Quelli che giravano incontrastati erano due. Il terzo li aspettava nella tana, in attesa della fuga. I due si aggiravano, senza eccessiva ansia, come se sapessero di essere totalmente coperti, per le vie del paese, ogni tanto nascondendosi in specifici anfratti, protetti dai sodali e da barbari selvatici.
È, come belve selvatiche, si sono lanciati in un atto di guerra contro un giovane inerme. Giovane che alla ferocia rispose con la faccia pulita, con un volto stanco, sudato per il tanto lavoro quotidiano. Con un: Perché?
Lo scorrere del sangue portò il freddo in tutto il corpo.
Qualcuno accorse, premette con una mano sulla ferita più sanguinolenta, per cercare di bloccare la perdita ematica. Legò stretta la coscia, a monte di quella ferita e fece di tutto per scaldargli il petto.
E avvicinò la faccia alla sua faccia cercando di impedire la fuga dell'anima da quel corpo.
Infine si accorse che da quel corpo l'anima era volata via e, allora, gridó, gridó, con tutte le sue forze, tenendo abbracciato quel corpo.
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