervenuti? Buona notte.

Mimì, notte: Non li menzioni. Vogliono passare sotto voce. Sono, in ogni caso, ... sì, li indichi pure, Alfredino Antico, Giovannino Furci, familiari di Alfredino Battaglia.

Roma, mattina: Rispettiamo la loro volontà. Grazie. Una buona giornata. Le farò sapere.

Roma, mattina: Buon giorno. Oggi è uscito l'articolo su 800 Giorni. Il Quot del Sud, pag. 24. Cordiali saluti.

Roma, giorno: Può inviarlo ai suoi amici e a chi ritenga possa gradire leggerlo. Tanti cordiali saluti

Mimì, giorno: Lo invii al nostro comune amico F. B., ma non gli dica del mio suggerimento. In ogni caso le porgo i miei più calorosi saluti. Buon fine settimana. Grazie

Mimì, sera: Buonasera Prof non si dimentichi di scrivere

Roma, sera: Grazie. Quanto prima uscirà un lavoro pronto da tempo. Buona notte

Mimì, sera: Buonanotte anche a lei. Mi tenga informato.

Roma, notte: Senz'altro!

Mimì, sera: Mi fa piacere conoscere queste storie e questi personaggi di vita.
Grazie. Le auguro una dolce serata

Roma, sera: Grazie , ricambio.

Mimì, sera: Buongiorno a lei. E grazie. E se me lo permette faccio qualche considerazione in ex-tempore.
1)- Gioacchino da Fiore è l'unico personaggio di Calabria, come lei ben sa, richiamato da Dante nella sua Commedia, quella Divina.
Mi fa piacere che il Dr Z. relazioni su argomenti diversi dal suo settore professionale.
2)- Se può mi faccia sapere le date del convegno su Gioacchino a Reggio Calabria e a Pisa. Andrò e porterò con me degli amici. Venga, se può, anche lei a Pisa e le farò da Cicerone.
3)- Se non ricordo male il Dr Z. è la stessa persona che ha parlato del suo libro "Il veto" alla presentazione al programma di F. B. Se è lui, devo confessarle che, dopo averlo ascoltato piacevolmente nella parte iniziale dell'intervista, ricordo una stridente caduta di stile in un inopportuno "ragionamento" sulla funzione della mafia sul territorio.
Forse sarà stata una caduta di stile dovuta alla sua necessità di fare spettacolo?
 Ma era il caso? 
Non sarà stata quella classica presupponenza autoreferenziale che alberga nei medici e che risulta, quasi sempre, scarsamente recondita? 
4)- Spero non me ne voglia per queste libere esternazioni, su persona certamente molto importante e professionalmente qualificata. Persona che, tra l'altro, non conosco, pur essendo residente a Pisa a circa 30 anni. 
   Complimenti per l'articolo.  Un caloroso saluto.

Roma, giorno: È un caro amico che voleva evitare l'argomento, centrale nel mio libro. Ne parleremo di presenza, quando capita. Grazie

Mimì, sera: Complimenti, complimenti. La giuria nella scelta del suo nome non è stata costretta a fare grandi sforzi. Lei è persona di elevata cultura. E sono onorato di conoscerla.
Buona festa della Repubblica. Buona sera. Grazie

Roma, sera: Grazie, caro amico, che mi onora della sua amicizia, bella e sincera.
 Buona sera anche a lei

Roma, giorno: Per conoscenza se le dovesse interessare. Cordiali saluti

Mimì, giorno: Grazie. Farò di tutto per essere presente. Buongiorno

Mimì, notte: Grazie. Spero che anche per questi paesi interni ci possa essere un risveglio etico e morale che li allontani dalle pratiche mafiose imperanti.
Grazie per questi collegamenti. Io le esterno i miei pensieri volanti, in ex tempore.
Non me ne voglia se non sono condivisibili.
Grazie infinite. Buona sera anche a lei.

Mimì, notte: Grazie. Spero che anche per questi paesi interni ci possa essere un risveglio etico e morale che li allontani dalle pratiche mafiose imperanti.
Grazie per questi collegamenti. Io le esterno i miei pensieri volanti, in ex tempore.
Non me ne voglia se non sono condivisibili.
Grazie infinite. Buona sera anche a lei.

Roma, notte: Purtroppo i paesi interni sono spopolati e desolati, terreno fertile per impadronirsi delle amministrazioni comunali, fenomeno molto diffuso con le stesse famiglie che tramandano la gestione da padre in figlio con tre mandati per ognuno. Controlli zero.

Mimì, notte: Sì. Bisognerebbe smuovere le acque. Forse ci vorrebbe la filosofia rivoluzionaria del cambiamento di cui parlava Gioacchino.
Ma, sa, penso che tutto il Sud si stia avviando verso una condizione di degrado postcoloniale. Nella desolazione intellettuale più spaventosa che si possa immaginare.
Di chi è la colpa? A chi giova questo stato di cose?
Spero di non essere pesante

Roma, notte: In effetti non ci siamo mai affrancati dalla condizione di colonia rispetto al nord. Le pratiche mafiose un tempo venivano esercitate da poche persone, una frangia di accoliti. Oggi, invece, il fenomeno è stato esteso a tutti, alla massa, perché diventi totale l'adesione. Calcolo mirato ad isolare facilmente chi è fuori del coro. Una strategia perversa e delinquenziale di cui ho fatto esperienza diretta sulla mia pelle. Di questo passo per il sud non ci sarà mai riscatto morale, purtroppo.

Mimì, notte: E, allora, che fare?
Non si può accettare passivamente questo stato di fatto

Mimì, notte: Chi dovrebbe fare qualcosa?

Mimì, notte: Me lo chiedo anch'io. Le istituzioni dovrebbero prendere coscienza dello stato della situazione adottando misure severe, ma si preferisce non affondare il dito nella piaga, che si trasformerà in cancrena. Chi capisce, soffre di tale abbandono. Stiamo a vedere cosa uscirà fuori dalle elezioni europee. La speranza è l'ultima a morire! Una buona notte!

Mimì, notte: Mi piace parlare con lei. Spero di non annoiarla

Mimì, notte: Buonanotte

Roma, notte: Assolutamente no. Posso parlare con schiettezza, perché so chi c'è dall'altra parte, persona con le mie stesse vedute politiche, sociali e morali. Da parte mia traduco la mia rabbia nell'impegno di testimonianza nei miei scritti. Solo così mi sento libera ed utile a quelle poche persone che  ancora credono in qualcosa e in qualcuno. I capitani senza esercito non potranno mai vincere la guerra, tuttavia è importante non arrendersi e continuare a lottare in trincea sia pure dal punto di vista letterario. Non mi prenda per visionaria, ma al momento la mia unica arma è la penna.

Mimì, notte: Lo strumento è molto potente. Solo che i risultati che esso porta non sempre sono immediati.
Continui a seminare dubbi. Aiuti, per quanto possibile (i social stanno imbarbarendo, con andamento esponenziale, le giovani generazioni), la crescita degli ultimi.

Mimì, notte: Io la stimo molto.

Roma, notte: Grazie. La stimo tanto anch'io. So che parliamo la stessa lingua ad un uditorio sordo e distratto.  Sto per pubblicare un altro libro di racconti. Il rifugio dell'anima in un mondo primitivo ed arretrato ma vero, non plagiato o strumentalizzato.

