Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

4 ottobre 2018

IL TEMPIO DI AFRODITE

Qualche mese fa ho letto su un quotidiano locale di una circostanza particolare che si era verificata a Lido di Camaiore. Secondo il cronista, in una zona specifica della cittadina, è stato constatato un incremento vertiginoso nella vendita di ricariche per telefonini. E, secondo qualche birbante locale, detta vendita era giustificata dalla nascita, in quella zona, di un centro di prima accoglienza per immigrati Africani e dalla concomitante presenza di Signore che andavano a visitare quel centro. Il fatto mi ha portato alla mente la storia del Tempio di Afrodite.
Sulla estrema Bellezza di Afrodite (Mylitta per gli Assiri), sul suo Amore per Ermes e sul frutto del loro amore (Ermafrodito) ho scritto altre volte. Ora mi soffermo sul tempio dedicato alla Dea e al culto specifico, ad essa dedicato spassionatamente dalla gente, senza alcuna riserva etica o morale. Tale culto prevedeva che, almeno una volta nella vita, ogni donna doveva portarsi al tempio, sedersi accanto alla statua di Afrodite e concedersi ad uno straniero. Gli stranieri che arrivavano in città avevano titolo e diritto di scegliere una donna, fra quelle sedute al Tempio, in attesa, e possederla. E, quando una donna si sedeva li al tempio, in attesa dello straniero (In onore alla Dea) non poteva tornarsene a casa prima che uno straniero l'avesse posseduta, amata e "buttato in grembo del denaro". Denaro offerto non per la prestazione, ma in onore della Dea Afrodite. E quel denaro, di qualunque somma di trattasse, non poteva essere rifiutato dalla donna. Una volta posseduta, e da allora poteva non farlo più, la donna poteva tornarsene a casa. E da allora era considerata come consacrata alla Dea. Da quello che è dato sapere le donne belle subito dopo essersi sedute al tempio trovavano uno straniero che le possedeva, all'esterno del tempio. Le donne meno belle erano costrette ad aspettare per molto tempo. Qualcuna anche tre o quattro anni, si racconta.
Il nesso tra le donne al tempio di Afrodite e le donne delle ricariche è netto. Evidentemente non solo nell'antica Grecia ed in Babilonia, ma anche sulla costa Tirrenica il culto suddetto è ancora molto sentito. Con qualche piccola variante:
-Il denaro buttato sul grembo è costituito dalle ricariche dei cellulari;
-Il tempio di Afrodite è rappresentato dal centro di accoglienza degli immigrati irregolari;
-Ad offrire il proprio sesso è lo straniero non la donna locale (Che dona il denaro per la Dea (Leggi ricarica cellulare)). Ma è la donna locale a scegliere lo straniero. Con la conseguenza che quelli brutti (Stranieri) difficilmente saranno scelti dalle donne locali.
Il tutto, naturalmente, ancora e solo, per il culto e la consacrazione ad Afrodite.

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