Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

27 maggio 2024

LA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA

 Per molto tempo Alessandria d'Egitto, con la sua Biblioteca è stata il cuore pulsante di tutte le civiltà convergenti nel Mediterraneo. 
Il Mar Mediterraneo è stato, per millenni, il punto di accumulazione delle più importanti Culture (Greca, Romana, Ebrea, Egizia, Islamica, Persiana). Culture che, spesso, hanno cercato  e trovato il sopravvento, singolarmente sulle altre, in seguito a cruente e sanguinarie guerre.
Guerre che, spesso, portavano alla distruzione di quasi tutto ciò che apparteneva ai vinti. Spesso da tali distruzioni erano salvaguardate tutte quelle cose che facevano rimando alle Arti, alle Scienze, alla Cultura. Argomenti che, seppure rimodulati nel linguaggio formale, andavano a costituire un bagaglio di conoscenza, e quindi di potenza, per i vincitori.
Ma non sempre è stato così. Basta pensare alla famosa Biblioteca di Alessandria di Egitto e a due personaggi famosi ad essa legati.

Ipazia è la persona più importante legata alla Biblioteca. Per i suoi studi scientifici di Astronomia, Matematica, Medicina, fatti grazie ai testi, anche di origine asiatica, conservati in quella Biblioteca, ha sostenuto, tra l'altro, l'erroneità della teoria che, allora, voleva la Terra al centro dell'Universo.
I suoi studi visti come un grave affronto dai rappresentanti locali della chiesa Cristiana la portarono ad una tragica morte, insieme ai tanti libri ad essa collegati.

La Biblioteca di Alessandria, nonostante le reiterate disavventure, è sempre riuscita, come un'araba fenice, a resuscitare dalle sue stesse ceneri.
Anche il Califfo che era riuscito a conquistare la città, come è stato tramandato ai posteri, aveva le idee chiare su cosa fare della Biblioteca. Queste le sue parole.
"Che fare di tutti questi libri?
Quelli che parlano bene del Corano sono inutili.
Quelli che parlano male sono dannosi.
Quindi, bruciateli tutti!"

Scene analoghe l'uomo è stato capace di reiterarle tante altre volte. Anche nel secolo scorso.
La Cultura è come la Libertà. Richiede, costantemente, di essere difesa dalle insidie che, spesso, si nascondono sotto false vesti. 

ATALANTA

 Atalanta, figlia di Iasio, re dell'Arcadia, è stata abbandonata dal padre sul monte Pelio, in quanto indesiderata perché femmina. Il padre aspettava un figlio maschio, per la continuazione del casato nel regno. 
Allevata da un'orsa cresce bellissima, con forza e con molti talenti.

Era una divinità greca, bellissima, famosa per le sue insuperabili capacità (Anche con i maschi) nella corsa, nella caccia, nella lotta. Era contesa e desiderata da molti, ma pochi osavano partecipare ai suoi tornei, alle sue gare, ove il vincitore aveva diritto a diventare il suo sposo, ma di contro, in caso di sconfitta, andava, inesorabilmente, incontro alla morte. 

Ippomene, rimasto affascinato dalla sua bellezza ha osato sfidarla a corsa dopo averle detto che sarebbe stata, sicuramente, la sua sposa. 
Ed anche lui avrebbe fatto la stessa fine degli altri pretendenti se non ci fosse stato  un aiutino (Regalo di tre pomi d'oro. Usati per distrarre Atalanta durante la corsa, con conseguente beneficio a favore di Ippomene) da altra divinità (Venere) sostenitrice della sua parte...
Col conseguente coronamento di un amore sbocciato in entrambi.

Vinta la corsa Ippomene prende in sposa Atalanta e  la coppia vive serenamente la passione coniugale. Vissuto coniugale intenso che smette bruscamente per la profanazione con un atto amoroso impudico in un tempio dedicato a Cibele. 
Afrodite scarsamente sensibile e disponibile verso queste trasgressioni (Sesso sfrenato in un tempio), forse anche per un pizzico di invidia, punisce i due bellissimi e aitanti giovani trasformandoli in leoni, animali che secondo la tradizione del tempo non potevano accoppiarsi. 
La coppia, rappresentata da Ovidio, mostra l'incontenibile pulsione carnale e i conseguenti rischi in cui essa può andare incontro se priva di freni inibitori. 
La storia di Atalanta può essere vista, anche, come il superamento del trauma del rifiuto da parte del padre con il complesso e ricercato legame di coppia con Ippomene. Legame liberatorio e privo di qualsiasi esitazione e inibizione.

