Qualche mese fa Umberto ECO ha esposto le sue preoccupazioni a proposito dell'espansione e della presupponenza degli imbecilli nella e per effetto della "rete". Prima dell'avvento della rete gli imbecilli, in genere, per il semplice e univoco comportamento pratico delle persone, venivano, immediatamente, zittiti (Ed essi si rendevano conto della situazione) quando "sparavano" sciocchezze. Oggi, con l'avvento della rete (Ma il mio non è un atto di accusa verso questa nuova tecnologia, che io stesso uso) tutti gli imbecilli sono convinti di essere dei saggi. E, raramente, c'è qualcuno che li riporta ... per terra. Con tutti i rischi che ne derivano. Da qui le sofferenze di ECO.
Il legame fra imbecilli e fede ci porta, per associazione di idee, al Buddismo (Senza entrare, assolutamente, nel merito della fede. Ho estremo rispetto di tutte le religioni che rispettano ed aiutano la crescita dell'Uomo) con la sua ipotesi di reincarnazione. In tono semi-serio Brown si domandava se non sarebbe meglio "che tanti imbecilli rimanessero nel regno dei morti".
Il problema sta nello stabilire il limite di demarcazione fra gli imbecilli ed i ... normali. O no?
5 settembre 2015
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