Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

5 novembre 2024

CAUSA ED EFFETTO

 "I vermi arrivano dopo che il medico ha ucciso il paziente.
E' la corruzione politica che porta con sé la malavita.
Se il corpo è sano i parassiti possono, facilmente, essere espulsi.
La malavita occupa il posto che lo Stato ha abbandonato."

Perché? Per il mantenimento della rete di clientelismo politico.
E. Luttwak 

4 novembre 2024

AFFINITÀ

 Secondo i francesi, i catalani sono caldi, passionali, esuberanti, altruisti, orgogliosi, romantici, come i siciliani e i calabresi. 
Questi popoli sarebbero affini per una lunga serie di argomentazioni legate alla loro commistione fra tante diverse culture, provenienti dal bacino Mediterraneo e dall'Europa continentale.

Le loro donne, dicono i francesi, sono calde, belle, come quelle antiche divinità greche, con occhi di ebano e labbra di corallo. 

Questi popoli sanno godere, come pochi, della felicità. Felicità che cercano e trovano anche nel fango della sofferenza.
A qualsiasi livello conquistata.

Dedicata ai Cittadini di Valencia (E zone circostanti, anche esse coinvolte nel terribile evento alluvionale) che, in questi giorni, reagiscono, con orgoglio e determinazione, alle avversità della natura e all'incapacità dei loro rappresentanti.  

FELICITÀ

 La felicità immensa, qualche volta, può produrre una reazione opposta. Essa può opprimere la mente fino a portare malinconia e, perfino, dolore.

L'uomo può essere felice con tanta gioia? 
Sì, se lo vogliono gli altri simili. Ma, negli altri spesso alberga gelosia e invidia procustiana. 
Quindi, è necessario adottare adeguate protezioni contro gli attacchi interni ed esterni.

La felicità, come la libertà, va prima conquistata e, poi, difesa dagli attacchi, aperti o subdoli. 

AMARE OLTRE IL TEMPO

 Per amare qualcuno, per renderlo vivo dentro di noi, quando non c’è più, bisogna immedesimarvisi, entrare in comunione, con il suo spirito, dialogare con i suoi pensieri.
 
Gli spiriti eterni, che continuano a parlarci, non sono quelli di cui abbiamo memoria, ma quelli che amiamo come compagni di vita.  Per questo essi sono immortali. 
Non accade solo per i propri cari, ma anche per chi, poeta, scrittore, filosofo, ha colpito il nostro cuore. 

La cultura è l’amore per l’autore e per la sua opera. La cultura intuisce, comunica, con il suo spirito, intende il non detto, elabora, costruisce. 
L’istruzione, invece, rappresenta la conoscenza di un autore delle sue opere, senza alcun coinvolgimento interiore.

LA VITA

 La vita non è, e non può essere, un banale circo mortifero, fatto di banalità, di mostruose feste pacchiane (Tanto di moda in questi periodi e, naturalmente, a totale carico del cittadino contribuente) edulcorate e presentate con falsi presupposti culturali.

La vita non è, e non può essere, fatta di corruzione, imbroglio, volgarità, mascherate da pseudo-culture, che, in quanto tali, non possono - e non lo sono - essere capaci di dare risposte, seminare dubbi nella gente pensante in autonomia, stimolare nobili sentimenti ed alti valori ideali, potenziali promotori della crescita socio-economica individuale e di una comunità.

MALINCONIA

 Quando sei colpito da un tragico evento che ha agito contro qualcuno a cui hai voluto, visceralmente, molto bene, allora, diventi, inevitabilmente, coinvolto in una condizione particolare satura di solitudine e di malinconia. 
Senza alcuna possibilità di riuscire ad andare oltre quella tragedia; nonostante tutti i tuoi sforzi.
Quel trauma sarà sempre presente nella tua anima. Sarà un evento insuperabile; evento che resterà legato alla bellezza dei ricordi di vita vissuta, prima di quell'evento.  

CANAGLIE SUL LAGO DELLA GEENNA

 A tutte quelle canaglie che hanno sporcato di rosso quella mia terra, e che, ancora, volgarmente, in modo blasfemo, la calpestano, auguro di diventare "camminatori" sul lago di fuoco della Geenna. 