CADERE E RIALZARSI

 La vita è fatta di successi e di cadute. 
Cadute che possono essere generate da fattori interni o esterni alla volontà dell'interessato.
Ad ogni caduta deve, sempre, seguire una ripresa, per continuare verso i propri progetti di vita. Senza lasciarsi condizionare dalle avversità.
Ognuno deve cercare di capire cosa vuole fare (Professione, attività lavorativa) nella vita, della propria vita. E, possibilmente, è essenziale, fare ogni sforzo per andare a svolgere nella vita una attività piacevole, possibilmente divertente. In queste condizioni la vita scorre serenamente, con gioia e, quasi sempre, con adeguate soddisfazioni, anche economiche.
Chi non ha la fortuna di fare una attività piacevole rischia di andare incontro a stati di frustrazione, di insoddisfazione, di tristezza generale.
Ogni essere umano dovrebbe avere la fortuna di svolgere nella vita un lavoro gradito, appagante, piacevole, divertente. Chi si diverte sul lavoro dimostra di conoscerlo bene, di saperlo svolgere bene, senza remora alcuna, da parte di chiunque.  
E per ottenere tale risultato non bisogna aver paura di essere inadeguato, magari per un giudizio negativo, più o meno disinteressato, di terzi. Non bisogna aver timore di non riuscire la cosa che si vorrebbe fare. Non bisogna aver paura di nulla e di nessuno. Bisogna andare avanti con determinazione, con convincimento assoluto, con fiducia in se stessi.
E non bisogna, mai e poi mai, rinunciare al proprio progetto per una caduta, per un qualcosa andato a male durante il percorso. 

Le cadute, nella vita, in ogni settore, sono, si potrebbe dire, fisiologiche. La cosa importante non è cadere; la cosa più importante è rialzarsi, è avere, immediatamente, la forza e la determinazione di riprendere il cammino. Riprendere il cammino, come se nulla fosse successo. E' profondamente errato fermarsi in un progetto di vita per il semplice motivo del verificarsi di una caduta. 
Solo andando avanti, con forza e carattere si è capaci di conoscere bene se stessi e di far vedere, agli altri, di cosa si è capaci di fare per raggiungere il traguardo di un percorso gradito e ambito. Con successo.
Nessuno mai riuscirà a stoppare i sogni di vita di chi è fortemente determinato a rialzarsi dopo una caduta.

22 maggio 2024

PIGMALIONE

 Col termine pigmalione si definisce la persona che assume il ruolo di maestro nei confronti di altra persona rozza e incolta, plasmandone la personalità, sviluppandone le doti naturali e affinandone i modi.

Il mito di Pigmalione, secondo Ovidio, fa rimando allo scultore, di Cipro, capace di modellare una statua di donna, nuda, nell'avorio, ritenuta espressione di assoluta bellezza e femminilità. Statua ritenuta superiore, in bellezza, a qualunque donna in carne e ossa. 
Statua talmente coinvolgente da portarlo a dormirle accanto, con passione ardente, nella speranza di vederla, un giorno, viva, animata.
La bacia e gli sembra di essere baciato, le parla, la stringe. La colma di tenerezze. Le porta quei doni che le fanciulle amano ricevere: conchiglie, sassolino levigati, fiori variopinti, gigli, gocce d'ambra. Le mette addosso eleganti vestiti, anelli alle dita, collane di perle al collo.

Per fare in modo che tale metamorfosi avvenisse si recò, sicuro e fiducioso, al tempio di Afrodite, alla quale divinità chiese, accoratamente, l'animazione della bella scultura d'avorio, creata con le sue mani. Afrodite dopo averlo ascoltato attentamente acconsentì alla singolare richiesta. E la statua, pian piano, cominciò ad animarsi e, quindi, l'artista la si vide diventare umana, in carne ed ossa.
Pigmalione  e Galatea (La ex statua) si sposarono e concepirono una figlia , Pafo, antico nome di Cipro.

