E' piacevole immaginare una vita che si sviluppa in termini di inversione temporale. Ossia, di una vita col ricordo nitido del futuro (Avvenire) e con un blando o nullo ricordo del passato.
Dante nel X° Canto dell'Inferno (97 - 102), della Divina Commedia, fa un cenno analogo di regressione temporale, col paragone della visione profetica alla presbiopia.
Dante chiede a Farinata degli Uberti se è vero che i dannati conoscono il futuro, ma nulla sanno del passato.
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