Il lago della dannazione infernale eterna. Con le loro parole che escono soffocate, mute, dalle loro bocche, aride, sofferenti. 
Siate dannati, fino alla settima generazione! Bastardi, di nome e di fatto. 

GIGANTI? NO, NANI

 Quando il sole della Cultura è basso (All'orizzonte o al tramonto),
i nani hanno l'aspetto di giganti.

E davanti a giganti, siano essi cattivi (mostri), oppure bravi, la povera gente è portata, per oggettive necessità, ad essere accomodante, ubbidiente, ossequiante, adulante, succube. 

Ma, il concetto del "sole basso" è valido solo per coloro che sono privi delle basi di astronomia e di un minimo livello di raziocinio e di conoscenza. 

Il nostro Paese, a livello pubblico, è pieno di nani, attivi col sole basso.

25 ottobre 2024

EFFETTO VINCITORE

Nel secolo scorso, specialmente nell'ambito dei giochi olimpici, ma non solo, si è diffusa la voce che nelle attività agonistiche l'importante era partecipare. Col tempo e con lo sviluppo delle telecomunicazioni di massa la gente ha preso coscienza, si è convinta, che, ai giochi e alle competizioni in genere, la cosa più importante non era partecipare, la cosa più importante era, ed è, vincere.
In ogni parte del mondo si è capito che la vittoria ha un effetto domino. In sintesi, la vittoria aiuta molto a portare altre vittorie.
E' quello che nel mondo anglo-sassone si definisce Winner effect. Effetto vincitore.
Circostanza questa che interessa ed ha interessato, da sempre, tutti i settori dei viventi: umani, animali.

Nel mondo animale.
L'effetto del vincitore è stato riscontrato, da ricercatori biologi, anche nel regno animale. E' stato riscontrato, analizzato e per descritto il comportamento di animali che dopo aver vinto alcuni combattimenti, contro avversari deboli, non molto forti, poi, sono stati capaci di vincere scontri contro concorrenti molto più forti dei precedenti. 
Secondo gli studiosi del settore, questo "effetto vincitore" è il risultato di un cambiamento ormonale: l'animale dopo la vincita di un combattimento, subisce una trasformazione  nella sua chimica del corpo. Con un cambiamento repentino che coinvolge il suo corpo e la sua psiche. Esso si convince e si comporta, di conseguenza, come un vincitore, come un re. E in quanto tale cerca di mettere in sudditanza tutti coloro che vorrebbero spodestarlo.
Questo fenomeno lo si vede facilmente con i gatti, con i cani, con i leoni. Con tutti gli animali.

Nel mondo degli umani.
Gli studiosi nei campi della neuroscienza cognitiva e della psicologia, da tempo, hanno studiato ed evidenziato l'importanza  dell'effetto vincitore nell'ambito della creazione della gerarchia di dominanza; caratteristica essenziale anche degli esseri umani. Anche per l'uomo la vincita aiuta a vincere.
Il successo, in qualunque settore, porta un cambiamento della chimica del cervello. L'uomo vincitore è portato ad essere più concentrato, più aggressivo, più sicuro di se, più convinto, più determinato, nel voler raggiungere altri successi. 
L'effetto vincitore (winner effect) rappresenta una potenza energetica psicologica aggiuntiva alle reale possibilità; come una specie di auto-convincimento, esaltazione, della propria forza, che porta, di per se, una forza aggiuntiva, reale ed evidente. Tanto che anche l'avversario vede, percepisce, tale stato di esaltazione, di manifestazione, di potenza. 
E' come una specie di droga psicologica che aiuta a vincere. Con la tendenza, ad effetto domino, che ad una vincita fa seguire tante altre vincite. 
E, paradossalmente, tale processo può rischiare di portare, addirittura, ad una vera e propria dipendenza fisica. Sì, proprio come una sostanza psicotropica.

Il segreto di tale ipotesi di successo sta nel saper dosare, adeguatamente, il percorso da seguire. E' il segreto dei passi progressivi. Partendo da quelli più piccoli e andando avanti, con l'allenamento, col sacrificio, con la costanza, verso obiettivi sempre più difficili e importanti. Verso il successo. Ricordando che prima del successo bisogna saper cogliere i risultati più piccoli, quelli ragionevolmente raggiungibili, quelli perseguibili. 

