Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

23 febbraio 2023

BELLUM CIVILE

Bellum Civile. Guerra Civile.
La mafia porta in nuce un'ipotesi di scontro, di conflitto, con lo Stato Democratico, legittimamente costituito. E' una specie di Guerra Civile che, spesso, trova vie di fuga in "approcci mascherati" di dialogo e di soluzioni di compromesso tra Stato e antistato. Meglio, tra taluni rappresentanti delle Istituzioni e la mafia. 
Approcci che ci sono sempre stati (Anche prima di quello storico della seconda guerra mondiale), anche se taluni rappresentanti (Del presente e del passato) nascondono, o cercano, maldestramente, di nascondere.

Nessuno nega alcune circostanze che hanno interessato la Campania e altre regioni non ultima la Calabria e la Locride, in particolare.
Per esempio tutti sanno, ma nessuno parla, chiaramente, dei seguenti casi eclatanti:
1)- Dialogo tra maresciallo CC e mafia.
E' il caso di un notissimo comandante di stazione dei CC di un paese ad alta densità mafiosa che durante la sua attività lavorativa ha, sempre, dialogato con i capi mafia locali. E non da ultimo con l'allora capo mafia provinciale (Il boss dei boss. Sì, quello tanto decantato anche da politici, scrittori, e altri soggetti), di Siderno, al quale avrebbe chiesto l'assenza di atti violenti e cruenti presso un famoso santuario di montagna.
2)- Dialogo fra un Procuratore della Repubblica e il capo mafia.
Durante uno sciopero violento al carcere di Locri ci sarebbe stato un incontro tra il boss dei boss, di Siderno, esso stesso detenuto, e l'allora Procuratore della Repubblica. Non è dato sapere i dettagli di quell'accordo, ma una cosa è certa: Lo sciopero e la violenza nel carcere di Locri sono, immediatamente, cessati. Senza alcun ragionevole dubbio qualcosa sarà stata promessa e data in cambio per lo spegnimento della violenza dei detenuti.
3)- Sequestro di persona con riscatto pagato dallo Stato.
In termini ufficiali il Paese ha introdotto la legge con la quale è vietato il pagamento del riscatto nei casi di sequestro di persona. La norma, secondo il legislatore sarebbe servita ad eliminare la piaga di quel tipo di reato molto diffuso in quel periodo. Tale disposto, molto chiacchierato da posizioni diverse, non è servito allo scopo prefissato, tant'è che i sequestri di persona sono finiti quando i mafiosi hanno constatato che non erano più convenienti economicamente, E che era più conveniente interessarsi in altri settori (Droga, ...) molto più redditizi.
In virtù di tale dispositivo alcuni sequestrati (Detti di serie B) non sono mai tornati a casa dai loro cari. Ma, lo Stato, in altri casi, avrebbe, addirittura, consegnato (Mettendoceli di tasca propria) i soldi del riscatto, nella Vallata del torrente Careri, per la liberazione del figlioletto di una Madre coraggiosa, del Nord Italia.
E, come diceva un noto politico, di qualche tempo fa, in Italia le leggi per i nemici e gli sconosciuti si applicano, per gli amici si interpretano.

Queste "iniziative" mostrano come è stata sotterrata, nascosta, coperta, la "battaglia civile" fra Stato e antistato.
La storia reale della Locride (E non solo) dovrebbe essere, senza alcun dubbio, fatta di lotta senza quartiere contro la mafia, per la tutela della Libertà, della Giustizia, della Democrazia.
Ma tutti sanno che così non è.

La Locride, nel tempo, è passata da un passato mitico, storico, di crescita sociale e culturale a un presente degradato fatto di mancanza di Libertà e di Giustizia.
E' una condizione ingloriosa di cui in pochi hanno il coraggio, la forza, la possibilità, di parlare e contestare. Il presente è fatto di grettitudine, di nefandezze. Il presente è fatto di vacuità, di assenza di alcuna guerra civile (Dello Stato contro la mafia, che spesso si annida nei suoi gangli). Nella società attuale vige una terribile inversione dei valori civili, etici, morali.
La condizione della società attuale vede il rovesciamento dei valori del passato, con un presente ridotto ad una serie di meschinità, di ipocrisie, di realtà falsate. Di confusione tra il rosso e il nero, tra il bene e il male. Di chi è la colpa?

Il conflitto tra Stato e mafia, di fatto, non c'è, forse non c'è mai stato. Forse perché lo Stato ha sempre cercato, e trovato, un dialogo, un approccio, un compromesso che ha portato il Cittadino in una condizione regressiva? 
Condizione che ha portato all'accettazione di uno status senza Libertà e Giustizia. Con la surroga di valori etici condivisi con situazioni di dispotismo, di violenza, di empietà. In totale assenza di Umanità e di Giustizia, al Cittadino, in queste condizioni, non resta altro che affidarsi a Dio. Risultando assenti tutti i riferimenti Istituzionali.
Dell'ordine Democratico non resta che un ordine controfigura di quello che dovrebbe essere. 
E, forse, neppure un "viaggio negli inferi", nel mondo dell'oltretomba, forse, sarebbe capace di portare uno squarcio di luce, per un futuro democratico, di pace, di bene, di libertà e giustizia.

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