L'effetto Pigmalione (Di Rosenthal) rappresenta la profezia che si autorealizza. 
In sintesi, se uno studente si convince della presenza di un giudizio negativo del suo professore allora esso tende a giudicare come dispersivo, negativo il suo operato, che continuerà ad essere insufficiente. Di contro, se esso si convince  che il docente gli dia più credito di quanto realmente esista allora esso mostrerà un impegno nello studio superiore a quanto umanamente possibile. Un buon docente dovrebbe essere a conoscenza dell'effetto Pigmalione per il diffondersi di una crescita culturale potenzialmente più elevata.

Tale concetto è stato portato a teatro da George B. Shaw. 
Nelle scuole ci ha pensato Maria Montessori (I professori dovevano astenersi dal pensare male di uno studente, perché il semplice pensiero poteva trasmettere allo studente una spinta psicologica negativa).

21 maggio 2024

STRUGGENTE AFFETTO TRA SORELLE

 Lacerante è il racconto di Jole per la morte della bellissima sorella Driope, per colpa di un dio roso dal desiderio della carne.
Non so però se riuscirò a parlarne, a scriverne, per i tanti collegamenti, le analogie, che mi coinvolgono. 
Le lacrime e il dolore mi soffocano e cercano di impedirmi anche questa scrittura. 

Driope col figlioletto, di età inferiore ad un anno, attaccato al suo seno per nutrirlo col suo tiepido latte, si era recata sulla spiaggia di un meraviglioso lago  coronato da arbusti. Ella, ignara delle conseguenze, colse alcuni rossi fiori di loto per darli al bimbo, ma da quei fiori spuntarono delle gocce di sangue. Era il sangue di Loti la ninfa che per sfuggire all'aggressione di Priapo, dio della fecondità, si era trasformata in fiore. La recisione di quei fiori ha comportato la sua trasformazione repentina in albero. Solo Anfisso, il bimbo lattante, è stato sottratto a quella fine.

E quando era divenuta quasi tutta albero, meno che la faccia e la gola, qualche minuto prima della fine, la voce trova strada nella sua gola, levandosi, accorata, verso il cielo.

"Giuro sugli dei di non aver meritato questo scempio!
Subisco la pena per una colpa non commessa. Del resto tutta la mia vita è senza colpa.
Se mento, possa questo mio legno disseccarsi e perdere le fronde e, poi, essere abbattuto dalla scure e bruciato.
Quando il mio bimbo saprà parlare ditegli che sotto quest'albero si nasconde la sua mamma.
Insegnategli ad avere un reverente timore dei laghi e non si azzardi a cogliere fiori. Tutti gli arbusti possono essere corpi di divinità.
Toglietemi le mani dagli occhi! Rinunciate a questo atto di pietà."   

APLOMB

 Per definire una persona perfettamente disinvolta, sicura di se, precisa, in perfetta condizione di autocontrollo, tale che neppure delle dure provocazioni possono riuscire ad alterare il suo stato naturale, si usava, e in parte si usa ancora, una locuzione francese, à plomb, (A piombo) ripresa dal canonico linguaggio dei muratori nell'uso del filo a piombo per verificare la perfetta verticalità di un muro, un pilastro o altro.
Solo in quelle condizioni si evita, per quanto possibile, il pericolo di cadere.
Aplomb.

CULTURA O CONOSCENZA?

Cultura o Conoscenza? 
Cultura? 
E' quanto occorre alla formazione dell'individuo sul piano intellettuale e morale e all'acquisizione  della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società.
Patrimonio delle cognizioni e delle esperienze acquisite tramite lo studio, ai fini di una specifica  preparazione in uno o più campi del sapere. E' sinonimo di formazione, civiltà, dottrina, erudizione, istruzione, educazione, conoscenza, sapienza, sapere, patrimonio intellettuale.

Conoscenza?
E' l'apprendimento di un qualcosa. E' la facoltà di percepire e di apprendere. E' l'atto del conoscere, del possesso di una procedura, di un sapere. E' acquisire con l'intelletto, conoscere, sapere. E' la consapevolezza  e la comprensione di verità, di fatti o informazioni  ottenuti attraverso l'esperienza o l'apprendimento. 
E' intendere, comprendere, imparare, sapere, intuire, distinguere, individuare, afferrare con la mente, avere a conoscenza di un fatto, avere cognizione ampia e approfondita di qualcosa, spesso frutto di studio di lettura, di pratica esecutiva.
 