Mimì, notte: Scriva, scriva. Cerchi un buon editore.

Mimì, giorno: Non amo iscrivermi a club, gruppi, partiti, clan. Sono stato costretto ad iscrivermi all'ordine degli Ingegneri per la possibilità di svolgere la professione.
Andremo insieme ...

Mimì, giorno: Se ha tempo e possibilità venga a Reggio Calabria le offrirò una brioche col gelato.

Roma, sera: La ringrazio. Non mancherà occasione. In merito ai gruppi, pensi che io non sono neanche su Facebook.  Mi servo di quello di mio m... . 
Il virtuale, sì, ma la realtà è altra cosa. Cordiali saluti.

Roma, giorno: Grazie, anche a lei. Spero si porti via questo caldo asfissiante.

Roma, giorno: Ieri l'altro per questo articolo mi ha telefonato  l'ammiraglio Rosati per ringraziarmi di aver citato la sua lettera e le sue parole. Il defunto era membro DELL'ANNO del Gruppo di Ferruzzano. Spero sia leggibile.

Roma, sera: Uscito oggi articolo su padre Stefano De Fiores, di San luca, che magari avrà avuto modo di conoscere. Spero sia di suo gradimento. Buona lettura

Mimì, sera: Leggo con interesse tutti i suoi articoli.
Non sempre la seguo, ma non posso trascurare che lei fa la giornalista.
Conoscevo De Flores, ma conosco, anche, un povero cristo, laureato, sequestrato, che in quel periodo, nella zona di lato al Santuario di Polsi, è stato seppellito fino al collo da persone che trovavano sostegno...

Mimì, sera: Con lei parlo senza veli. Spero non se la prenda per la mia franchezza.

Roma, notte: Storie tristi e criminali che non mi stupiscono. Io ho insegnato al Tecnico per Geometri di Sid. Un giorno in una quinta classe tre alunni sono stati chiamati in Presidenza, ma non tornarono al loro posto. A ritirare la borsa coi libri venne il bidello. Erano stati arrestati per organizzazione di un sequestro in atto. Erano di quel paese e limitrofi. Anni 70/80. Un vero trauma per tutti quanti; bravi ragazzi che si stavano perdendo nella selva oscura della malavita.

Mimì, notte: Parli di queste persone in un suo futuro libro.
Parli della differenza fra Cultura e Conoscenza.
Parli di quel medico ignoto che è andato a visitare un sequestrato e il giorno dopo è tornato con... la medicina giusta.
Quante volte la scuola si è domandata se è giusto accettare che un laureato, una persona munita di conoscenza scientifica, tenga un comportamento del genere? 
E non mi dica del giuramento di Ippocrate. Questo è un altro concetto.
Questa è grettitudine, è barbarie.

Mimì, notteBuonanotte anche a lei.

Roma, di notteHa ragione. La palingenesi sostiene che a volte, nella storia e in tutti i processi si torna indietro, alla primitività degli avi. Sarà stata abitata anche nell'antichità da soggetti violenti a prescindere la zona incriminata, altrimenti non si spiega tale natura malevola.

I Dialoghi riportati sono frutto della fantasia dell'autore.
Ogni riferimento a persone, fatti, circostanze, è puramente casuale. 

UNIVERSITA'

 Le Università sono strutture culturali essenziali per la crescita sociale ed economica di una comunità.
Crescita sempre basata sul ragionamento (Teoria) che deve sempre trovare riscontro nella verifica sperimentale (Pratica).
Ma, il vissuto delle università, basato sul lavoro dei docenti, è da essi condizionato. In altre parole, anche per le università, il livello culturale è soggetto ad alti e a bassi. La presenza di docenti geniali, che amano il loro lavoro, eleva, esponenzialmente, il livello di quella università, di cui essa si fa fregio. Di contro, la presenza di docenti mediocri (Parenti, amanti, di docenti o personaggi che hanno potere) porta verso il basso il livello qualitativo dell'università in esame. 
E questo percorso ciclico, in mancanza di una oculata gestione accademica, colpisce quasi tutte le università. 
E anche la mia, in questo periodo, sembra stia attraversando una fase non proprio esaltante. Anche se, per spirito di appartenenza, nessuno dovrebbe dirlo (Per evitare di portare discredito alla stessa, dicono in molti. Ma il discredito non lo portano coloro che riconoscono una condizione di decrescita, ma la portano quei professori incapaci di far entusiasmare ed attrarre i ragazzi nelle loro aule. Oltre a tutti coloro, ancora potenti, che hanno fatto si che docenti inadeguati andassero ad occupare determinati posti d'insegnamento).

Riporto alcune impressioni recenti e remote sul livello qualitativo delle università.

-Pisa. Negli anni 70 e 80 del secolo scorso alcune facoltà quali Ingegneria, Giurisprudenza, Scienze, Medicina (E non solo) erano considerate tra le più importanti non solo d'Italia. Il livello era talmente alto che studenti di ogni parte dello stivale e del mondo erano attratti con entusiasmo. Per alcune delle suddette facoltà al periodo di livello eccelso è seguito un periodo di terribile decadimento. I docenti pensionati non hanno avuto la possibilità di formare e far insediare dei nuovi giovani docenti capaci di uguagliare se non superare loro stessi (Grandi maestri). La conseguenza di tale decadimento è stata la perdita di attrattiva nazionale e internazionale.
Prima, per esempio, le competizioni con i vari politecnici universitari italiani erano senza storia, totalmente  favore della mia Università.
Ora dal confronto suddetto, in molti casi, il risultato sarebbe opposto.

Considerazioni analoghe risultano verificatesi anche nel passato remoto.
Quando, dopo tante peripezie, Galileo Galilei fu assunto, come professore, l'Università di Pisa contava circa 600 studenti. Di essi circa 400 studiavano Legge. E i docenti non erano per niente benvoluti se è vero, come dicono gli storici, che gli studenti, non senza ironia, dicevano che: 
                        I professori dell'Università di
- Bologna erano degli amanti,
- Padova erano molto studiosi,
- Pavia erano come soldati,
- Pisa erano frati.

   Questo sarebbe il motivo per cui a Bologna gli studenti erano il doppio di quelli di Pisa, ed erano molto più brillanti nello studio.
Ciò dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che nello studio come nella vita l'amore fa bene ed aiuta nei vari percorsi intrapresi.

-Padova. Era una perfetta università e lo è tuttora. Galileo ha insegnato lì per 7 anni, grazie all'aiuto di alcuni suoi amici, coi quali spesso discuteva animatamente, giocava, scherzava.
Uno di loro (Magagnati) gli diceva: 
"Prenditela comoda, caro amico, e lunga vita all'amore! Poiché anche se sei vecchio, non è il caso che tu sia anche sciocco!"

Galileo, nella bella Padova, culla delle Arti, amava il suo lavoro e amava vivere. Con i suoi studenti conversava, anche, nelle taverne che c'erano intorno alla Piazza dei Signori o sui gradini di marmo della Loggia della Gran Guardia. 
A Pisa, fino a qualche anno fa, gli avrebbero fatto la multa per la seduta sui gradini di opere pubbliche, oppure sui murazzi dei Lungarni. 