 I ricercatori del settore, a sostegno della suddetta tesi, riportano l'esperienza del famoso pugile Mike Tyson. Questi, dopo aver scontato un periodo di detenzione, ritornato alla sua attività sportiva, fu fatto combattere, di proposito, con un paio di avversari, molto deboli, sui quali, senza alcun dubbio, avrebbe avuto il sopravvento. Il manager di Tyson voleva, così facendo, far aumentare, sostanzialmente, la fiducia in se stesso del pugile; convincendolo di essere, ancora, molto, molto, forte e rendendolo più aggressivo, più convinto nelle sue capacità di vittoria. Più propenso a vincere e, poi, vincere ancora.
Dal punto di vista chimico-psichico l'effetto del vincitore, secondo gli scienziati del settore, è una combinazione di ben quattro diversi processi fondamentali che riguardano: - la corteccia prefrontale; - la produzione di testosterone; - il sistema di ricompensa; - il rinforzo di dopamina.
-La corteccia prefrontale valuta i rischi e le ricompense di una determinata situazione da affrontare.
-L'ipotesi di situazione da affrontare spinge all'incremento della produzione di testosterone.
-La forte crescita della produzione di testosterone attiva il sistema di ricompensa e distribuzione.
-La crescita della dopamina consente di tendere verso i risultati già raggiunti e aiuta a replicare ed amplificare i comportamenti che hanno portato al successo. 

Con questa strategia gli atleti vittoriosi tendono a essere maggiormente concentrati, convinti di se stessi, fiduciosi e aggressivi nella competizione. Presupposti che portano alla vittoria.
Il risultato è che chi vince ha più probabilità di vincere in futuro e ha, anche, più voglia di rifarlo. Come una dipendenza.

AMICIZIA NON È AMORE

 L'amicizia è un legame, estremamente importante, che lega due persone con affinità culturali. Chi trova un amico trova un tesoro, si dice. Ma gli amici non si trovano lungo i fiumi. L'amicizia trova presupposto nella vita di relazione, reciproca; seppure con i necessari distinguo, dovuti alle diverse quotidianità.
L'amore, invece, è un legame - molto più importante dell'amicizia -  che lega, corpo ed anima, due persone, in particolare corrispondenza di affetto.

Amicizia e Amore sono due cose totalmente differenti. L'amicizia, col tempo, può anche trasformarsi in amore, ma l'amore, quando finisce, raramente si trasforma in amicizia.
L'amicizia, quando c'è, si manifesta con tutti i suoi vincoli, i suoi limiti diretti e indiretti. L'amore se c'è, c'è sempre e, in caso di necessità, è capace di portare alla condivisione cose eccezionali, luminose, inimmaginabili, divine. D'altronde, si sa che l'amore può portare miracoli, l'amicizia può portare cose importanti, ma sempre cose terrene.

Gli amici sono coloro che son capaci di portare compagnia, allegria, riflessione e spesso anche il consiglio più opportuno, nei momenti di caos e di disperazione. Possono, anche, colmare il vuoto che può portare a condizioni di malinconia o di depressione. 
L'amico può agire, in qualità di delegato, in nome e per conto dell'amico, per la soluzione di problematiche di incompatibilità, di conflitto, per esempio. E in questi casi esso è estremamente importante.

Ma, gli amici, per forza di cose, hanno la loro vita, i loro amici, i loro amori, i loro luoghi, le loro abitudini. Sono distinti, diversi, indipendenti, autonomi. Sono presenti solo in modo transitorio. 
Essi vanno e vengono, quando vogliono o quando possono. 
Spesso, per forza di cose, per necessità o per dimenticanza o per noia, possono dimenticare anche la promessa di interazione. 

L'amico nel momento del saluto, spesso, ci tiene a ricordare di essere immediatamente disponibile per qualsiasi necessità, in caso di bisogno, ma non sempre, eventualmente, è presente, all'occorrenza.
La loro vita, spesso in buona fede, li porta, facilmente, a dimenticarsi delle promesse fatte all'amico.
E se, eventualmente, chiamati spesso non risultano rintracciabili al telefono. E quando sono rintracciabili, spesso, si trovano con impegni pregressi inderogabili, tali da essere impediti dal potersi recare dall'amico.
Gli amici, forse per natura, sono portati a promettere mari e monti, in caso di necessità. Ma se all'occorrenza arrivano portano con se una boccettina d'acqua e un po' di terra di montagna.
Con il discorso che si ripete, naturalmente, pari pari, dall'una e dall'altra parte. 

