I parlamentari, gli amministratori pubblici, i sindaci, per istituto, dovrebbero essere dei fari nel buio della notte, delle guide, dei riferimenti per tutta la comunità.
Ma nella società odierna è così?
Forse non è mai stato così, ma oggi le condizioni di degrado istituzionale sono, facilmente, percepite dalla quasi totalità della popolazione; ma la stessa popolazione invece di reagire con adeguata azione di rigetto, forse per assenza totale di fiducia nelle rappresentanze istituzionali e in sé stessa, preferisce assecondare il despota di turno, al fine di poterne trarre qualche vantaggio, legittimo o illegittimo che sia.
"Se abbandoniamo il Sig. X (Uno dei tanti palloni gonfiati che si vedono in giro. Ognuno ci metta al posto della X il nome di chi crede, il più opportuno) chi sarà la nostra guida in campo politico amministrativo?"
"Soltanto ciechi hanno bisogno di una guida.
Coloro che hanno occhi per vedere e mente per ragionare devono servirsi di queste facoltà per guidare se stessi.
Senza delegare questi compiti essenziali ad altri."
Anche gli apostoli davanti alla domanda specifica risposero a Gesù dicendo: "Tu sei la nostra unica guida".
Ma questo è un altro diverso discorso. La politica non ha niente da spartire con la fede. Forse.
È facile spendere, a piene mani, soldi pubblici sapendo che non dovrai rendere conto a nessuno del tuo operato.
L'Italia è un paese allo sbaraglio. Una nave alla deriva su un mare spesso in tempesta.
Parafrasando dal Dialogo di Galileo, tra un aristotelico (Terra immobile, al centro dell'universo) e lo stesso autore (Terra in movimento, non immobile).
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