Da qualche tempo in Italia si parla, forse con eccessiva leggerezza, a proposito di riforme istituzionali, di Saggi. Il loro compito sarebbe quello di redigere delle nuove regole per riformare la Legge Fondamentale. Altrove ho espresso i miei distinguo sulla funzione di questi "incaricati", ora, facendo rimando a J.J. ROUSSEAU, entrando nel merito, esplico il mio pensiero.
1) Per scoprire quali sono le migliori regole per il Paese è necessaria "una intelligenza superiore";
2) Le persone incaricate devono capire tutte le passioni umane senza provarne alcuna;
3) Non devono avere alcun rapporto con la nostra natura, pur conoscendola a fondo;
4) La loro felicità deve essere indipendente da noi e, tuttavia, occuparsi della nostra felicità;
5) Lavorare in un tempo e goderne in un altro. Per la gloria.
In parole semplici. per dare leggi fondamentali adeguate agli uomini occorrerebbero degli Dei; come ha detto J J R, il quale, con un atto di megalomania ha riconosciuto di essere in possesso dei suddetti 5 requisiti.
Ma, tornando al contesto attuale, pur con dei distinguo, pur col rigetto della forma che in pratica esautora il Parlamento, che, in una Democrazia, è il vero ed unico delegato del "Popolo sovrano" con delega al Potere Legislativo, qualcuno è proprio convinto che i Saggi incaricati siano in possesso dei requisiti ipotizzati? Io no.
Ma, in Italia, il Legislatore è ancora "un uomo straordinario dello Stato"?
E, se non è più tale di chi è la colpa?
29 giugno 2013
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