E, in quanto tali, gli amici sono cosa molto diversa dall'amore.
L'amore, invece, è qualcosa di molto più grande. L'amore c'è sempre; di giorno e di notte; con la gioia e col dolore. Col bello e col brutto tempo. L'amore, all'occorrenza, fa diventare di secondaria importanza qualsiasi impegno già considerato inderogabile. E se c'è bisogno l'amore cancella, senza alcun dubbio, qualsiasi precedente programma. 

Nella vita gli amici sono molto importanti, specialmente nella vita di società; l'amore, di contro, è molto più che importante. E' di estrema primaria necessità. E' un bisogno assoluto, come respirare, mangiare, bere un sorso d'acqua. Senza amore la vita non è Vita. Senza amore non si vive bene.
 Tutti gli esseri umani hanno bisogno, inderogabile, urgente, di essere amati e di amare. Amore fatto di corpo e di anima. Nonostante tutte le problematiche che esso potrebbe comportare e comporta.

22 ottobre 2024

STRETTA DI MANO. LA PRIMA

 La prima e la più bella stretta di mano della mia vita?
È la stretta della manina di mia figlia lattante intorno al dito indice della mia mano. 

17 ottobre 2024

PERSONE TRASCURATE

 Nella vita, 
per le persone e per le cose:
Ciò che oggi è trascurato domani diventerà di qualcun altro

8 ottobre 2024

LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI

 In tutte le aule dei Tribunali d'Italia, in alto su una parete, campeggia, in modo perentorio e solenne la scritta, a caratteri cubitali
                        "la legge è uguale per tutti".
Con il termine legge coincidente col termine Giustizia. 
Col significato che l'applicazione delle leggi dello Stato porta a dei pronunciamenti (Sentenze) della magistratura, che, a parità di condizioni oggettive, sono uguali per tutti i Cittadini. Indipendentemente dalle loro caratteristiche personali quali: Colore della pelle, Sesso, Lingua, Razza, Opinione politica, Religione, Vicinanza al Potere, Censo.  
In sintesi, nessuna discriminazione è ammessa al suddetto principio generale ideale.
La frase storica sopra riportata è fatta risalire a George Orwell, il quale ci teneva a precisare che "per alcuni è più uguale degli altri". 
La Costituzione della Repubblica Italiana (CRI), all'art. 3, stabilisce, in modo inequivoco, che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge.
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (DUDU) all'art.7 precisa, in modo netto, tale diritto di uguaglianza davanti alla legge, Concetto di uguaglianza formale e sostanziale ripreso dalla Rivoluzione Francese (1789. Liberté - Egalité - Fraternité). 
La vita porta con se, per tutti gli esseri umani, libertà ed uguaglianza in dignità e diritti.

Le legge in uno stato ha Valore Giuridico Assoluto. E la legge, nello stesso stato, deve essere applicata, in ossequio alla volontà del legislatore, allo stesso modo per tutti i cittadini.
Non sempre ciò succede nella realtà. E non sempre i Cittadini sono convinti che la frase solenne sia applicata come solennemente annunciato.