IL CLUB DEI PICCIONI

 Con occhi sporgenti e petti impagliati, questi poveri pennuti, nel tempo, sono diventati, poveri loro esseri innocenti e simpatici, perfetti per la rappresentazione dell'ignoranza intellettuale umana.
Galileo Galilei nella sua vita da scienziato, spesse volte, è stato costretto a confrontarsi, meglio scontrarsi, con degli antagonisti che, spesso, scrivevano per ingraziarsi il potere religioso, che era anche temporale. Essi  hanno cercato di confutare le tesi copernicane, gli studi sul galleggiamento dei corpi nell'acqua e altro ancora. 
Tra costoro uno dei capi più accaniti era tale Ludovico delle Colombe che per ironia e irriverenza intellettuale Galileo chiamava il Sig. Piccione. E lui coi suoi fidati amici divennero quelli della "lega del piccione".

Anche nella vita odierna esistono questi raggruppamenti che hanno come specifico obiettivo l'attacco (Privo di giustificate logiche argomentazioni) di un avversario.
Invidia? Ancora di più. Si tratta, quasi certamente, di Sindrome di Procuste (In altro post da me presa in esame). 
E come spesso succede in questi casi al piccione capo-gruppo si associano altri proseliti. Tutti insieme rappresentano il glorioso club dei piccioni ruspanti. 

TEORIE SCIENTIFICHE

 Quando è possibile sostenere che una qualsiasi nuova teoria scientifica ha raggiunto le prove, le verifiche, assolute?
Esiste un limite che conferma il raggiungimento di tale condizione?
No. Mai. Questo concetto delle prove assolute è strettamentente legato alle conoscenze scientifiche del momento. Conoscenze che sono variabili col tempo.
Il concetto di prova assoluta è connesso alla fede, non alla scienza. 

ITALIA ALLA DERIVA

 La perdita di prestigio e di capacità imprenditoriale di questo Paese è sotto gli occhi di tutti. 
Perché?
Nella prima parte della seconda metà del secolo scorso l'Italia, seppur uscita malconcia dalla seconda guerra mondiale, grazie, anche, alla intraprendenza dei suoi cittadini, è diventata una potenza culturale ed economica di primo livello mondiale. 
Nella seconda parte questa crescita è andata via via scemando, facendo perdere posizioni di prestigio  economico e di personalità e stima mondiale. 
Ultimamente, infine, in vari settori, noi italiani facciamo (Rischiamo di fare) la figura degli idioti. Spesso veniamo coperti dal ridicolo anche da parte di soggetti considerati, da sempre, di mezza tacca. 
Stiamo diventando (Siamo diventati?) fonte di scherno per tanti stranieri (Europei compresi). 
Questo declino è relativamente recente, ma secondo alcuni osservatori l'attuale declino culturale, intellettuale, è risalente al 1633 con la condanna di Galileo, per i suoi studi scientifici (Sistema Copernicano non sistema Tolemaico, per quanto riguarda il nostro sistema solare;...), da parte della Chiesa. 
Chi si sarebbe più azzardato ad approfondire argomenti scientifici, come ha fatto Galileo, col rischio di fare la fine del filosofo matematico toscano? 
E con lui la Chiesa non si era solo limitata a condannarlo per eresia, ma si era, anche, preoccupata di avvertire tutti gli altri scienziati di stare attenti a quello che facevano e dicevano, per evitare il rischio di fare la stessa fine.
Solo gli aristotelici (Quelli che volevano la terra ferma e tutti gli astri e pianeti in movimento intorno ad essa), pomposamente, dall'alto della loro fede potevano affermare, senza ritegno, che "gli animali che si muovono hanno membra e muscoli. La Terra non ha né membra né muscoli, pertanto non si muove". 

Con premesse del genere è improbabile sperare in un futuro di eccelso livello intellettuale. 
E non solo per questo motivo. 

CATTIVERIE

 Invidia, Malignità e Ignoranza (IMI) sono cattiverie; sono animali selvatici, difficilmente addomesticabili. 
Sono indomabili. 

BEI CRETINI DI UNA VOLTA

 E' ormai difficile incontrare un cretino che non sia intelligente e un intelligente che non sia cretino.
Ma di intelligenti c'è stata sempre penuria; e dunque una certa malinconia, un certo rimpianto, ci assalgono tutte le volte che ci imbattiamo in cretini adulterati, sofisticati. 

Oh! i bei cretini di una volta (Paolello, Vicia, Maruzzella)! Genuini, simpatici, sorridenti, integrali. 
Come il pane fatto in casa. Come l'olio e il vino dei contadini.

Nero su Nero, 
Leonardo Sciascia. 

MAI PIÙ!

 Mai più! 
Ragazzi, mai più!

- Fame nel mondo. 
Mai più sentire di persone che soffrono la fame quando nel mondo si spendono montagne di denaro per realizzare cose voluttuarie o inutili. Si spendono somme stratosferiche per l'esplorazione dello spazio e non si riesce a fornire il cibo di base per la sopravvivenza degli esseri umani più umili.

- Sequestri di persona. 
Mai più sentir parlare di persone costrette alla sofferenza, da altre persone cattive e ingorde, che tolgono loro la Libertà.

- Delitti di mafia.
Mai più sofferenze per il furto della vita di esseri umani da parte di delinquenti barbarici assetati di sangue e di potere primordiale. 
Qualcuno dovrà pur spiegare, in modo chiaro, ad alfabeti di periferia o cavernicoli culturali che la mafia non è, e non lo sarà mai, un veloce o lento ascensore sociale. 
Di contro, sottovoce, non posso non dire che Cultura è il Dolore portato con Orgoglio. 

- Libertà e Democrazia.
Mai più sofferenze per tutti i Cittadini del mondo che lottano, in ogni angolo della Terra, per i basilari diritti dell'uomo. 

   Questi fatti che hanno portato, e portano ancora, sofferenza non accadano mai più! 
Mai più! 

ELENA DI TROIA

 Qual è la cosa più bella della vita? 
La risposta dipende dal soggetto a cui è posta la domanda e alle condizioni in cui esso si trova. 
   Alcune risposte: L'Amore, La Guerra, La Chiesa, La Politica, La Mamma, La Figlia, La Poesia, Il Denaro. 

Poesia. 
Per Saffo, senza alcun dubbio, la cosa più bella della vita è la Poesia, magari erotica. Poesia che celebra l’amore come valore assoluto rispetto a qualsiasi altro. Non esiste cosa più bella che il desiderio d’amore in versi che fanno sognare. 
La poetessa dell'amore, di Lesbia, preferisce appunto aver vicina, toccare e cantare la persona amata. Ma fare poesia significa lottare una dura battaglia contro un foglio di carta bianca, con la penna in mano, in attesa della giusta ispirazione poetica. È anche questa una lotta, di forte intensità. 

Guerra. 
Molti esseri umani sono attratti maggiormente dalla sopraffazione, dall’ostilità, dal conflitto, dalla guerra. 
Alcuni possono essere attratti da un esercito di cavalieri, altri da una compagnia di artiglieri o di fanti, altri ancora da navi militari. Tutti pronti per una cruenta battaglia. 

