Da qualche tempo, nel mondo, si parla delle difficoltà di gestione del Potere Esecutivo nelle grandi potenze.
Tra esse, senza alcun dubbio, va annoverata l'Europa che, sebbene priva di adeguato riconoscimento statuale federativo, ha una sua importanza, sia per la vastità del suo territorio, sia per l'importanza della sua economia, sia per la sua cultura.
Con alcuni guai. Essa, Europa, non ha una sua lingua, non ha un capo famiglia, non ha un proprio esercito, non ha un potere decisionale sicuro e determinato, non ha leggi chiare e semplici.
Inoltre, ma non di minor conto, pochi dei suoi cittadini sono orgogliosi di essere tali.
La burocrazia d'Europa invece di avvicinare i Cittadini alle Istituzioni, li allontana. Essa si somma, in modo spaventoso, alla burocrazia dei singoli stati.
I Cittadini sono visti come polli da spennare e son considerati ricchi, anche quando non lo sono. Come nel caso delle abitazioni che dovranno avere specifiche caratteristiche tecniche ed energetiche. Diciamo che secondo il Potere esecutivo d'Europa i Cittadini d'Europa sono ricchi. Ricchi per decreto, anche se non lo sono.
Con la conseguenza che i ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri saranno sempre più poveri. Esattamente il contrario di come dovrebbe essere.
Ma, in modo sintetico, qual è la differenza strutturale fra la nostra Europa e le altre due potenze mondiali?
Semplice:
- Gli USA sono gestiti dagli imprenditori.
- La Cina è gestita dal governo.
- L'Europa è gestita dagli avvocati.
In Italia e in Europa è sempre molto complicato intraprendere. Indirizzarsi verso l'attività d'impresa. Con la burocrazia che assilla e scoraggia anche il più coriaceo dei potenziali imprenditori.
Tanti personaggi affermano quanto sopra; anche coloro che seppur potendo fare, nulla fanno per modificare le cose.
Noi ci lamentiamo perché tendiamo ad andare verso il meglio, ma dobbiamo riconoscere che c'è gente che sta peggio di noi.