Nel romanzo, come nella poesia, se di qualità, ci sono sempre indeterminatezze, volute o non volute dall'autore, che fanno rimando implicito al lettore e alla sua indipendente interpretazione di significati.
Con queste presenze è lasciata al lettore la possibilità di partecipare, con la sua fantasia e la sua cultura, all'atto creativo. E ogni lettore ha la sua personale interpretazione ed estensione.
Si può dire che l'opera è composta, è terminata dall'autore, ma è estesa, prolungata, interpretata, da ogni lettore, a proprio piacere, nella più totale inconsapevolezza dell'autore.
L'autore è il padre putativo dell'opera, ma ogni lettore è il padre adottivo della stessa.
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