Politica. 
Per molte persone il massimo appagamento psico-fisico che si possa assaporare nella vita è il potere politico. Per costoro il piacere deriva dal fatto di avere il comando su altre persone. Dal fatto di sentirsi superiori agli altri. 
Ho sentito uomini di potere affermare che "comandare è meglio che fare l'amore". Volontariamente ho usato un termine più foneticamente piacevole per non essere scommatico (Tendenza verso cui la società attuale spinge tutti, anche coloro che, come me, hanno cercato, e cercano, di resistere). 

Amore. 
  La risposta più frequente, senza alcun dubbio, è l'amore. Amore che può essere rappresentato dal legame che ha unito una donna - Elena, moglie di Menelao, re di Sparta, fratello del bellicoso Agamennone - ad un uomo - Paride, principe di Troia, figlio del re Priamo - appartenente a un gruppo etnico lontano e diverso dal suo. Legame che ha portato alla guerra (Almeno questa era la scusa) i due popoli coinvolti Greci e Troiani. 

La storia della bellissima Elena di Troia, specialmente nella parte successiva alla sua fuga verso Troia, col suo nuovo amore, è nota, forse, a tutti. Lei rappresenta la Bellezza e l'amore ch'è incapace di vedere confini.  
Elena di Troia, è diventata un mito, per l'amore per il suo Paride. Per lui ha abbandonato il marito e l'intera famiglia. Per l'amore di Paride ha navigato serena verso Troia, abbandonando ogni ricordo della figlia, dei cari genitori (Tindaro e Leda) e di tutto il resto.  Il tutto con la sua serena Bellezza, il suo passo seducente, il suo portamento elegante di stile e lo splendore vivace del suo volto. 
Questo è l'amore. 
La cosa più bella, quella che dà senso e significato alla vita. 

 Elena per amore di Paride ha abbandonato il marito Menelao, la figlia è tutti i suoi affetti.
 Il sentimento era talmente forte (Era considerato, a quei tempi, parte dell’educazione, soprattutto quella femminile) da travolgere, come un fiume in piena, senza alcuna vergogna o riguardo, tutto ciò che stava intorno ai protagonisti. Protagonisti che nel caso specifico rimasero coinvolti in una guerra violenta e secolare. 
Ma ad emergere da questa storia è l'amore passionale travolgente tra due persone. 

 È stata la passione, la cosa più bella della vita, a spingere Elena alle sue azioni. Conscia delle problematiche a cui sarebbe andata incontro. 

Senza alcun dubbio, quello di Elena e Paride, cantato dai classici, era vero amore. 
Lo si capisce attraverso le delicate e forti parole e la forza  incandescente di un sentimento capace di trafiggere il cuore come una freccia (Un dardo).

PROFUMO DI BAGNATO

 La terra bruciata dalla lunga siccità quando viene ad essere bagnata da un'abbondante pioggia emette un particolare profumo. Detto petricore.
È il profumo particolare che viene emanato dalla terra dopo la prima pioggia. 

Il termine deriva dal greco πέτρᾱ pétrā "macigno, pietra" , e ἰχώρ ichṓr, "icore, linfa (come sangue degli dei).
Tale odore, naturalmente, non trova origine dal mondo minerale (Terra), ma trova scaturigine dal mondo vegetale. In natura ci sono delle piante particolari che durante i periodi di grande siccità trasudano una essenza che cadendo viene ad essere assorbita dal terreno. 

Con l'arrivo della pioggia queste resine, già stabilizzate con il suolo, si sciolgono passando, prima, allo stato liquido e, poi, fuse con altro composto naturale (Geosmina) a quello aeriforme. Introducendo nell'aria quel caratteristico profumo. 

Precacore. 
Nella Locride esiste un paesino con chiare e univoche radici greche: Samo. In quel posto ove le tradizioni e la stessa fonetica del linguaggio fanno rimando, in modo netto, alla cultura della Magna Grecia, esiste un antichissimo borgo diruto detto in volgo locale Precacore. È un sito posto su una collinetta con ottima esposizione verso oriente e con bella macchia mediterranea. La vegetazione presente in quella zona emana un profumo celestiale, dipendente anche dalle precipitazioni atmosferiche attratte dalla vicina presenza dell'Appennino d'Aspromonte. La particolare esposizione porta alla facile asciugatura del suolo superficiale. Favorendo la richiamata dispersione di resina odorosa è la sua successiva evaporazione nell'atmosfera.
A mio parere il nome, che, in vero, localmente, viene pronunciato anche in modo diverso da come è scritto trova origine, a mio parere, in Petricore, col significato sopra indicato. 
Il sito (Precacore) è posto su una collinetta con tanti macigni e massi calcarei ed è bello come gli dei. 

28 agosto 2024

INTELLETTUALI

 Sono sempre più convinto che veri intellettuali sono coloro che, in silenzio, volano, in solitudine, in alto, molto in alto, come le aquile. 

TOMMASO CAMPANELLA

 

Filosofo, intellettuale raffinato, calabrese, nato a Stilo (Locride), domenica 05/09/1568, alle ore 18.00, era, da molti prelati, considerato il signore dell'occulto. Anche il papa Urbano VIII (Famiglia Barberini, Firenze) lo considerava tale.
Accusato di essere implicato in una cospirazione contro Urbano VIII (Papa oscurantista, lontano dai progressi della Scienza), organizzata da prelati di Spagna che lo accusavano di essere troppo morbido con gli eretici.

Condannato dalla Chiesa a 30 anni di carcere duro è stato torturato e imprigionato a Napoli. 
È stato fatto scarcerare dal papà anche in quanto autore del famoso libro "La città del sole" (Utopia cattolica globale successiva alla vittoria della Chiesa cattiva su tutte le eresie del tempo).

Il papa l'ha liberato perché vedeva in lui un astrologo e un mago. E per un papa superstizioso come Urbano VIII era il massimo delle opzioni. Dopo la liberazione Campanella sì incontrava, in modo riservato, con Urbano VIII, in appositi locali ove bruciavano mirto e alloro, ascoltando musica dolce dedicata ai pianeti Giove e Venere. Pianeti che avrebbero assistito e collaborato col papa durante il suo regno. 

COMPARAZIONE PERSONE COLTE

 Con un po' di presunzione, ogni tanto penso che certe persone dette colte (purtroppo alcune di esse anche a me note) hanno lo stesso posto che tra gli strumenti musicali spetta alle campane. 

ACCADEMIA DEI LINCEI

 L'accademia dei Lincei è stata fondata da Federico Cesi, secondo marchese di Monticelli, ricco e intraprendente gentiluomo. Amico di Galileo. 
Mecenate di arti e di scienze.
Caratteristiche dei membri:
- Acuti nello sguardo,
- Rapidi nel ragionamento,
- Astuti nella strategia,
- Pronti a stimolare i deboli e i lenti,
- Amanti del vero sapere,
- Studiosi della natura e della matematica e aperti alla letteratura e alla filologia. 

All'inizio l'attività dell'accademia era vista con diffidenza, con mistero. Essa era vista come circondata da un alone, che poteva apparire analogo all'occultismo. Era come se essa fosse interessata alla falsa scienza. Era vista, dal Vaticano, come una associazione dedita ad attività scandalistiche. 
Era frequentata, secondo la S. S., da giovani di tutta Europa, pericolosi, con idee pericolose (Per il Vaticano), acquisite da libri pericolosi che andavano individuati e distrutti per quanto possibile e messi all'Indice. 
Ma l'Accademia dei Lincei, in vero, si occupava, prevalentemente, di Scienze (Nuove e vecchie), di Botanica, di Anatomia. E di Chimica, Alchimia, Filosofia,... 
Essa è, ancora oggi, una Istituzione Culturale di prestigio internazionale. 

