Ignavia è una parola poco usata nel linguaggio comune, forse per il suo significato non certamente positivo. Tale definizione è sinonima di Pigrizia, Accidia, Oziosità, Infingardaggine, Lentezza, Paura, Viltà, Svogliatezza, Poltroneria, Negligenza, Inerzia.
Caratteristiche tutte negative che alcune persone hanno scelto per loro stile di vita. Sono coloro che non vedono, non sentono e non parlano. Per il loro quieto vivere; pensano.
Sono persone svogliate, pigre, con scarsa volontà, sfuggenti da qualsiasi fatica. Non vogliono, in alcun modo, assumersi alcuna responsabilità, fare scelte di vita, prendere decisioni. Sono, in condizioni d'estremità, dei banali vigliacchi. Tristi uomini da poco. Scarsamente abituati a pensare, a riflettere con la propria testa sui problemi del mondo e della comunità in cui si trovano.
Gli ignavi sono coloro che si mantengono sempre neutrali, anche nei momenti di crisi morale e sociale.
Dante considera gli ignavi come soggetti oscuri, vili, privi di spina dorsale e, in quanto tali, a loro riserva (Vedi il Canto III dell'Inferno) il punto più oscuro dell'Inferno. L'antinferno. Ad essi, secondo Dante, non è possibile far assaporare le gioie del Paradiso e, neppure, le pene dell'Inferno.
Sono definiti come i peccatori "che mai non fur vivi".
Dante riserva a costoro il massimo del disprezzo, vista la loro incapacità di distinguere la differenza tra il bene e il male. L'incapacità di osare, di avere una idea propria, porta Dante a catalogarli come grandi peccatori. Soggetti non voluti, non stimati, da nessuno per la loro mancata presa di posizione.
Sono soggetti che portano dispiaceri a tutti.
Dante li fa girare nudi inseguendo una insegna che gira velocissima su se stessa. Il tutto mentre sono inseguiti da mosconi e vespe.
Col loro sangue, che mescolato alle lacrime, viene risucchiato da vermi fastidiosi, essendo rimasti inerti nella vita. Per la legge del Contrappasso. Sono dei katharmata, dei semplici bastardi.
Ignavi sono i vigliacchi, gli egoisti, gli indifferenti.
E ne potrei fare un lungo elenco di soggetti, spesso circolanti con delle maschere di appartenenza, erroneamente considerate virtuose, aderenti a questa categoria.
Ricordino, tutti costoro, che vermi, mosconi e vespe, sono in loro attesa, nell'Antinferno Divino; molto più terribile di quello dantesco.
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