Senza entrare nel merito giuridico, anche per la non conoscenza dei dati, col supporto dei soli dati oggettivi, riportati dai vari organi di stampa a tiratura nazionale e locale si riportano due casi eclatanti che toccano la suddetta dichiarazione solenne. Fatti:
1. Macellaio di Reggio Calabria. Nel maggio 2024, in località Oliveto di Reggio Calabria, due persone travisate si sono introdotte nell'abitazione di un signore per un tentativo di furto. Il proprietario della casa trovatosi davanti ai suddetti ladri e vistosi aggredito ha reagito uccidendo, con un coltello da cucina uno dei due malviventi.
Il delitto è avvenuto dentro la casa del proprietario. il morto è uno dei due ladri che si erano introdotti in casa (Altri due stavano fuori a fare il palo). Il proprietario della casa, per ordine della magistratura locale, è stato subito arrestato (In carcere) per eccesso di legittima difesa. Invano, fino a poco tempo fa, i legali del proprietario della casa hanno cercato di sostenere la tesi della legittima difesa. Sui social locali e altrove molti hanno sostenuto, invano, che la difesa della propria famiglia e della propria abitazione è sempre legittima. E che un altro proprietario meno robusto di quello reale quasi certamente avrebbe fatto lui una brutta fine per la sicura violenta reazione dei ladri, che non potevano rischiare di essere, eventualmente, individuati dalle forze dell'ordine.
Tale proprietario fino a qualche giorno fa è stato custodito in carcere. Gli arresti domiciliari sono arrivati il seguito ad un altro fatto di cronaca. Quello della Signora di Viareggio.
2. Signora di Viareggio. La Signora, imprenditrice balneare, 65 anni, nel settembre scorso,  mentre si trovava per strada, nella sua città, si è vista rubare una borsa che portava con se. Il ladro le ha strappato la borsa ed è scappato via. La Signora con rara prontezza d'animo ha acceso l'auto e si data ad inseguire, con comprensibile rabbia, il ladro. Raggiuntolo lo ha investito, con l'auto, e dopo che il ladro è caduto per terra ha fatto retromarcia, volontariamente o involontariamente, passando con le ruote dell'auto sopra il corpo del ladro. La signora dopo aver recuperato da terra la sua borsa  rubata ha confermato gli eventi secondo le evidenze dei fatti riprodotti dalle telecamere esistenti nella zona. La magistratura locale letti gli atti ha emesso un provvedimento col quale sono stati assegnati gli arresti domiciliari della Signora, in attesa del processo.

Pur senza voler, assolutamente, entrare nel merito tecnico-giuridico, in entrambi i casi, sopra sinteticamente descritti, sembra di vedere una diversa interpretazione del concetto di legittima difesa. Ammesso per ipotesi che il secondo caso (Viareggio) possa essere classificato tale.
Però, il richiamo al principio generale, in epigrafe riportato, ha  fatto si che anche per il proprietario di Reggio Calabria fossero applicati, in analogia, gli arresti domiciliari.
Ma, il Cittadino mio lettore, pur senza entrare nel merito dei terribili fatti di cronaca, si trova più vicino alla Signora di Viareggio o più vicino al Signore di Reggio Calabria?
Quanti, trovandosi in quelle condizioni, avrebbero reagito come la Signora e quanti come il Signore? 

LA CONOSCENZA

 L'uomo nella vita dovrebbe essere "fornito" di una solida struttura di base nel campo del sapere.
E dovrebbe essere depositario di adeguata competenza nel proprio campo e nei campi di cui parla.
E per far ciò esso dovrebbe essere depositario di adeguate capacità nel settore relazionale; nel rapporto con gli altri esseri umani.  Cercando di essere e di essere considerato come sicuro, affidabile, capace, solido.
La conoscenza dev'essere acquisita e mostrata come affascinante e capace di attrarre tutta l'umanità. Evitando di cadere nel condizionamento e nel plagio. Deve essere vista come un atto di amore e di gioia.
La conoscenza, il sapere, è presupposto essenziale per l'acquisizione di quelle caratteristiche di base per coloro che ambiscono a diventare leader di un qualsiasi gruppo.
Il sapere porta in se il riconoscimento del non sapere per una infinità di cose e porta l'uomo alla necessità di riflettere su ogni cosa e al dialogo silenzioso con se stesso. Con l'uomo che si trova a lottare, impegnando tutte le sue forze intellettuali, contro tutti gli elementi della natura che attraversano la sua via.

La vita per essere adeguatamente vissuta ha bisogno di avere un futuro narrativo che, per esserci, ha bisogno di conoscenza, di sapere. In ogni settore.
La conoscenza deve essere, il più possibile, poliglotta, con particolare attenzione ai due settori più importanti. Quello giuridico e quello sanitario.
Il settore giuridico, seppure arido, povero, si occupa delle anomalie, delle patologie della società e non è come altri, tipo quello filosofico, che si interessano della conoscenza dell'umanità nell'ambito universale.
La mancata conoscenza delle leggi può portare al mancato riconoscimento di diritti e quanto altro. Al contrario, la conoscenza porta, costituisce, potere e, anche, eventuali prevaricazioni su altri.
Il settore sanitario può essere usato in funzione benefica, ma anche in quella distruttiva. Un ruolo importante è detenuto dalla conoscenza dei segreti della psiche, al fine di guidare e prevedere i comportamenti umani.
Il potere politico, nel passato, ha fatto molto uso dell'antropologia.

