Chi è Eretico? Come si fa a riconoscerlo?
E' un soggetto intinso di quel bisogno, urgente, violento, terribile, esaltante, innaturato, di Onestà Intellettuale. Con tanta voglia di migliorarsi, di perfezionarsi.Sa che è il lavoro è fonte di vero piacere. Lavoro che si ama e che deve allontanarsi dal tempo perduto, ossia dalle insoddisfazioni.
Egli sa che, per vivere serenamente, accanto al lavoro deve coltivare Ideali, di elevato spessore. Ideali che lo mettono, sempre, a sostegno degli ultimi; di quelli senza voce.
In un concetto di Uguaglianza, di Libertà. Contro ogni sorpruso.
In genere L'Eretico è un povero ingenuo; un po' illuso; una persona convinta di volere e potere cambiare, migliorandolo, il mondo.
E' un argomento che altre volte ho toccato; ora voglio portarlo all'esaltazione.
Cittadino del mondo. Libero ed in quanto tale eretico. Lontano da mode passeggere e dalla vita brillante. Presuntuoso, fino al punto di snobbare la rilettura di ciò che scrive (Anche solo per rettificare il tempo di qualche verbo o qualche altro errore fatto). Sincero. Poco propenso alle confidenze con terzi. Qualche volta rammenta rare esperienze negative per il suo essere stato eccessivamente sincero e confidente con qualcuno. Poco propenso a parlare di se stesso. e quando lo fa, subito dopo, si pente.
Tende a presentare di se la parte più semplice, quella nota conosciuta, pertinente la sua materia.
E' alla continua ricerca di se stesso.
La sua parte turbolenta, eretica, resta ermeticamente in cassaforte. Un raffinato ed acuto lettore può estrarlo dai suoi scritti.
Cittadino del mondo. Libero ed in quanto tale eretico. Lontano da mode passeggere e dalla vita brillante. Presuntuoso, fino al punto di snobbare la rilettura di ciò che scrive (Anche solo per rettificare il tempo di qualche verbo o qualche altro errore fatto). Sincero. Poco propenso alle confidenze con terzi. Qualche volta rammenta rare esperienze negative per il suo essere stato eccessivamente sincero e confidente con qualcuno. Poco propenso a parlare di se stesso. e quando lo fa, subito dopo, si pente.
Tende a presentare di se la parte più semplice, quella nota conosciuta, pertinente la sua materia.
E' alla continua ricerca di se stesso.
La sua parte turbolenta, eretica, resta ermeticamente in cassaforte. Un raffinato ed acuto lettore può estrarlo dai suoi scritti.
Erasmo, Giordano, Tommaso, si consideravano ed erano tali.
Sì, sono un eretico.
E, per tale esagerazione, chiedo venia, anticipatamente, a tutti.
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