GUIDE?

 I parlamentari, gli amministratori pubblici, i sindaci, per istituto, dovrebbero essere dei fari nel buio della notte, delle guide, dei riferimenti per tutta la comunità.
Ma nella società odierna è così?
Forse non è mai stato così, ma oggi le condizioni di degrado istituzionale sono, facilmente, percepite dalla quasi totalità della popolazione; ma la stessa popolazione invece di reagire con adeguata azione di rigetto, forse per assenza totale di fiducia nelle rappresentanze istituzionali e in sé stessa, preferisce assecondare il despota di turno, al fine di poterne trarre qualche vantaggio, legittimo o illegittimo che sia.

"Se abbandoniamo il Sig. X (Uno dei tanti palloni gonfiati che si vedono in giro. Ognuno ci metta al posto della X il nome di chi crede, il più opportuno) chi sarà la nostra guida in campo politico amministrativo?"
"Soltanto ciechi hanno bisogno di una guida.
Coloro che hanno occhi per vedere e mente per ragionare devono servirsi di queste facoltà per guidare se stessi.
Senza delegare questi compiti essenziali ad altri."

Anche gli apostoli davanti alla domanda specifica risposero a Gesù dicendo: "Tu sei la nostra unica guida". 
Ma questo è un altro diverso discorso. La politica non ha niente da spartire con la fede. Forse. 

È facile spendere, a piene mani, soldi pubblici sapendo che non dovrai rendere conto a nessuno del tuo operato. 
L'Italia è un paese allo sbaraglio. Una nave alla deriva su un mare spesso in tempesta. 

Parafrasando dal Dialogo di Galileo, tra un aristotelico (Terra immobile, al centro dell'universo) e lo stesso autore (Terra in movimento, non immobile).  

PASSIONE

 Il patimento è all'origine della passione?
No! Non è condizione necessaria e sufficiente. 
Ci può essere passione anche senza il presupposto della sofferenza. 

SPIRITO DI APPARTENENZA

 Nella vita spesso capita di domandarsi se:
È giusto difendere l'indifendibile per spirito di appartenenza?
L'appartenenza è legata a cose (Paese, Regione, Comune, Contrada, Università,...) e persone  (Famiglia, Parenti, Amici, Gruppo, Partito politico, Club sportivo,...).

No. È errato. Per etica e per morale bisogna tendere verso l'innalzamento culturale e sociale della collettività. Crescita che ha come presupposto la dettagliata analisi del passato, al fine di evitare il ripetersi degli errori.
Per migliorare una società è necessario affondare il bisturi per estirpare la patologia del sistema. Senza alcun dubbio!
Nascondere la polvere sotto il tappeto non rappresenta la soluzione. È solo una opzione temporanea, limitata, impellente. Non è la soluzione.
È anche vero che un atteggiamento critico verso lo spirito di appartenenza comporta, quasi sempre, difficoltà, incomprensioni, danni economici e personali, raramente sanabili col tempo. 

Esempi. 
- Parlare, discutere, di mafia, in una zona ad alta densità mafiosa, significa andare incontro a strali provenienti non solo dai mafiosi, ma anche da coloro che pensano che sia dannoso per l'economia della zona discutere di ciò. 
- Denunciare l'inquinamento acustico diffuso notturno dovuto alla movida secondo alcuni è negativo per le attività commerciali, legali ed illegali, esercitate (Spaccio di droga compreso). 
- Denunciare l'inquinamento del mare per la mancanza dei depuratori costieri è vista come una forte offesa contro il potenziale flusso turistico che potrebbe portare denaro sul territorio. 
   Ma, a pensarci bene, in assenza di forte miopia etica, è lo spirito di appartenenza che porta all'isolamento e al mancato sviluppo di un popolo. 
   Ho sempre detto, e ora lo confermo, di sentirmi, ed essere, Cittadino del Mondo e in subordine Cittadino d'Europa. 

LA CHIESA DI S. PIERO A GRADO

 A Pisa ci sono tante Chiese. Tutte diverse tra loro e tutte bellissime.
Dopo il Duomo e la Chiesa di S. Caterina la Chiesa più bella penso possa essere quella di S. Piero a Grado. Per bellezza architettonica, per storicità, per rapporto con la cittadinanza. 
Conservo con piacere, su una parete del mio studio, un quadro con una bellissima stampa del prospetto di questa Chiesa. 
Infatti, la Chiesa di SPG è nota, oltreché per la sua bellezza, per i forti contrasti che hanno coinvolto il clero.

Fatti e leggende. 
Secondo una nota legenda l'apostolo Pietro, il prescelto da Gesù, in fuga dalla Giudea, fece naufragio sulla spiaggia di San Piero a Grado. E per ricordare tale evento diede disposizioni affinché, in quel sito, si costruisse una Chiesa, in mattoni scuri. La Chiesa fu edificata e, successivamente ingrandita e rifinita elegantemente in stile romanico.

Il suo immenso altare in marmo era costituito da una sacra reliquia in quanto depositario di tre gocce di sangue cadute, dal naso di S. Clemente, successore di S. Pietro, durante una messa, alla consacrazione.
Quel sangue, anche dopo molti secoli, a detta del clero e dei fedeli, appariva chiaro e fresco, come se fosse caduto poco prima. 
Con la conseguente crescita del desiderio di pellegrinaggio da parte dei fedeli del comprensorio e fuori zona. 
E fin qui nulla di eccezionale, visto che quelle circostanze erano diffuse dalla fede per tanti altri luoghi di culto. 

I genovesi, che intanto erano risultati vincitori nello scontro coi pisani per il predominio del mar Tirreno, hanno cercato, invano, di rubare la reliquia. 
I pirati saraceni, anche loro, hanno cercato di rubare l'altare in marmo, ma riuscirono solo a rompere un pezzo della lastra, su cui c'era una delle tre gocce di sangue di S. Clemente. Caricarono tale pezzo di marmo su una loro nave, ma, per intervento divino, esse poco dopo colarono a picco. 

Ogni anno, alla fine di giugno si festeggia S. Pietro con una solenne processione, con una grande presenza di fedeli oranti. 
Si racconta che nel 1581, poco dopo la festa di S. Pietro, in seguito alla morte di un gentiluomo Pisano, tra i monaci di quella Chiesa e alcuni preti della città sono sorti dei contrasti, sfociati in scontri, prima verbali, poi fisici (Con botte da orbi), su come celebrare quella morte. Si doveva fare qualcosa di cerimonioso, come volevano i preti, oppure qualcosa di riservato e pacifico come volevano i monaci? 
In assenza di buon senso e in assenza di un accordo le due parti, in presenza del morto, vennero alle mani, in modo molto violento, con bastoni, candelabri, accenditori. 
Con la conseguenza di veder mescolato il sangue di S. Clemente con quello dei preti e dei monaci. 
Questa circostanza ha attratto l'attenzione di vari intelletti europei, e tra essi quelli francesi vicini a Montaigne, che trassero spunto dal fatto per ironizzare, lo facevano anche allora, sulla religiosità degli italiani. 

