Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

17 aprile 2024

IUS PRIMAE NOCTIS

 Tra il serio e il faceto parlerò, in questa nota, di un argomento per il quale si è molto discusso, ma per il quale non esistono "fonti" su cui poggiare l'esistenza di questo ipotetico "diritto".
Gli storici del mondo occidentale dicono di non aver trovato traccia sulla reale esistenza di un disposto normativo in proposito. Molti hanno parlato di fantasie erotiche, di invenzioni truculente, di castronerie gratuite.
Nonostante ciò, molto si è parlato di tale Ius e molto ancora si parla visto che, per esempio, il mondo del Cinema ha dedicato a tale argomento vari film, alcuni di grande successo.

Ius primae noctis, ossia diritto della prima notte, indica il diritto del despota o del feudatario di turno di ospitare nel suo letto, nella prima notte, la fanciulla che avesse deciso di convolare a giuste nozze. 
In ogni caso è necessario precisare quanto segue:
-Il despota medievale di turno, non certo democratico e rispettoso dei diritti dei suoi sudditi, non aveva bisogno di esternare, in forma scritta i suoi desideri. Né, tantomeno, i suoi sudditi, quasi nella totalità analfabeti, erano nelle condizioni di leggere i suoi proclami.
-Il despota si sentiva ed esercitava, quasi sempre senza alcuno scrupolo, il diritto di vita e di morte dei suoi sudditi. Quindi, figurarsi se si poneva limiti su un tale aspetto considerato, da esso, piacevole.
La mancata esistenza di alcun cenno a tale ipotetico Ius nella cultura greca, nel diritto romano, nel codice giustiniano non è condizione necessaria e sufficiente per affermare l'assoluta inesistenza in tutte le comunità della terra. Senza escludere la nascita del suddetto Ius in quanto licenza poetica, volta a screditare qualcosa o qualcuno. O per divertimento e svago, un poco osé.

Periodo storico: Medioevo 
Per una lunga serie di motivazioni tale diceria del Ius era, in qualche modo, legata a fatti e circostanze che condizionavano la vita dei novelli sposi. 
Era dovuto il pagamento di una tassa se: 
-Si chiedeva l'autorizzazione alle nozze;
-Uno dei due promessi sposi era proveniente da una comunità diversa dall'altro; 
-Uno dei due chiedeva l'autorizzazione ad accorciare il periodo di astinenza durante le nozze.

Localizzazione. 
Non è ben chiaro in quale realtà geografica, ipoteticamente, tale Ius potesse essere esistente. Si fanno, sottovoce, i nomi della Gran Bretagna, Isole britanniche, Germania, Svizzera, Francia, Italia. 

Nel mondo anglo-sassone c'era una norma che impediva di consumare il matrimonio la prima notte di nozze. Tale divieto appare ancora sibillino e sconcertante. Successivamente gli sposini hanno chiesto deroga a tale divieto, al potere religioso, previo pagamento di un obolo. 
Nel periodo intorno al 1380 circa in Inghilterra ci sono state numerose rivolte contro le esose tasse imposte al popolo, sempre più mal ridotto, ma del riferimento al diritto di prima notte non c'è traccia, secondo gli studiosi. 
Nella birichina Scozia, nel 1527 circa, lo storico Hector Boece ha affermato, in forma scritta, l'esistenza, in quelle contrade, dello ius primae noctis per volere del re Ewen. Ma, secondo alcuni studiosi in quelle terre non è mai esistito un re con quel nome.

Comunque la si pensi.


Film: 
-Braveheart, di Mel Gibson

Opere letterarie
-Nel 1591, Shakespeare, nel suo Enrico V, parte 2, parla di questo Ius;
-I promessi sposi, di Alessandro Manzoni.

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