La perdita di una persona cara ci porta alla elaborazione del lutto. Processo complicato e di difficile classificazione per i molteplici parametri, interni ed esterni alla persona, che lo influenzano. Le reazioni sono diverse da persona a persona. Anche i modi ed i tempi si manifestano con modalità cangianti. E' molto importante fare in modo che il lutto non diventi patologico; ossia, è necessario che esso interferisca il meno possibile col vissuto quotidiano di chi è rimasto. Per favorire un adeguato processo di elaborazione del lutto è necessario ricominciare, appena possibile, il lavoro e lo studio praticati prima dello shock, con discreta efficienza. E' necessario riprendere la vita sociale, anche se limitata inizialmente alle persone più intime. Tale elaborazione si presenta come una funzione ad U con caduta e risalita incerte. Queste le fasi:
1- Ante shock. E' la vita normale prima dello shock.
2- Shock.< Morte di persona cara. Lutto. Tentativo di negare o rifiutare la realtà.
3- Negazione.< Tentativo di negazione e rifiuto della realtà. Disorientamento. Tentativo di reagire all'impotenza cercando delle risposte. Rifiuto ad accettare la realtà.
4- Rabbia.< Grande rabbia è rivolta verso se stessi e verso gli altri. Livore verso coloro che si pensa possano essere stati, in modo diretto o indiretto, scaturigine del lutto.
5- Paura.< Sensazione di paura del futuro senza la persona cara. Paura di dover subire, in modo diretto o indiretto, azione violenta analoga. Desiderio di fare da parafulmine per le persone care.
6- Depressione.< Profondo stato depressivo con assenza di capacità e volontà di reazione e ripresa.
7- Tristezza.> Tristezza e dolore per la realtà e l'irrimediabilità della morte. Necessità di superare la struggente malinconia presente giorno e notte nel più profondo del cuore.
8- Nuovi punti di vista.> Guardare la nuova realtà da una diversa prospettiva. Sforzarsi di trovare nuovi percorsi di vita, senza trascurare il lutto che, inevitabilmente, resterà presente, per tutta la vita, come una cicatrice dell'anima.
9- Disinvestimento.> Necessità di riappropriarsi della propria identità, di tutto ciò che si era prima. Riappropriarsi della fiducia nel futuro e negli umani fidati, e della capacità di amare e di essere amati. Eventuale perdono? Si dice che il tempo rimargina tutte le ferite. Ma, come fai a perdonare? Chi perdonare? Esecutori, mandanti, fiancheggiatori, testimoni omertosi e/o paurosi, collusi, investigatori pavidi e/o incompetenti e/o incompetenti? Chi fra costoro si potrebbe perdonare? Nel dubbio meglio non perdonare nessuno. Le fiamme eterne dell'inferno siano la giusta punizione; stante l'incapacità dello Stato di pervenire alla verità e alla giusta punizione sociale.
10- Lasciare andare.> Necessità di lasciare andare la persona cara che non c'è più. Lasciar scorrere l'acqua del fiume verso il mare. magari aspettando di veder galleggiare inerme, su quell'acqua, qualche soggetto che pensi sia corresponsabile del lutto.
11- Intraprendere nuove strade.> Programmare iniziative nel settore noto o in altri settori sconosciuti, in zone diverse da quelle note. Dove non conosci e non sei conosciuto.
12- Serenità e Pace ritrovate.> Sono queste condizioni a cui è bene tendere. E, magari, convincersi di averle ritrovate. Ma, nel tuo intimo sai che niente sarà come prima. La serenità di prima sarà solo una chimera. Nessuna pace, poi, sarà possibile nella tua anima, specialmente fintanto ché Verità e Giustizia non verranno a galla.
Diciamo che nel grafico ad U della funzione elaborativa del lutto il bordo orizzontale destro, comunque vadano le cose, si troverà, sempre, ad un livello più basso di quello sinistro.
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