La Cultura è rivolta all'appagamento dello spirito e dei massimi valori etici, sociali e morali.
La Conoscenza è rivolta prevalentemente all'appagamento dei desideri personali ed eventualmente solo in subordine verso quelli generali.
Lo studio porta in se la conoscenza di una materia (Medicina, per esempio) che può essere messa in atto per acquisire prestigio e benessere economico personali. 
Tale conoscenza, inoltre, se si manifesta, anche, come aiuto sanitario verso gli ultimi, i bisognosi di cure, ma privi dei mezzi economici necessari per il sostegno di tale bisogno, allora assume una funzione culturale di inestimabile valore.

Alla fine del corso di studi delle scuole medie superiori, spesso, gli studenti si sentono domandare che indirizzo di laurea si sentono di intraprendere.  Accanto a questa domanda, ai ragazzi bisognerebbe  domandare: 
"La professione che eserciteranno sarà utile per la società? Il genere umano sarà avvantaggiato, sarà indifferente o sarà danneggiato dall'attività conosciuta?
Ogni persona dovrebbe conoscere, dettagliatamente, il fine, lo scopo, a cui la propria attività è diretta. E se il fine non è eticamente accettabile è necessario fare un passo indietro e porsi dei punti di domanda. Porsi interrogativi di vita.
Bisogna sapere che nella vita non sempre è positivo lasciarsi sedurre dall'interesse materiale, economico. Il valore etico, intellettuale, in ogni attività professionale, deve essere sempre prevalente. 
La scelta di campo che porta condizioni di vita meno pericolose e meno dolorose per il prossimo, indipendentemente dal fatto di essere o meno un credente, non deve, mai, essere messa in dubbio.

Al conseguimento di una laurea, specialmente nel campo scientifico, al futuro professionista  si dovrebbe porre la domanda: 
"La professione che eserciterai sarà utile per la società? Il genere umano, da tale esercizio, ne trarrà vantaggio, sarà indifferente o sarà danneggiato?

E penso a quel medico che dopo aver visitato (Gratuitamente?) un paziente, costretto in condizioni di cattività, dopo qualche giorno è tornato dal suo paziente con il medicinale che gli ha salvato la vita.
Era accettabile eticamente, culturalmente, l'azione del professionista?
Come ha fatto quel medico a convivere con la propria coscienza? 

20 maggio 2024

SCRIVERE

 Leggere e Scrivere sono due cose essenziali per la crescita culturale di ogni persona. Leggere è cosa più semplice che scrivere. Entrambe le cose per essere fluenti devono essere esercitate.
Per scrivere con passione è necessario essere:
- ispirati,
- con la mente sgombra,
- al chiuso fra quattro mura,
- col telefono spento.

Lo sanno scrittori e poeti che spesso si trovano con fare sconsolato, deluso, allucinato davanti a un foglio di carta totalmente bianco, o con qualche frase non appagante che porta alla distruzione del foglio.
Leggere è per tutti; scrivere non è per tutti. Inoltre, la capacità di scrivere è qualcosa che deve essere mantenuta in allenamento. Sempre!

A PENSARCI BENE

 Cerco di convincermi di essere il più possibile anonimo, di non apparire, di passare inosservato, di essere tranquillamente normale.
Cerco di convincermi di essere di trovarmi in questo stato. 
Ma, riflettendoci bene, mi rendo conto che non è così.

Ho una ferita atroce nel cuore. Qualcosa di inimmaginabile.
E,
gli occhi spenti, secchi, o pieni di lacrime in assenza di gente; 
il pallore del mio volto che spesso cerco di camuffare con un artificioso sorriso;
la rilassatezza del corpo;
l'espressione vagante del volto negli spazi infiniti;
le mie assenze emotive;
l'assenza di slanciati abbracci di corpo e anima;
l'assenza, il crescente spegnimento di affettività;
la presenza, in certi momenti, di una rabbia delirante;
i tanti momenti di assenza di equilibrio;
   sono spie, segni, inequivoci, del mio cuore ferito. Sanguinolento.