CONTINUITA' GENIALE INVISIBILE

 Il sapere trova supporto nello studio approfondito dello "stato di fatto", dello stato della conoscenza acquisita sul determinato argomento.
Da tale ipotesi si parte con razionalità o con lampi di genio per gli sviluppi futuri.
In tutti i casi, in ogni campo, 
tutte le idee assomigliano, più o meno, ad altra idea di partenza. Sempre.
Nessun problema, quindi, se gli studiosi passano tanto tempo nello studio di idee geniali dei loro ispiratori.
Ciò non vuol dire copiare. Vuol dire cercare e, magari, mantenere quella continuità scientifica invisibile che, prima o poi, porterà qualcuno al successo della conoscenza.

ANDROMACA

 Tutti conoscono la relazione amorosa fra Elena e Paride (Scintilla, o scusa, che ha portato alla lunga guerra fra greci e troiani, con la sconfitta di quest'ultimi), ma pochi, forse, conoscono il tipo di relazione che c'era fra Andromaca ed Ettore.
Elena, donna bellissima, non soddisfatta del rapporto coniugale con Menelao, fratello del bellicoso Agamennone, per passione travolgente ha abbandonato il marito e la famiglia per seguire Paride (La dea Afrodite gli aveva promesso in dono la donna più bella del mondo), figlio di Priamo. Alla morte di Paride Elena ha sposato il fratello Deifobo che poi ha consegnato ai greci riconciliandosi coi greci e con il marito Menelao.
Andromaca, invece, rappresenta il classico ideale greco basato su un felice matrimonio d'amore, con reciproca fedeltà con Ettore. Per tale atteggiamento, per la sua sincerità e bontà d'animo essa era molto stimata dai troiani. Essa era sempre impegnata a cercare, con Ettore, soluzioni reali ai problemi propri e della corte. 
Il suo amore verso Ettore non ammetteva distrazioni di sorta. 
Il suo concetto d'amore è rappresentato dalla seguente dichiarazione:
         "Ti amo come si ama un padre, un fratello, un marito".

NON OLTRE UN RAGIONEVOLE LIMITE

 Sui giornali di tutto il mondo, in questo periodo, si parla, insistentemente, di vendetta. 
Quando e fino a dove è ragionevole spingersi nell'ipotesi di accettazione di tale ipotesi. Sia per i contrasti fra persone, sia nei contrasti fra stati.

Se è accettabile ammettere il diritto della vendetta non è, umanamente, accettabile il superamento di un ragionevole limite di quel presunto diritto.
E il limite di quel diritto se non è ragionevolmente "codificato" - e non potrà mai esserlo per ovvie ragioni; per lo stesso principio in esso implicito - allora è il buon senso degli uomini giusti che dovrebbe guidare e posizionare una barriera insormontabile, da parte di chiunque. E' la barriera del "non plus ultra".

Sì, perché la vendetta, inevitabilmente, finisce per portare con se e travolgere, inesorabilmente, vittime innocenti.
Bisogna , assolutamente, evitare che diventi irrilevante l'innocenza delle vittime coinvolte, per colui che ha subito dolore e cerca vendetta. L'innocenza delle vittime eventuali deve essere considerata come di enorme importanza da chi cerca vendetta.

La sete di vendetta, per esempio, ha fatto si che Medea considerasse come di nessuna importanza l'assoluta innocenza dei suoi bambini, nel suo piano di vendetta contro suo marito Giasone (Invaghitosi di altra donna. Con rimando al libretto teatrale  Medea di Giuseppe Romeo).
Ma, come prevedono anche i dettami biblici, le colpe dei padri non debbono cadere sui figli (Fino alla settima generazione?).

GRATITUDINE

 La gratitudine è una dote scarsamente conosciuta dal genere umano.
Il destinatario dopo le prime benevolenze si convince che quello che riceve spontaneamente non sia un dono, come realmente è, ma un qualcosa di "dovuto" dal suo benefattore. E, in quanto tale, lontano da qualsiasi ipotetico riconoscimento; anche solo morale.

