Nel passato remoto tanti si sono cimentati sulla funzione Tempo in rapporto alla vita dell'Uomo.
Aristotele si è interessato, magistralmente, del tempo nella sua Etica Nicomachea.
Il legislatore Italiano l'ha introdotto nel corpo delle leggi, per la dovuta salvaguardia dei diritti del Cittadino.
Nella realtà tutti parliamo e chiediamo il rispetto di tale diritto, ma neppure lo Stato, in tutte le sue manifestazioni (Compresa quella Giudiziaria) riesce / vuole osservarlo. E così continuiamo a ripetere, invano, che "il tempo è bene primario della vita dell'Uomo".
Un Amico giorni fa mi ha detto di aspettare una sentenza dalla Giustizia da circa 10 anni e che la relativa causa, in corso, prevede la prossima udienza tra circa 1 anno. Quindi, è ragionevole ipotizzare che la lite arriverà a conclusione quando lui non ci sarà più. In queste condizioni è ridicolo sentirsi dire dai rappresentanti istituzionali che il tempo è bene primario della vita. O no?
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