17 maggio 2024

RASSEGNAZIONE

 -Domenico: Ciao Bruno, come stai? 
Non ci siamo più visti, tutto bene con la salute?
-Bruno: Ciao Domenico, sto bene. Non ci siamo più visti perché non ci vado più a lavorare la terra di Argade, per fare l'orticello, che, come tu sai, facevo con gioia, da sempre, come mi aveva insegnato mio padre.
-Domenico: E perché non lo fai più l'orticello che ti forniva tanti ottimi frutti e ortaggi, grazie al terreno ideale e all'esposizione del suolo unica come quella di Argade?
-Bruno: Quegli orti che, in tanti, facevamo una volta ora non si possono più fare. Le vacche sacre hanno distrutto ogni cosa e distruggono qualsiasi iniziativa agricola, seppur di piccola entità, a carattere familiare. Anche ad Argade è stato innescato un meccanismo di desertificazione (Incendi generalizzati; Distruzioni di alberi; Taglio recinzioni metalliche; ...)  che ha portato all'abbandono dei terreni da parte di quelle poche persone proprietarie che ancora potrebbero e vorrebbero fare una qualche attività lavorativa.
E, purtroppo, non c'è niente da fare per sbloccare tale problema. 

Quanta rassegnazione, quanto scoramento, sgorgava dalle parole e dal volto di quell'uomo? Quanta tristezza nel fatto di non potergli dare un suggerimento, un aiuto.
 Lo Stato è totalmente disinteressato al problema. Le Istituzioni sono rappresentate da persone inadeguate; le norme vigenti sono inadeguate per la difesa dei diritti dei Cittadini. Lo Stato è alla deriva e i Cittadini, naufraghi in un mare in tempesta, consci della reale situazione non possono fare altro che aggrapparsi a qualunque legno si trovi a portata di mano.
Per i rappresentanti Istituzionali il problema, semplicemente, non esiste! 

BUON SENSO - ASTUZIA POPOLARE

 Le Metamorfosi di Ovidio, al Vol II, tra le altre cose, raccontano della turbolenta e avversata nascita di Ercole, figlio di Alcmena e di Giove, che non disdegnava le distrazioni extraconiugali. Distrazioni mal digerite dalla moglie Giunone e, quindi, anche da Ilizia, sua figlia, dea preposta alle sofferenze del parto. 
Alcmena portava avanti, da circa dieci mesi, la dolorosa gravidanza di Ercole che non voleva saperne di venire al mondo. In verità, non era lui a non voler nascere, ma era Ilizia che cercava di impedire tale nascita, per far piacere alla madre. 
Tante donne stavano vicino ad Alcmena con preghiere, assistenze, suggerimenti e consigli per affrontare  e sopportare le doglie, che, da molto tempo, le portavano dolorose sofferenze. Tra esse  c'era Galanti,  donna gentile, premurosa e disponibile la quale si accorse, a colpo d'occhio, della presenza dell'ostilità di Giunone a tale nascita. Si accorse che Ilizia stava seduta sull'altare con le braccia strette alle ginocchia, con le dita intrecciate. Capì subito che quella posizione della dea non poteva che essere ostativa alla serena nascita del bimbo. Quindi, di getto, senza pensarci su più di tanto, con volto allegro, con astuzia, con voce esultante, gioiosa, si avvicinò alla dea contratta e, mentendo spudoratamente, negando l'evidenza, le disse: 
"Chiunque tu sia, 
rallegrati con la mia padrona!
La puerpera ha ottenuto la grazia!"

La dea del parto esterrefatta, visto che non si aspettava tale notizia, ebbe un moto inconsulto; balzò verso l'alto e, così facendo, sciolse l'intreccio delle dita che rappresentava l'impedimento alla nascita. 
Ed il bimbo nacque, tra lo stupore di alcuni e l'ilarità e la gioia di Galanti, che era riuscita, col suo stratagemma, ad infinocchiare la dea. Gioia che subito dopo è stata costretta a lasciare il posto alla terribile reazione della dea del parto. 
Ma Galanti, seppur trasformata di un animale a quattro zampe, ha continuato a mantenere il suo zelo per essere stata capace di aiutare una partoriente semplicemente usando la bocca per una menzogna.

Il buon senso nella vita, secondo Ovidio, vince sempre. 
O quasi sempre.