Nella vita ci sono due diverse tipologie di benefattori: quelli evangelici e quelli umani.

I benefattori evangelici sono coloro che aiutano il prossimo e subito dopo scompaiono, senza aspettarsi alcun riconoscimento da parte del beneficiario. Il loro riconoscimento lo avranno direttamente da Dio.

I benefattori umani (E' a questa categoria che mi pregio di appartenere) sanno di non possedere la virtù dell'evaporazione dopo aver fatto del bene, sanno che, in quanto umani, deboli e anche un po' vanitosi, amano osservare la faccia, lo sguardo sereno, gioioso, dolce, del proprio amico per il quale si sono spesi, genuinamente, senza alcun interesse.
Sì, i pensieri sono belli ma la realtà erode una fantastica poesia e conferma quanto sopra affermato: la gratitudine non è una dote del genere umano. 

IL DENARO

 Da sempre il potere è strettamente legato al denaro. L'assenza di denaro ha costituito e costituisce un forte impedimento all'acquisizione del potere fine a se stesso.
Esso ha un ruolo essenziale  nelle relazioni fra le persone.
Il potere con molto denaro può essere raggiunto con modalità più o meno semplici. E' anche vero che la condizione è necessaria, ma non sufficiente. Ossia, il possesso del denaro non rappresenta, automaticamente, l'acquisizione del potere.

Qualsiasi passo sulla scala del potere è subordinato ad esborsi, presenti o futuri, di denaro o di favori (Equivalenti a denaro). E, tanto più grande è la disponibilità di denaro tanto più è grande la popolarità e il potere del possessore. Possessore che, in quanto tale, si sente - e tende - ad andare anche sopra la legge. Tendenza che viene trascurata, per ovvi motivi di auspicato profitto futuro, dai rappresentanti della legge e tollerata, se non compiaciuta, dal popolo povero. Forse perché  esso popolo si vede trasposto nel possessore o vuole pensare di poterlo essere in futuro. E, quindi, nelle condizioni di fare come il ricco che viene osannato, per il dio denaro.

L'uomo di Protagora: "l'uomo è il metro della realtà o della irrealtà delle cose", del loro modo di essere e del loro significato.
Nella società in cui viviamo il denaro ha preso il posto dell'uomo nella misura delle cose. Tutte le cose che siano reali e delle cose che siano irreali.

Chi spende per acquisire potere lo fa senza sapere quanto spende. Sono altre persone che seguono le sue spese. Persone sempre tenute a non renderle note. Mai.
Chi mira al potere ostenta il denaro in modalità banale, inessenziale, pur sapendo del suo valore intrinseco. Il denaro per costoro non è importante in quanto materializzazione, ma lo è in quanto manifestazione sociale immediatamente riconducibile al soggetto in esame da tutti gli altri. Amici e nemici.
Riconoscimento dei terzi che porta in se il concetto dell'essere, sempre, padrone e non servo della propria enorme ricchezza.
Ed essi (I ricchi), per scaricarsi la coscienza, si convincono e affermano, senza alcun pudore, di essere pervenuti a quella ricchezza grazie alle loro capacità  imprenditoriali e - per maggior conto - per volontà del Padre Eterno che ha ipotizzato la realizzazione di grandi progetti sotto la loro direzione. 
E, in quanto tali, degni di stima, di rispetto sociale e, anche, religioso. Il denaro, senza alcun dubbio apre tutte le porte; anche quelle del paradiso. Vista la loro presunta funzione di delega divina.

E in tutta questa illusione la gente gongola, abbocca e fa festa col festeggiato come un tacchino il giorno del ringraziamento, in USA.
Con la conclusiva medicina distribuita, senza limitazioni di sorta; col bugiardino che, in piccolo, informa che il "denaro non è tutto nella vita" essendo, esso, portatore di gioie e grandi dolori.

7 ottobre 2024

LA VITA E IL TEMPO

 La vita non è altro che il percorso di quei momenti meravigliosi che si vivono senza respiro.
Essa funziona bene solo se c'è qualcuno che ci ama e che noi amiamo.
Tutto il resto è noia.

La vita è strettamente legata al tempo. Tempo lento nell'attesa, veloce nella gioia, eterno nell'amore.