Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

10 settembre 2025

INGRATITUDINE - CESARE BORGIA

 Il sentimento di gratitudine è uno dei più profondi del genere umano. Rappresenta l'apprezzamento, il riconoscimento, di una persona (Beneficiario) verso un'altra (Beneficiante), per un beneficio ricevuto, a titolo benevolo, disinteressato.
E, naturalmente, di contro c'è ingratitudine con l'assoluta mancanza del suddetto riconoscimento. Il genere umano, prevalentemente, è portato verso l'ingratitudine. È più semplice, meno costosa, tende a sminuire, o annullare, il valore del soggetto che ha fatto il beneficio. Il beneficiante (Chi da un beneficio) è visto come di livello culturale inferiore da colui che ha ricevuto il beneficio (Beneficiario).

Il massimo rappresentante degli ingrati, senza alcun dubbio, è Cesare Borgia (A pari livello con suo padre, il Papa).
Egli, dopo aver ricevuto il beneficio, spesso richiesto, provvedeva, addirittura, alla eliminazione fisica del beneficiante. Seguendo, semplicemente, sorridendo, uno dei due diversi percorsi collaudati. Quello dell'armadio o  quello dell'anello.

-Aprire l'armadio. Secondo questo indirizzo il beneficiante, molto amichevolmente, veniva mandato, invitato, come se fosse un privilegio esclusivo, assentito dal Papa, ad aprire uno specifico armadio papale, con una specifica chiave, munita di una piccola punta metallica avvelenata. La serratura, difficoltosa (ad arte) nel funzionamento, inevitabilmente, portava a una puntura tra punta e palmo della mano e, puntualmente, il giorno dopo, alla morte.

-Stretta di mano. Per mostrare (Apparente) gratitudine ed alta considerazione il Borgia tendeva la mano con al dito un grosso anello con la testa di un leone. Tale testa di leone con la stretta, mordendo la mano del privilegiato, trasferiva al malcapitato un potentissimo veleno letale. Con la morte che sopraggiungeva entro 24 ore.

 Queste forme di ingratitudine (Stretta di mano e invito ad aprire il portone), operative e collaudate, sotto il Potere temporale specifico della Chiesa, lasciarono il posto, durante l'impero, ad altre forme spesso più cruente e meno raffinate. 
Col potere tirannico, a casa del sacrificando, veniva mandato un centurione, il quale, in maniera ufficiale, informava l'interessato che "Cesare vuole che tu muoia".
Diciamo che Roma è passata da una forma raffinata ("Sua Santità vuole che ceniate con lui") ad una forma rustica primitiva ("Cesare vuole che tu muoia"), ma con lo stesso identico effetto.

Ai giorni nostri spesso il fine vita è donato non più coi veleni storici, ma con l'uso di sostanze radioattive (Uranio, plutonio).

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