Attraverso movenze brianzole
Con monti che affogano nelle acque
Quando la luna abbraccia le sue stelle.
E c’è ancora un curato che tentenna sul viottolo sassoso
Che discende.
Il tempo è un giro trepido che scorre.
Attraverso i paesi seminati come gioia di Cristo
Nel fiato corto della brava gente.
Donna, è il tuo canto di pena e di dolore
Nell’acrocoro appeso nei tuoi occhi.
Attraverso il tuo tempo ed il tuo mondo
Per cadere in ginocchio accanto al vento
Che ulula con canti di tristezza.
E la speranza è franta nelle vene.
Attraverso i tuoi sentimenti spaccati dal gelo
Per maledire scioccamente il mondo.
Mille arcobaleni solcano il cielo da punto a punto
E lanciano tinte di colori eterni.
Tutto s’inquieta e freme lungo questi frammenti di speranza.
Attraverso il pianto della mia terra
Col verbo dell’estorsione maledetta.
Ma non mi siederò sulla mina di Roma ...
Deflagrazione.
Ribollimento, e buio.
Attraverserò il mio cuore
Dove s’è tutto curvato per godere il silenzio
Senza suono di voce.
28/06/2014 Carlo A. Pascale
Da qualche tempo CAP ama rappresentare, con le sue belle liriche, come la presente, i sentimenti più struggenti dell'Uomo. E lo fa in modo raffinato. Coinvolgente, come il suo linguaggio forbito e colto; come il suo acuto sguardo che, spesso, cerca, nei suoi interlocutori, disperatamente, amore, amicizia e complicità. E' stato così, anche, ieri sera, quando l'ho incontrato, a casa sua, per una lunga chiacchierata. E, stamattina mi ha trasmesso questa nuova poesia per la pubblicazione sul mio blog.
Anche in questo caso l'Autore tende la mano verso la sua Donna; che non sembra disposta ad accarezzarla.
Anche in questo caso l'Autore tende la mano verso la sua Donna; che non sembra disposta ad accarezzarla.
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