Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

28 agosto 2024

PERDONARE?

 I monaci di Vallombrosa, famosi domenicani (Cani a difesa del Signore) hanno sempre sostenuto che, nella vita, 
"Chi non sa perdonare gli altri, distrugge un ponte su cui lui stesso non potrà fare a meno di passare. Perché ogni uomo ha bisogno di essere perdonato" . 
Il concetto del perdono è strettamente legato a due soggetti: 
- chi ha commesso il torto, 
- chi ha subito il torto. 
Il tutto legato alle circostanze, successive al torto, che legano gli interlocutori. 
Il perdono, se non è un passaggio di rito, prima che offerto deve essere richiesto. Con richiesta non formale, ma trovante origine dai sentimenti più nobili e sinceri dell'anima. Non è tale la richiesta di perdono giustificata da opportunità oggettiva. 

La nascita dell'Ordine dei frati di Vallombrosa trova fondamento nel delitto di un uomo. 
"Il figlio di un nobile fiorentino era stato testimone di suo fratello e aveva giurato vendetta. Un giorno, tempo dopo, si era incontrato, faccia a faccia, con l'assassino lungo un sentiero stretto e pericoloso e aveva sguainato la spada della vendetta. 
L'assassino, caduto sulle ginocchia, aperte le braccia, come Cristo, chiese perdono per il suo crimine. Il vendicatore, dopo un momento di esitazione, aveva lasciato cadere la spada, aveva sollevato l'assassino del fratello e lo aveva perdonato". 
Da questa storia la nascita dell'Ordine di Vallombrosa, previo assenso del Signore. 

Io, però, non so perdonare. Non sento il bisogno di costruire ponti verso soggetti selvatici, barbarici, e quindi sto bene tenendomi a debita distanza da questi individui. 
Non sono, almeno per ora, interessato alla Sindrome di Stoccolma. 

Inoltre, nessuno mi ha mai chiesto di essere perdonato. 

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