Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

7 giugno 2020

TUTTO CAMBI PERCHE' NULLA CAMBI

Spesso nella vita, in modo traumatico o in modo inevitabile, si ci trova davanti a situazioni che necessitano di un diverso modo di fare, di operare. 
Le crisi economiche, sociali, politiche spesso portano i vincitori ad ipotizzare specifici cambiamenti.
Con la stessa elevata frequenza scopriamo, notiamo, leggiamo della necessità di rimodulare, di correggere, di adeguare ai tempi, il modus operandi di qualcosa (Sanità in Italia; Consiglio Superiore della Magistratura e funzionamento della Magistratura stessa). 
Il paradosso è che, quasi sempre, a proporre le rivoluzioni nello specifico settore (Sanità; Giustizia; Lavori Pubblici; Istruzione) siano le stesse persone che hanno portato al collasso quel settore.
Inoltre, chi appartiene ad un settore nell'ambito privato (Per esempio quello della sanità privata), in una Repubblica Democratica, non può e non deve avere titolo per l'organizzazione di quel settore nell'ambito pubblico (Ossia, la Sanità Pubblica). Nelle regioni si verifica spesso l'opposto. La gestione della sanità pubblica è messa nelle mani di gente che ha interessi, diretti o indiretti, nella sanità privata. 
   I discorsi che in questo periodo si fanno su Magistratura, su Scuola e su altri importanti argomenti mi fanno pensare a Tomasi di Lampedusa, il quale, con l'avvento della Rivoluzione di Garibaldi ha previsto la classica soluzione del "tutto cambi perché nulla cambi".
Penso sia praticamente inutile riscrivere, per esempio, nuove norme sulla formazione e sul funzionamento del CSM. Se gli uomini saranno gli stessi egoisti di sempre le nuove norme porteranno solo un nulla di nuovo sotto il sole. Un "buco nell'acqua". 
L'Italia politica, ora più che mai, ha bisogno di Uomini nuovi che pensino prevalentemente al benessere  della maggioranza (Poveri) della popolazione, senza trascurare la restante parte (Ricchi). Con l'obiettivo di tendere all'eliminazione degli squilibri sociali. 
E tutti coloro che si sono prestati a giochi personalistici e perversi, lontani dal benessere del popolo, devono essere allontanati, indipendentemente dai risvolti penali, dalle Istituzioni.

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