È una metafora, in uso, per indicare una situazione in cui l'avanzamento di carriera di una persona, in una struttura organizzativa, è impedito da barriere invisibili.
È l'impedimento, oltre un certo livello, in una certa gerarchia, per una specifica persona. E tale impedimento è dovuto a discriminazioni e barriere di natura, prevalentemente, razziali, sessuali, di genere, di appartenenza, posti come ostacoli di natura sociale, culturale, psicologica, apparentemente invisibili, insormontabili.
L'espressione originaria, coniata da Marilyn Loden, nel 1984, detta "Glass ceiling", si riferiva principalmente alle donne che restano stoppate, bloccate, in vari settori delle attività lavorative, nella scalata apicale, in quanto donne.
Il discorso, molto presente nel passato remoto, è, purtroppo, ancora presente in vari settori del pubblico e del privato.
Le donne, da sempre, in quanto tali, hanno avuto ed hanno, seppure in minore entità, tante difficoltà anche nell'accesso al mondo universitario. In tanti settori la donna è stata praticamente assente e non certamente per mancanza di merito intellettivo.
Nel campo della Fisica nucleare Marie Curie è stata costretta a tante vessazioni prima di riuscire ad entrare, con stima, nel mondo accademico.
Nel settore della Filosofia è raro vedere donne emergere nella docenza universitaria.
Nel settore sanitario poche sono le donne che sono riuscite ad emergere fino a raggiungere il titolo di primario ospedaliero.
E qualcuno dovrebbe domandarsi il perché di questa circostanza. Forse perché le donne sono, alla fine fine, più libere degli uomini e, in quanto tali, più difficilmente manovrabili.
Il soffitto di cristallo è presente in tutti quei casi in cui un titolato si appropria di uno studio fatto da un subordinato. Non è certo la prima volta che un professore ordinario si appropria delle ricerche e degli studi svolti da una dottoranda. E davanti a tale caso due sono le opzioni che può esercitare chi si è vista danneggiata: denunciare l'ingiustizia oppure lasciar correre. Nel primo caso il soggetto danneggiato, quasi automaticamente, perde qualsiasi possibilità di avanzamento di carriera; nel secondo caso ha perso la dignità e l'autonomia di pensiero.
Il soffitto di cristallo, quindi, è un qualcosa che c'è, ma non è facilmente visibile. È una cosa segreta, detta e non detta, che viene applicata, ancora oggi, per mantenere nelle mani di specifiche persone (Quasi mai mani di eccellenza scientifica e culturale), il livello esecutivo, verticistico, di comando.
È la circostanza che si verifica quando una persona si dedica col massimo impegno per ottenere un ottimo risultato finale, di una certa attività, e, poi, alla fine, scopre che sono altri che si appropriano del successo finale. Pur non essendo gli autori di quel successo.

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