Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

11 luglio 2010

Vita da dei, vita da uomini

La vita è dipendente da soggetto che la percorre. Può essere da dei o da uomini. La vita da dei è: lieta, leggera, libera dalla morale, dal dolore e dalla tragedia. Achille, che in cuor suo pensava di essere una divinità; dopo il pianto intrecciato col saggio vecchio Priamo, per la presenza del dolore (Percepito per la morte di Patroclo), si rende conto di essere, semplicemente, ... un uomo. Non un dio. Infatti gli dei non conoscono il dolore, non vivono tra il dolore. Essi sono, sempre, felici, mentre tra gli uomini impera l'infelicità. Gli dei conoscono la felicità, ma non le sventure. E, poi, quando si interfacciano con circostanze particolarmente imbarazzanti la loro reazione è leggera, ironica, potremo dire, oggi giorno, moderna. E' il caso di Afrodite che, con entusiasmo si abbandona tra le braccia di Ares, quando Efesto, il marito, non riesce più ... a parlare col suo cuore. Ma nonostante le risibili ragnatele poste, invano, intorno al letto da Efesto, tale fatto non sortisce alcuna vera e propria difficoltà (Se non quella del trasferimento su un lontano sito ove farsi assistere, dalle preposte Grazie, per un caldo bagno e la successiva unzione con preziosi oli immortali profumati). Il tutto sotto il sorriso ironico di Apollo e di Ermes (Che in famoso canto conferma che non avrebbe disdegnato di essere al posto di Ares). Ciò per significare che la vita degli dei non è condizionata, in alcun modo, da alcuna tragedia.
La stessa distrazione di Afrodite trasferita agli uomini, invece, implica l'esplosione di passioni, rancori, reazioni violente, che, spesso, possono portare a conflitti inauditi. Come è successo alla bellissima Elena, attratta da Paride, nonostante la presenza di Menelao (Il marito). Distrazione che ha portato alla guerra di Troia, con migliaia di morti, nel Peloponneso.
A suo modo anche la famosa "esclusa" del Pirandello è stata un pò Penelope un pò Afrodite...
Forse, col passare del tempo, il modo di pensare degli uomini (la loro vita), tenderà sempre più ad avvicinarsi, in modo asintotico, al modo di pensare degli dei. Ed, al limite, tale tendenza porterà alla coincidenza dei due distinti modi.
E' pur vero che la distanza fra dette due diverse visioni della vita (Da dei e da uomini) è molto più accentuata per il mondo islamico che per il mondo occidentale cristianizzato. Per le diverse culture (Il termine tolleranza è praticamente sconosciuto tra certi popoli) e per il diverso modo di guardare... alle donne.
Il tutto per evidenziare, con Omero, con Pericle e con Pirandello, la funzione sociale, nel bene e nel male, della emancipazione delle donne. Donne dalle quali, tutti gli uomini, dipendiamo.
Lo si voglia o non lo si voglia ammettere...

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