PERDONARE?

 I monaci di Vallombrosa, famosi domenicani (Cani a difesa del Signore) hanno sempre sostenuto che, nella vita, 
"Chi non sa perdonare gli altri, distrugge un ponte su cui lui stesso non potrà fare a meno di passare. Perché ogni uomo ha bisogno di essere perdonato" . 
Il concetto del perdono è strettamente legato a due soggetti: 
- chi ha commesso il torto, 
- chi ha subito il torto. 
Il tutto legato alle circostanze, successive al torto, che legano gli interlocutori. 
Il perdono, se non è un passaggio di rito, prima che offerto deve essere richiesto. Con richiesta non formale, ma trovante origine dai sentimenti più nobili e sinceri dell'anima. Non è tale la richiesta di perdono giustificata da opportunità oggettiva. 

La nascita dell'Ordine dei frati di Vallombrosa trova fondamento nel delitto di un uomo. 
"Il figlio di un nobile fiorentino era stato testimone di suo fratello e aveva giurato vendetta. Un giorno, tempo dopo, si era incontrato, faccia a faccia, con l'assassino lungo un sentiero stretto e pericoloso e aveva sguainato la spada della vendetta. 
L'assassino, caduto sulle ginocchia, aperte le braccia, come Cristo, chiese perdono per il suo crimine. Il vendicatore, dopo un momento di esitazione, aveva lasciato cadere la spada, aveva sollevato l'assassino del fratello e lo aveva perdonato". 
Da questa storia la nascita dell'Ordine di Vallombrosa, previo assenso del Signore. 

Io, però, non so perdonare. Non sento il bisogno di costruire ponti verso soggetti selvatici, barbarici, e quindi sto bene tenendomi a debita distanza da questi individui. 
Non sono, almeno per ora, interessato alla Sindrome di Stoccolma. 

Inoltre, nessuno mi ha mai chiesto di essere perdonato. 

LA MENTE UMANA

 L'uomo, dalla sua creazione, grazie alla sua mente, alle sue capacità, alle sue riflessioni, nel tempo, è riuscito a scoprire una serie di cose, inimmaginabili solo alcuni anni prima.
E così sarà anche nel futuro. La conoscenza, la scienza e la tecnica apriranno sempre nuove strade, nei vari settori. 

Diceva Galileo nei suoi Dialoghi:
"Quando considero quali cose meravigliose gli uomini abbiano compreso, che cosa sia stato investigato e inventato, allora capisco, anche troppo chiaramente, come la mente umana sia un'opera di Dio e una delle più brillanti.

Quando mai sarò in grado di rimuovere ciò che in un blocco di pietra è superfluo e portare alla luce la splendida figura che è nascosta dentro?
Quando mai sarò capace di mescolare i vari colori e a stenderli sopra una tela come un Michelangelo o un Tiziano?
E, poi, quando sarò capace di comporre musica, fare architettura, scrivere poesie?
   Quanto è sublime la mente umana!"

Ma, un uomo non diventerà mai un filosofo se continuerà a preoccuparsi degli scritti di altri uomini. 
Deve imparare a volare. È volare in alto. 

ALLA RICERCA DELLA VERITÀ

 Gli scienziati e i poliziotti sono coloro che più di chiunque altro sono, quotidianamente, alla ricerca della Verità. Verità che raramente si fa trovare, per difficoltà oggettive, ma, nella seconda tipologia di soggetti, forse, prevalentemente, per incapacità degli operatori.
Allora, ecco qui un ritoccato suggerimento storico di uno scienziato (Galileo):
"- Se volete trovare la Verità dovete, per forza, usare la fantasia;
- Se volete trovare la Verità dovete cimentarvi con le invenzioni, dovete lanciare ipotesi e tirare un po' a indovinare. 
Domandandovi "a chi giova" il modificato stato di cose?"
- Nel cercare la verità guardate spesso nella direzione opposta rispetto a quella ipotizzata da coloro che traggono vantaggio.
Tenendo presente che il male e il bene vanno sempre insieme, come i carabinieri in servizio. 

ARIOSTO E TASSO

- Ludovico Ariosto è l'autore del grande poema epico "Orlando furioso".
Leggere questo poema è come entrare, da protagonista, nella singola dinamica cantata. 
Con vasta serenità e gioia di vivere che fuoriesce da tutti i pori. Leggere Ariosto è come partecipare a una grandiosa festa. "Navigheró, con cautela, contro l'infuriare dei marosi", diceva Ludovico. 

- Torquato Tasso è l'autore della "Gerusalemme liberata", grande poema epico in versi, con Goffredo di Buglione protagonista al tempo della prima Crociata. Tasso è grande poeta malinconico. 
Leggere Tasso è come prendere parte ad eventi comuni non molto importanti. 

"Leggere Tasso dopo aver letto Ariosto è come mangiare un cocomero dopo aver gustato uno squisito melone"

27 agosto 2024

PISA. ORDINE DI S. STEFANO

 Intorno all'anno 1579 Pisa era una piccola città, umida, malsana, poco invitante, di circa 9.000 abitanti, in stato di grave povertà, con carestia e peste che regnavano sovrane. Gli abitanti erano costituiti, in maggior parte, da poveri pescatori, da schiavi musulmani e da...pochi nobili dissoluti.
Il suo fiume (Arno) era saturo di alghe ed emana a, con i suoi canali di scolo, un cattivo odore per gli scarichi fognario convogliati.

Nel 1564 (Sei anni dopo), per iniziativa di Cosimo dei Medici, in città sono state intraprese varie iniziative che hanno portato la rinascita sociale, economica e culturale della città.

Iniziative messe in cantiere:
1)- Bonifica delle paludi;
2)- Dragaggio dei canali di scolo, ricettacoli di scarichi fognari;
3)- Creazione del Ministero dei Lavori Pubblici ;
4)- Ricostruzione delle mura merlate;
5)- Stimoli per le attività commerciali;
6)- Creazione di uno dei migliori (Lo è anche attualmente) Orti Botanici del mondo ;
7)- Sviluppo dell'Università, la più importante della Toscana. Una delle più importanti in Italia e in Europa.

Nella popolazione restava presente l'incubo dei pirati, di carnagione scura, provenienti, all'improvviso, dal mare. Erano i terribili turchi o saraceni, che, dopo aver devastato i territori meridionali si spingevano fino alle coste del centro Italia. 
Per risolvere il problema Cosimo Medici ha fondato, a Pisa, la confraternita dei Cavalieri Pisani che battezzò col nome di Ordine di Santo Stefano. Ordine legato, per ovvi motivi religiosi, alla bella Chiesa di S. Stefano, posta nella Piazza dei Cavalieri.
Il compito assegnato all'ordine di S. Stefano era quello di :
a) - Proteggere le coste dal rischio dei pirati saraceni, turchi,... ;
b) - Liberare i cristiani catturati dai pirati morì nelle precedenti incursioni.

   I Cavalieri si allenavano e si esibivano nella loro Piazza, sotto lo sguardo vigile, fiducioso e divertito della popolazione, che dimostrava di aver di loro la massima stima.
   Le gesta eroiche dei Cavalieri di S. Stefano sono note a tutti e le risultanze pratiche militari sono custodite, gelosamente, nella storica Chiesa di Santo Stefano. 

