Giovanni ZIMISCE, armeno, guerriero audace e poi imperatore bizantino dal 969 al 976 ha cercato di portare nell'impero un cambiamento favorevole al popolino (Povera gente) oppresso dal peso fiscale e dalle condizioni di favore verso i ricchi (Latifondisti) aristocratici sostenuti dal precedente imperatore (Niceforo II Foca). Egli ha cercato di sostenere la separazione fra il potere secolare e quello temporale.
"In questa vita io conosco due poteri: Il clero e l'impero.
Al primo il Creatore del mondo ha affidato la cura delle anime; al secondo il potere sui corpi.
Se nessuna delle due parti è danneggiata il benessere del mondo è assicurato".
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