In molti paesi del pianeta Terra, specialmente in quelli a democrazia incerta (Fantasma. Apparente) è possibile riscontrare contrasti eclatanti fra i vari settori della popolazione. Fra essi l'Africa.
E' la, dove tali contrasti sono forti ed evidenti, che i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Come succede nei periodi bellici o durante le gravi crisi economiche.
In questi paesi sono presenti le Città-Vetrine, ove solo pochi beni sono in mostra. E quelli che lo sono sono destinati solo a pochi strati della popolazione. Sono quelle città ove l'economia, appena fuori dal perimetro dei ricchi, è fatta di emarginazione, di sussistenza, di sopravvivenza estrema.
Sono città che succhiano il sangue alla gente attratta dai villaggi più poveri e sperduti del paese senza riconoscere ad essa un giusto livello di decoro. Gente che dopo essere usata e sfruttata viene lasciata nello stato di abbandono più terribile, nelle bidonville periferiche. Nel limbo della povertà. In contrasto con tutti coloro che hanno tratto vantaggio, enorme, dallo sfruttamento dei beni appartenenti al paese intero, non alle poche persone che detengono il potere.
Circostanza riconosciuta e posta in atto negli anni sessanta del secolo scorso, anche dalla "civile" penisola a stivale.
Una condizione che vede la gente che lavora e produce ricchezza. Ricchezza che va a finire nelle tasche dei pochi. Con scarsi benefici agli operai che quella ricchezza l'hanno prodotta (materie prime; Beni;...) e che sono costretti a restare lì, nelle umilianti periferie, nella loro arretratezza.
Non restano lì, invece, le ricche e ricercate materie prime che, normalmente, sono spedite verso l'estero, dal quale rientra il denaro che contribuisce ad arricchire i pochi soggetti che detengono il potere.
Questo è un errato modello di vita.
Da rettificare con urgenza e con ogni mezzo se si vuole costruire una società più giusta ed equilibrata.
E' un percorso -errato- che la bella Africa ha intrapreso prendendo come riferimento alcuni paesi del Sud America. Con la conseguente apertura di -pericolose- relazioni con paesi terzi, interessati certamente alle materie prime e non certo alla crescita economica e sociale del paese ospitante. Anzi, tali paesi terzi, con la scusa dell'aiuto tecnologico e militare non fanno altro che instaurare una nuova forma, più subdola, di colonialismo. Molto più difficile da estirpare rispetto a quello del passato.
Non è possibile accettare la presenza di città ricche e di campagne povere. Di un Ovest ricco e di un Est povero (Oppure, se si vuole il riferimento nazionale, un Nord ricco e un Sud povero). Con salti di livello socio-economico inaccettabili.
E' necessario che le città ricche smettano di essere dei vampiri che succhiano il sangue ai poveri Cristi che, poi, vengono lasciati morire nella più assoluta povertà.
Qualcuno dovrebbe far capire a tutta la popolazione dell'Africa (E non solo) che un nuovo futuro di Libertà e di Giustizia sociale è possibile solo con la Crescita Culturale e Democratica di tutti. Nessuno escluso. Senza privilegi per pochi. Senza dimenticare gli ultimi. E, senza dimenticare che, con tutte le materie prime e i beni che ci sono in quei posti, non dovrebbe essere difficile portare la felicità per tutti in quel fantastico continente.
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