I peccati capitali, detti correntemente vizi, rappresentano delle inclinazioni, delle tentazioni, discutibili dell'animo umano. Sono sette, come di seguito indicati dal più grave (Superbia) al meno grave (Lussuria), come li ha rappresentati Dante nelle tre (A, B, C) categorie (3-1-3), nei sette gironi del Purgatorio, della Divina Commedia.
A:(Superbia, Invidia, Ira), B:(Accidia), C:(Avarizia, Gola, Lussuria). Per ognuno di essi riporto (Dal più grave al meno grave) una sintetica illustrazione. Ognuno di noi ne faccia, costantemente, serena e franca ammenda.
A1)- Superbia. Alterigia; Arroganza; Insolenza; Orgoglio smisurato; Fastosità; Pomposità; Manifesta magnificenza e nobiltà. Desiderio smodato e perverso della propria eccellenza, vera o presunta, superiorità, che porta l'uomo a non piegarsi neppure davanti a Dio e ai suoi precetti. Spregio verso gli altri di cui cerca ed impone l'abbassamento sociale. Compiacersi e sentire vanto e ragione di grandezza per se stessi.
A2)- Invidia. Rancore; Malessere per la buona fortuna degli altri; Astio; Dolore dell'altrui felicità; Afflizione per il bene del prossimo, visto come male proprio, e desiderio della rovina altrui.
A3)- Ira. Sdegno; Collera; Impeto dell'animo, per ingiuria ricevuta, verso lo sfogo e la vendetta; Ira di Dio come giustizia punitrice; Castigo di Dio.
B1)- Accidia. Incuria; Indolenza; Fastidio; Pigrizia; Uggiosità; Tedio; Tristezza; Svogliatezza.
C1)- Avarizia. Sordidezza; Taccagneria; Avidità; Cupidigia; Bramosia; Tenacità nel possedere. Amore sregolato del denaro e degli averi. Cieca smania di onori oltre i confini del giusto.
C2)- Gola. Desiderio, brama, voglia di cibo. Vizio di intemperanza nel mangiare.
C3)- Lussuria. Lascivia; Dissolutezza di libidine; Concupiscenza carnale. Sfrenatezza nei piaceri sessuali.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
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