Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

7 settembre 2019

IMPARERO' A MORIRE

Con la nascita l'uomo "acquisisce" un Corpo al quale è collegata una Anima. Con la vita l'uomo porta a spasso, più o meno consapevolmente, il proprio corpo e la propria anima, sottoposti, entrambi, a continue rimodulazioni fisiche e intellettuali
Con la morte avviene la repentina separazione tra corpo ed anima. Il corpo finisce, il più delle volte, sotto una pietra tombale; l'anima vola via (Forse nel cielo, in attesa, forse, di coniugarsi con il corpo di un altro nascituro). In ogni caso, l'anima rappresenta tutto ciò che resta nel pensiero di coloro che ricordano il de cuius.
Secondo Epicuro la filosofia dell'esercizio della morte ("Che la morte ti sia davanti agli occhi ogni giorno e non avrai mai nessun pensiero basso né alcun desiderio eccessivo …"). E, per fare tale esercizio è necessario "conoscere se stesso". L'autentico significato dell'esistenza umana sta nella lucida, autentica, interpretazione e anticipazione della morte
E' l'anticipazione della morte che ci porta ad apprezzare, adeguatamente, compiutamente, la vita all'istante presente.
Imparare a morire, quindi, è la base per il vivere, al meglio, il presente; senza pena per il passato e per il futuro. E' la vita presente che deve essere vista come incondizionata gioia di esistere. Sapendo di dover morire; magari il più tardi possibile, con un vissuto di serenità.
E' il presente la nostra felicità. 
Esserci è un dovere ed un piacere! Fosse, anche, per un solo istante.
Ma, ai giorni nostri, è ancora valida l'ipotesi che lega (Come per Socrate) le Virtù alla Morte? 
Se sei fedele ai tuoi convincimenti sociali o politici, se sei fermo nei tuoi Valori Etici e Morali, è molto probabile che nel rapporto con gli altri nascano invidie, astiosità, conflitti, che, certo, non aiutano a vivere. L'amore delle virtù, senza dubbio, avvicina l'uomo alla morte. Forse  è questo il motivo per cui nella società in cui viviamo la gente è, spesso, priva di valori ed è pronta a saltare, in vari campi, sul carro del vincitore. Specialmente nelle zone più culturalmente arretrate e povere
Con enorme vantaggio a favore dei capipopolo, che hanno tutto l'interesse a mantenere lo status quo..
La morte non è altro che la scissione (Come quella nucleare) tra Anima e Corpo. Ipotizzare la separazione tra essi può significare acquisire un adeguato tirocinio propedeutico alla morte. E, il tirocinio della Morte avvicina, se ci pensiamo bene, al tirocinio della Libertà. Vivere il momento presente come se fosse l'ultimo della nostra vita aiuta a morire ed a vivere.
Mi piace qui, ora, ricordare Totò, che per non aver voluto rinunciare alle Esigenze della sua Coscienza ("Ma tu chi ti credi di essere per imporre qualcosa alla gente?") è andato incontro alla separazione della sua Anima dal suo Corpo. La Coscienza del Bene e dell'Essere è stata soffocata dalla fine del suo corpo. Dal furto di tutti i suoi Sogni. Ad opera di miseri e volgari barbari insignificanti, coperti dalla mancanza di Cultura e dall'ignoranza gravemente diffusa e nascosta … dalle feste di paese. Oppio di mediocrità abissale!


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