Ci sono alcune sensazioni/percezioni che nella vita non si scordano mai. Tra esse quella sismica.
Ricordo il sibilo pauroso che ho ascoltato su Vico Garibaldi, adiacente casa mia, molto tempo fa. Accanto al suono (Cupo, sinistro, vibrante, spaventoso, lugubre) ho percepito, in modo netto, il distacco ed il successivo scontro fra due diverse masse, con faglia prossima alla suddetta via del centro storico cittadino. Mi sentivo come un naufrago su un tempestoso mare.
In seguito riporto le sensazioni percepite da un testimone (F. Barone) durante un violentissimo terremoto (16/11/1894) a Palmi. La nota è tratta dal libro "Novembre 1894 ..." di A. Leopardi.
"In sul far giorno, sereno era il cielo, placido il mare, quieto l'aere, tranquilli gli animali, ..., non irato l'Etna, al solito Stromboli, e tutto presentava l'ordinario aspetto. Non erano ancora passati che pochi minuti dallo spuntar d'una rosseggiante aurora, quando un rombo della parte Sud-Est faceasi udire, e tosto una scossa tellurica alquanto forte scuoteva tutta la Calabria e la Sicilia. Il timore spinse gli abitanti nelle piazza e nelle vie pubbliche ... e la giornata si passò nella più bella tranquillità ... salvo qualche picciolo istante poco prima di mezzogiorno ... Tramontato che fu il sole, un cielo nebuloso, cupo, nero, minaccioso come di stragrande tempesta si presenta ... dalla parte del periglioso canale di Messina, che fa ... tremare le vene e i polsi".
La gente con strette al cuore, lacrime, sospiri, grida si porta nelle Chiese e poi in processione con la Madonna del Carmine.
"L'ora fatale è giunta, la calma cittadina sta per isparire. Il solo pensiero rinnova la paura! Rombo sibilante, convulsione ondulatoria e sussultoria si sono tante insuperabili forse che fanno, in 10 secondi, di ... Palme ... tanti teatri di pianto inconsolabile, di acerbo dolore, d'irreparabili rovine... alla fortissima scossa ci vedemmo allibiti con un balzo improvviso dato da un punto all'altro della piazza ove eravamo ...; dopo le 18 e 40 ... non vedevamo altro che uomini divenuti cadaveri in volto, aspersi di freddo sudore in viso e con affollato sospiro in petto ...; sentivamo ... scorrere per le vene ... un brivido di freddo che tutto ci agghiaccia".
Il crepitar del suolo che traballa, il rovesciamento di case e cose ha fatto di paesi "ammassi di eterne rovine". Cadono i tetti e i muri delle case. La gente fugge per far salva la vita. Corre come meglio può, spesso casualmente, spesso urtando altri, anche pestando quanti erano caduti al suolo ...
In un paese Democratico evoluto e moderno la gente dev'essere cautelata adeguatamente dal rischio terremoto. Nella fase ante-sisma. Durante il sisma. E nella fase post-sisma (Ricordando che la rinascita di una città colpita dal sisma passa dalla immediata rimozione delle macerie e da un adeguato piano di ricostruzione che deve escludere, per quanto possibile, l'edificazione sopra o nei pressi delle linee di faglia. Domus
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