Tanti filosofi e cultori del pensiero hanno trattato e trattano, con studi approfonditi, il significato e il valore del parametro "tempo" nella vita dell'uomo, antico e moderno.
Per il cittadino generico il tempo è, semplicemente, quel qualcosa che lega momenti successivi della vita quotidiana, nella loro concatenazione.
Per esempio, camminando in città lo spostamento dalla piazza principale, ove ho scambiato, con un amico, dei commenti sui recenti fatti di cronaca, fino al lungo fiume, percepisco il senso del "parametro tempo" legato al fluire, allo scorrere degli avvenimenti, dei luoghi percorsi.
Il tempo è come un fantasma: c'è, scorre (Più o meno veloce, in funzione degli avvenimenti che riguardano il soggetto), ma non si vede. Non è tangibile. E' qualcosa di irreversibile, di irripetibile. Unico.
Il suo scorrere lo si percepisce, esattamente, solo quando c'è la necessità di fermarlo, congelarlo, con tutte le condizioni al contorno.
Di contro appare vuoto, assente, bloccato, monotono, quando non c'è interesse per il presente e per il futuro prossimo. Quando la noia ha il sopravvento sul vissuto.
Nessun commento:
Posta un commento