Il viaggio nel regno dei morti, di sola andata, lo faremo tutti, solo pochi eletti hanno avuto la possibilità di farlo con biglietto di andata e ritorno.
Tra essi:
-Dante Alighieri, come risulta nella Divina Commedia;
-Virgilio, autore dell'Eneide;
-Enea, figlio di Anchise e di Venere (La bella dea dell'amore, figlia di Zeus), in fuga da Troia, distrutta dai Greci;
Oso dire che ognuno di noi fa i suoi viaggi nel regno dei morti. Inferno, purgatorio o paradiso e a volte è vero qualcuno non torna, ma spesso si torna. Cambiati: deformi, strani, felici ecc.. Si torna anche per nostalgia. Si torna per malinconia di sapere che qualsiasi inferno, paradiso, è passato. Rimane il purgatorio.
RispondiEliminaCatabasi è detta la discesa di una persona viva nell'Ade.
EliminaIl mio post, volutamente corto, aveva, anche, l'obiettivo di stimolare i pensieri, le riflessioni, sui viaggi che tutti gli umani viventi, prima o poi, facciamo nell'altro regno.
Ma anche le storie raccontate dai personaggi sopra riportati inducono a riflettere sulla vita.
E lo stesso ragionamento vale per altri personaggi che hanno avuto la possibilità di fare tale viaggio di andata e ritorno. Tra essi: Ulisse (Durante il viaggio di ritorno verso Itaca, ha fatto un pauroso viaggio nell'Ade, ove incontra l'indovino Tiresia che l'informa delle peripezie che lo attendono. Ove incontra, con un dialogo struggente, la madre Anticlea).
Tutti i viaggi portano cambiamenti nel viaggiatore. Sia quelli nell'Ade, sia quelli in terre sconosciute o già parzialmente note. Sono cambiamenti che portano metamorfosi che danno / forniscono una diversa prospettiva alla vita.
Aspetto di sapere il nome o le disavventure di altri viaggiatori estremi, avventurosi.
Un abbraccio