29 giugno 2013
PARLAMENTO, GOVERNO, MAGISTRATURA
Ogni stato democratico esprime i tre classici poteri: Legislativo, Esecutivo, Giudiziario. Tanto più questi poteri sono separati tra loro, tanto più la democrazia, da essi rappresentata, è indirizzata verso il bene comune. Di contro, tanto più c'è vicinanza/commistione fra essi, tanto più la democrazia è imperfetta. A scapito della Giustizia e della Libertà dei Cittadini. In parole semplici, i tre Poteri, a mio parere, dovrebbero essere a "tenuta stagna", impedendo la presenza, tra loro, di vasi comunicanti. Per il migliore livello possibile di democrazia, quindi, ogni società civile si dovrebbe dotare di norme nette che impediscano tali passaggi repentini, a salto di quaglia, almeno nell'ambito della stessa legislatura. Fra i tre poteri quello più alto in termini di ideali è quello Legislativo. Ossia, quello che ha il potere , per incarico del popolo sovrano, di approvare le leggi. Esso, in quanto potere delegato dal popolo, non può essere delegato ad altri. I rappresentanti del popolo che rappresentano il potere legislativo rappresentano le migliori menti esistenti, i più saggi per l'espletamento della funzione. Con la loro nomina il popolo stabilisce di volersi sottomettere alle leggi da essi stabilite. Di contro il popolo non può essere obbligato da leggi promulgate da altri. Diversi da questi che appositamente sono stati eletti. In democrazia, secondo Rousseau, Locke, Constant,.., il potere non può e non deve avere alcun titolo per "trasferire la possibilità di legiferare a terzi". Se questo è un concetto consolidato, allora non riesco a capire la forzatura che recentemente si sta verificando in Italia, con la nomina dei Saggi. I Saggi, per diritto, capaci e preposti per la presentazione e l'approvazione delle Leggi sono solo quelli eletti dal popolo e nessun altro ha (O dovrebbe avere) titolo per detta funzione legislativa. Tale iniziativa condivisa, purtroppo, dai partiti che da tempo detengono il Potere, rappresenta, a mio parere, una grave forma di commistione fra il potere legislativo e quello esecutivo.
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bhè!!!non solo la nomina de i saggi(che di saggio non hanno propio niente guardando la lista di nomi)ma anche dei presidenti del consiglio ed i ministri non eletti da nessuno,ormai mi reputo "italiano non praticante",ma dove siamo finiti ai tempi delle dittature sudamericane?dei soviet?
RispondiEliminami dimenticavo vista l'ora,bellissima la "tua" riflessione nel post.Però son tutte parole al vento per un paese come il nostro,se prima avevamo il fantoccio dei bildeberg ed ora abbiamo il pupazzo dei rotschild,devo dedurre che non siamo più una repubblica democratica,o,uno stato democratico.
RispondiElimina@Milandailyphoto,
RispondiEliminami ha fatto piacere leggere i tuoi commenti anche in considerazione dell'ora in cui sono stati scritti. Se sono riuscito a tenerti sveglio vuol dire che l'argomento ha un qualche merito intrinseco. Certo il funzionamento del "nostro" Paese non può essere definito virtuoso. Certo i "poteri forti" in Italia sono molto più ascoltati dei normali Cittadini. Dissento col tuo scoramento con la tua sfiducia. Io penso che, nonostante ciò, è necessario dire:1)Sono Italiano e praticante, in quanto esprimo la mia opinione, ragionando con la mia testa; 2)Solo se esprimiamo i nostri pareri abbiamo la possibilità di tenere lontane le tendenze assolutistiche (La Democrazia non solo si deve conquistare -Con o senza sangue- ma si deve preservare dagli attacchi esterni; sempre in agguato; 3)Le "Parole al Vento" vanno sempre lanciate specialmente quando vanno controcorrente; 4) La Repubblica Democratica perfetta non esiste. E' solo una tendenza.Penso sia necessario che i "Liberi pensatori" si facciano sentire esprimendo, senza remore, le proprie opinioni.
Ciao