"Da infamie, infamie
vinta fui.
La furia mia conosco,
ma nelle infamie imprecherò
finché vivrò,
senza una remora mai.
Da quali persone di senno, da chi,
care amiche, una valida consolazione ascolterò?
Lasciatemi dunque, lasciatemi:
di queste sventure rimedio non c'è,
io non potrò dalle pene desistere
in questi infiniti lai".
La rabbia per la morte violenta del padre (Agamennone) è legata alla consapevolezza di imprecare, per tutta la vita, contro i barbari criminali e di sapere che nessun rimedio esiste per queste sventure.
Ma nei libri, come anche nella vita, c'é un tempo per ogni cosa. Al tempo del dolore, per Elettra, è seguito il tempo della vendetta.
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