Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

6 ottobre 2018

ARCHITETTURA - APPROCCIO

Da tempo mi riprometto di fare degli approcci nel campo dell'Architettura, cercando di essere semplice, chiaro, leggibile con tutti. Sarò contento con me stesso se riuscirò ad avvicinare all'argomento anche uno solo dei miei lettori. 
L'Architettura può essere inquadrata con riferimento agli ispiratori e, quindi, implicitamente al tempo, come segue:
-Indù;
-Fenicia;
-Egiziana;
-Etrusca;
-Greca;
-Romanica;
-Gotica;
-Rinascimentale;
-Moderna.
   Mi soffermerò su quelle (Greca; Romanica; Gotica; Rinascimentale) che hanno maggiormente inciso sul vissuto del nostro mondo occidentale.
   L'Architettura, nel tempo, si è evoluta seguendo - e qualche volta anticipando - il livello di civiltà raggiunto dalla popolazione. Col tempo si è passati dalla Architettura Teocratica alla Architettura del Popolo.  
   L'Architettura Teocratica poggiava le fondamenta sui concetti di: Unità, Casta, Dogma. Ogni espressione artistica doveva tener conto di questi concetti, che, tradotti in parole semplici, volevano dire:
1)- Conservazione delle linee tradizionali;
2)- Orrore verso qualsiasi apertura verso il progresso, verso la novità;
3)- Linguaggi architettonici decifrabili solo dagli iniziati.

   L'Architettura del Popolo poggiava le fondamenta sulla volontà di essere, ed apparire, Molto più ricca e meno sacra della precedente. Le espressioni artistiche avevano "in nuce" i seguenti concetti:

a)- Carattere di originalità, progresso, opulenza;
b)- Anche le cose (Cattedrali, …) divine devono essere  "raggiungibili" da chiunque. Non dovevano essere riservate ai soli "iniziati".
   Le strutture che per eccellenza rappresentano l'Architettura del passato sono le sedi istituzionali oltre le Cattedrali  per i Cristiani e le sedi religiose per tutti gli altri culti. 
Il "verbo" della Chiesa era rappresentato dalla loro forma, dalle loro pietre. E i preti preposti erano i soli che potevano, sapevano leggere il verbo architettonico riportato nella materia. Il verbo era nell'edificio. Era lo stesso edificio, con la sua forma, il suo posizionamento, il suo linguaggio.
L'avvento della stampa nel mondo occidentale (J. Gutenberg, Norimberga 1574) ha trasferito, lentamente, il potere di lettura dal clero al popolo. Senza passaggi intermedi. Alla casta, agli iniziati, piano piano, si è sostituito il popolo.
Grazie alla Stampa (La più grande rivoluzione mai fatta sulla terra) sempre maggiori strati della popolazione si sono avvicinati alla Cultura, all'Arte. Beni non più beneficio di pochi.
Con questa invenzione il linguaggio geroglifico si trasferisce dall'architettura delle facciate sui libri. Chiari ed accessibili a tutti. Tale circostanza porta in se una sorta di atrofizzazione dell'architettura che diventa sempre più spoglia, essenziale, meschina, povera. 
L'Architettura con questo passaggio smette di essere l'espressione della società del tempo.

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