Il brutto antropico si scontra con il bello del mare.
E le Stelle stanno a guardare.
Da molto tempo in Italia, nel silenzio più assordante di Intellettuali, Paesaggisti, Naturalisti, Ambientalisti, o presunti tali, stiamo assistendo ad una vergognosa ed obbrobriosa azione di degrado, di violenza e di stupro negli ambiti fluviali. Quella di canalizzazione selvaggia, brutale, gretta delle aste idriche naturali (Torrenti, Valloni, Vallate). Canalizzazione manifestata con la cementificazione del letto d'alveo e delle pareti di contenimento. Nonostante tutte le risultanze scientifiche di natura idraulica, naturalistica ed estetica ci dicono, oramai da molto tempo, che l'azione di canalizzazione cementificata degli alvei sia inopportuna, inadeguata e controproducente, il Cittadino è costretto ad accettare il volere opposto della mediocrità, imperante nell'ambito delle Pubbliche Amministrazioni, per colpa, per dolo o per idiozia. Le mezze tacche poste a capo delle macchine amministrative pubbliche non riescono a capire che i corsi d'acqua, pur periodici (Torrenti), così numerosi negli ambiti costieri del Sud Italia rappresentano una Opportunità, un Vantaggio e non una condizione di svantaggio per l'Ambiente. Ed in quanto tali non devono essere chiusi, delimitati, inscatolati come dei canali artificiali. Essi devono essere percorribili dall'uomo che deve avere la possibilità di gustare la loro funzione, la loro bellezza.
La realizzazione di budelli in calcestruzzo, semplice o armato, con alveo totalmente cementificato, con sezione chiusa o aperta che portano le acque meteoriche, il più delle volte inquinate da scarichi fognari, in alcuni casi fino alla linea di battigia, rappresenta un grave atto di violenza alla natura. I casi di Siderno, Ardore, ecc rappresentano delle ferite ancora sanguinanti.
E chi ha sostenuto e sostiene tale tipo di intervento sconsiderato è responsabile di grave delitto verso la Natura.
E le Stelle stanno a guardare.
Da molto tempo in Italia, nel silenzio più assordante di Intellettuali, Paesaggisti, Naturalisti, Ambientalisti, o presunti tali, stiamo assistendo ad una vergognosa ed obbrobriosa azione di degrado, di violenza e di stupro negli ambiti fluviali. Quella di canalizzazione selvaggia, brutale, gretta delle aste idriche naturali (Torrenti, Valloni, Vallate). Canalizzazione manifestata con la cementificazione del letto d'alveo e delle pareti di contenimento. Nonostante tutte le risultanze scientifiche di natura idraulica, naturalistica ed estetica ci dicono, oramai da molto tempo, che l'azione di canalizzazione cementificata degli alvei sia inopportuna, inadeguata e controproducente, il Cittadino è costretto ad accettare il volere opposto della mediocrità, imperante nell'ambito delle Pubbliche Amministrazioni, per colpa, per dolo o per idiozia. Le mezze tacche poste a capo delle macchine amministrative pubbliche non riescono a capire che i corsi d'acqua, pur periodici (Torrenti), così numerosi negli ambiti costieri del Sud Italia rappresentano una Opportunità, un Vantaggio e non una condizione di svantaggio per l'Ambiente. Ed in quanto tali non devono essere chiusi, delimitati, inscatolati come dei canali artificiali. Essi devono essere percorribili dall'uomo che deve avere la possibilità di gustare la loro funzione, la loro bellezza.
La realizzazione di budelli in calcestruzzo, semplice o armato, con alveo totalmente cementificato, con sezione chiusa o aperta che portano le acque meteoriche, il più delle volte inquinate da scarichi fognari, in alcuni casi fino alla linea di battigia, rappresenta un grave atto di violenza alla natura. I casi di Siderno, Ardore, ecc rappresentano delle ferite ancora sanguinanti.
E chi ha sostenuto e sostiene tale tipo di intervento sconsiderato è responsabile di grave delitto verso la Natura.
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