CARAVAGGIO

 San Matteo



David e... Golia



RICERCA SCIENTIFICA

 Una delle cose più belle ed entusiasmanti che si possono fare nella vita è l'attività di Ricerca, scientifica o letteraria. Nei vari settori.
Dedicarsi alla Ricerca, alle grandi invenzioni, ai più complessi settori, iniziando dal nulla, anche in un sito ove si parla una lingua diversa dalla tua, non è un compito adatto per menti normali. 

Intuire e inseguire, cose meravigliose, in un miscuglio di fatti banali, complessi e semplici, è tipico dei talenti sovrumani.

Fare ricerca significa studiare, studiare e, poi, studiare ancora. E, poi, discutere, discutere e confrontarsi con altri, che a buon motivo o no possono pensarla in modo diverso da te. Infine, significa pubblicare, diffondere, portare a conoscenza i risultati della tua ricerca in modo di trovare, o meno, altri riscontro terzi. 

PAOLO SARPI

 Il nome di Paolo Sarpi, oggi giorno, è ricordato per la via più importante del quartiere cinese di Milano. Pochi sanno che Paolo Sarpi, o, meglio, frate Paolo Sarpi, era un Domenicano, valente intellettuale, con approfondite conoscenze in vari argomenti, non solo di natura religiosa. Convinto assertore della necessità di distinguere il potere temporale da quello religioso. E questo concetto, ai suoi tempi, non era bene accetto dalla Chiesa.
Era una personalità dominante nella vita politica e accademica della Repubblica Serenissima di Venezia. Era detto il Machiavelli di Venezia. È l'autore della storia critica del Concilio di Trento. 
Era il Consigliere teologico del Doge e amico carissimo di Galileo. 
Di elevata cultura, bella presenza, buono di carattere, odiava la volgarità, di elevata curiosità culturale. 
Era un religioso libero da pastoie di appartenenza, filosofo, storico, scienziato (Ha scoperto, tra l'altro, le valvole delle vene che pilotano il flusso sanguigno), arte militare, chimica, metallurgia. 
Era religioso, molto credente, ma era, fortemente, critico con la Santa Sede per le posizioni oscurantiste verso la Scienza. 
La Chiesa (E l'Inquisizione), per lui, non doveva interessarsi delle questioni temporali. Ed era contrario alla messa all'indice dei libri. Per lui, considerato religioso eretico, non esisteva il concetto del diritto divino a favore di papi o di re. 
Paolo Sarpi era un vero uomo nuovo; del Rinascimento. Di immensa spiritualità, di ampie vedute, non poteva che essere destinatario di attacchi e di un attentato alla sua vita. 
Il 17/04/1606, sei anni dopo la messa al rogo di Giordano Bruno, ha subito (E con lui il Doge, il Senato e tutte le Autorità di Venezia) la scomunica per aver disobbedito alla Chiesa. Tutta Venezia ha reagito con fermezza contro tale scomunica sostenendo, in tutti i modi, Sarpi, e tutti gli altri, a difesa della loro Libertà. I diritti temporali, per lui, non dovevano essere di competenza della Chiesa. I Gesuiti, in seguito alla scomunica, per ordine papale, avevano aderito alla richiesta di tenere chiuse tutte le Chiese di Venezia, ma durante la notte sono "stati convinti", dai veneziani, a salvaguardia della loro salute, ad andare via dalla città. 
Sarpi è stato oggetto di una congiura, ordita dal Vaticano, sventata dalle guardie della Serenissima. Si venne a sapere anche del compenso pattuito ed erogato (8.000 corone) per tale azione criminale, che solo per miracolo non ha portato il Sarpi alla morte. 
Egli subito dopo l'attentato ha dichiarato "che avrebbe fatto più danni (Al Vaticano) da morto che da vivo" . 
In seguito ai vari attentati, a salvaguardia della sua vita, era stato predisposto un servizio di protezione. Una scorta lo seguiva tutte le volte che si spostava, avvolto da un mantello e da un grande cappuccio, dal Palazzo Ducale alla sua dimora, e viceversa. 
Nonostante ciò, dopo aver messo in funzione un'azione diversiva di disturbo e distrazione, un commando di cinque sicari, una volta allontanata la guardia del corpo, colpì con armi bianche il povero Sarpi che a stento riuscì a sopravvivere, seppur caduto in una pozza di sangue. Sarpi venne fuori con delle invalidità fisiche, ma la testa, come prima, era perfettamente funzionante. 

LA SPERANZA

 Ogni uomo nella vita, nei momenti di difficoltà, quando non sa più che cosa fare, cerca di aggrapparsi alla Speranza. 
Pur sapendo che:
La Speranza ha le ali deboli, e
La Fortuna ha le ali veloci.

È solo questione di attimi di tempo. 
Cogli l'attimo! 

LA COMPAGNIA

 Le persone si conoscono dalla compagnia che frequentano.

Se frequenti persone sagge anche tu diventerai saggio. Se frequenti dei ladri anche tu andrai a rubare.
Ecco, prima di fidarti di qualcuno prova a vedere di che pasta son fatti i suoi genitori e le persone che esso frequenta. 

GIORDANO BRUNO

 Roma, Campo di Fiori, 19/02/1600, al rogo. 
L'intolleranza della Chiesa davanti alla genialità di una autonoma mente pensante.
Era un filosofo libero, autonomo, sprezzante dell'autorità della Santa Sede. Legato alle sue idee, che ha confermato fino alla fine. 
Frate domenicano (Cane del Signore) inseguito dalla Inquisizione guidata dal terribile cardinale gesuita, custode delle sacre scritture, Bellarmino, che provava piacere a mandare al rogo gli eretici; quelli che ragionavano con la propria testa.
È stato lui a guidare il processo contro Giordano Bruno al quale ha notificato, personalmente, la sentenza di condanna, sul rogo, per eresia.
Per quanto riguarda il cosmo egli ebbe un'intuizione geniale, ma che andava contro la secolare scelta tolemaica della Chiesa.
Aveva capito che era il Sole, non la Terra, al centro dell'universo. E che oltre al nostro universo c'erano molti altri. 
E la Terra non era ferma, immobile, come diceva la Chiesa. 

Mistico, grande studioso, risoluto, sognatore, idealista. 
Era credente, ma non accettava le posizioni antiscientifiche della Chiesa. Per lui la Chiesa sarebbe stata molto più giusta e affascinante se lontana dalla vecchia fissa versione aristotelica. Versione non supportata dalle ultime scoperte scientifiche. 
Ma lui non è stato capace, nonostante l'impegno profuso a convincere i vertici dei Gesuiti e dei Domenicani che guidavano le scelte ideologiche della Chiesa.
Quella cosmica, di Giordano Bruno, in ogni caso, non era una visione derivante da un'indagine scientifica, ma una visione che traeva origine da una semplice intuizione profetica.

Per tale visione è stato arrestato a Venezia, imprigionato con robuste catene a Castel S. Angelo, condannato dalla Chiesa per eresia e bruciato vivo sul rogo, all'alba del 19/02/1600, a Roma, nella tristemente famosa piazza di Campo dei Fiori. 
Nato a Nola nel 1548.
Persone col suo stesso credo scientifico: Galileo, Leibnix, Schopenhauer. 
Influenze subite: Copernico (La Terra si muove, non è fissa. Il Sole lo è), Cusano, Pico della Mirandola. 
Pensiero di Giordano:
 - Infinito non è soltanto Dio, ma anche l'universo, creato da Dio. 
Seppur torturato, in modo barbarico, dal Santo Uffizi, si è rifiutato di fare abjura, che gli avrebbe, forse, salvato la vita. I suoi libri sono stati bruciati, per quanto possibile, e messi all'Indice. 

Il 1600 era stato dichiarato anno giubilare da Clemente VIII e tutti si aspettavano una fase di riflessione, se non clemenza, da parte della Chiesa. Ma così non è stato. 
Gesuiti e Domenicani lo portarono al rogo, per eresia, esortandolo, invitandolo, anche lungo il percorso dal carcere al Campo dei Fiori, al pentimento, alla ritrattazione. Ma il poveretto, pur volendo, e non lo voleva, penso, non avrebbe potuto fare o dire nulla in quanto era: con un lungo chiodo che gli trapassava la lingua, con un altro chiodo conficcato nel palato e con le guance strette da un morso di ferro. 
E pensare che Gesuiti è Domenicani rappresentavano il clero di più alto livello culturale!

"Non sono tenuto ad abiurare, né lo farò. 
Non ho nulla da abiurare
e non so che cosa dovrei abiurare. 
Nel pronunciare la mia condanna, la vostra paura è maggiore di quella che provo io nell'ascoltarla", sono queste le ultime parole dette al cardinale Bellarmino, suo accusatore e carnefice, palleggiatore dal Papa. 

Giordano Bruno è stato talmente aggredito dalla Chiesa che la sua mente è scivolata nel più totale disprezzo delle autorità religiose. Pur essendo e restando un grandissimo credente. 
Fervente era il suo amore per la natura e per la vita. Capiva che l'universo era infinito. 

Scrisse, tra l'altro, "Degli eroici furori", un bel libro, dove parla, metaforicamente, del cacciatore Atteone, che aveva osato spiare Diana (La dea della caccia), nuda nella sua casa. Essa scoperta l'azione trasgressiva aveva trasformato il curioso uomo in un  cervo. Trasformandolo da cacciatore curioso ad animale cacciato. Infatti, il cacciatore trasformato in cervo viene sbranato dai suoi stessi cani che non l'avevano riconosciuto.
Il curioso è alla ricerca della verità, ma non è saggio nel suo operare. 

26 agosto 2024

ALBERI



"Io non capisco come si possa passare accanto a un albero senza essere felici di vederlo".

Dostoevskij. 

25 agosto 2024

L'ONDA E IL MARE

 L'amore fra un uomo e una donna è perfettamente rappresentato dal legame fra il mare e l'onda.
Rappresentazione poetica presente nella bella poesia, di Tony Kospan, che riporto.

L’onda chiese al mare: 
“Mi vuoi bene?”
Ed il mare rispose: 
Il mio bene è così forte
che ogni volta che t’allontani
verso la terra
io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia.

Senza te, la mia vita sarebbe insignificante.
Sarei un mare piatto, senza emozione.
Tu sei l’essenza del mio esistere.
L’onda fu felice. Tra le braccia del mare

TRAMONTO MEDITERRANEO

 


23 agosto 2024

ROSSORE

 Perché la gente preferisce venire a conoscenza di un'opinione in forma scritta e non in forma orale?
Forse perché la forma scritta non è facilmente modificabile e, anche, perché in questo caso può essere d'accordo o dissentire senza far vedere alcun rossore in faccia. 

COS'È QUESTO VUOTO?

 Come sempre in città corro da un posto a un altro, ma quando mi fermo un po' mi metto a pensare al vuoto che mi ritrovo intorno.
Sì, perché prima, negli intervalli liberi da impegni professionali, c'era sempre qualcosa da fare. 

Senza rifletterci sopra mi domando del perché di quel vuoto. 
Mi rispondo che, forse, manca qualcosa o qualcuno che faceva la differenza. 
Sì, dal 30 Novembre 2023, è già passato quasi un anno, non ci sei più. Con i tuoi problemi imprenditoriali, i tuoi slanci, le tue analisi politiche e sociali, i tuoi commenti sui fatti di cronaca cittadina. 
E la tua presunzione che alcune volte scemava quando ti dicevo di non condividere la tua opinione. 
Sì, in effetti, eri un po' presuntuoso, ma davanti al dubbio terzo ti ponevi delle domande, ci ripensavi sopra.

Sei andato via quasi in punta di piedi. In modo triste e forse prevedibile.
Quante volte, come quindici giorni prima, durante quel viaggio in auto, per quella consulenza tecnica, ho cercato di farti capire, anche con parole dure, la necessità di ravvederti sul tuo modus vivendi.
"Tu muori, se fai così" ti dicevo, in modo brusco. 
Tu, ti intristivi per un po' e poi tornavi sereno. 
Ti dicevo in quel modo, con un groppo in gola, non per rimprovero, ma per cercare di farti evitare il fumo e le potenziali terribili conseguenze. 
Ora un po' me ne dolgo. Avrei dovuto portarti allegria, serenità, invece, spesso, ti portavo... critiche. 
 
Una lunga e violenta azione necrotica aveva sconvolto i tuoi polmoni. Avevi curato il tuo cuore ma nessuno se n'era accorto che il problema più serio erano i tuoi due mantici che avevano smesso di funzionare. Non erano più capaci di svolgere la loro funzione. 
Ma è logico che dei tanti medici, pubblici e privati, che ti hanno visitato e operato, anche al cuore, a torace aperto, nessuno di loro si sia reso conto del fatto che i tuoi polmoni non funzionavano più?

Ogni tanto dicevi di curare i tuoi acciacchi con un rimedio non conosciuto dai medici. Era il metodo di un buon bicchiere di vino sincero. Secondo te era toccasana per tutti i malanni.
Lo stile di vita era certamente disordinato e i tuoi problemi imprenditoriali accentuavano il disagio.

Vivevi nella tua casa tranquilla dove solo poche persone venivano a trovarti, per chiacchierare un po' con te. Dalle finestre di casa tua guardavi la città e ti dicevi quante cose andavano fatte per ingentilirla, oppure quelle altre che erano state fatte male. Poi, per distrarti, dopo aver dato uno sguardo alle notizie on-line, dedicavi un po' del tuo tempo alla lettura del tuo fumetto preferito da sempre (Tex).

E, alla fine, sei morto da solo, senza quella macchinetta fastidiosa che da tempo eri costretto a portarti dietro, ma essenziale per il tuo mantenimento in vita (Era il surrogato dei tuoi problemi. E tu lo sapevi benissimo, ma quel giorno, in quel momento te ne eri liberato. Forse per eccesso di sicurezza).
Ma ti voglio ricordare sereno come quando partivamo per affrontare nuove avventure imprenditoriali, anche in zone lontane, sconosciute. Tipo Pordenone, ricordi?

Conoscevi il tuo lavoro. Sapevi il fatto tuo e quando avevi dei dubbi tecnici mi chiamavi e passavamo giornate intere a discutere su essi, e non solo. P