Siam fatti anche noi della sostanza di cui sono fatti i sogni e nello spazio di un sonno è racchiusa la nostra breve vita.(Shakespeare/Bacone)

E' l'ambiente in cui veniamo cresciuti a determinare le nostre inclinazioni e le nostre aspirazioni.

10 giugno 2025

INCARICHI DI PROGETTAZIONE

  I progettisti tecnici (Architetti, Ingegneri) nell'ambito sociale, generalmente, sono stati, e sono, con tutti i difetti e i pregi del cittadino medio, del luogo e del tempo. 
Il compito nobile del Progettista è quello di fare in modo che le nuove opere progettate e realizzate, nella vera Architettura, nell'umile Edilizia e nell'austera Urbanistica, portino modifiche, in meglio, del modo di essere e di vivere del Cittadino, nelle città, come nei piccoli paesi. Le nuove opere dovrebbero essere, sempre, in grado di generare e trasferire gioia e felicità sia nel diretto utilizzatore, sia nel casuale visitatore. 
I nuovi quartieri degli anni 70 del secolo scorso (Napoli, ...), con leggerezza dichiarati intelligenti anche da molte scuole universitarie, seppur orrendi esteticamente, scarsamente funzionali e socialmente perversi hanno dimostrato che anche l'urbanistica degli opportunisti può portare sofferenza e degrado nelle città. Non portare, certamente, il paventato e sbandierato "modo corretto di vivere".  
Purtroppo non sempre i progettisti riescono a centrare tale obiettivo.
L'affidamento di incarichi professionali, nell'ambito pubblico, è sempre stato condizionato dai rapporti fra professionista e committenza.  Anche i professionisti famosi, spesso, sono stati - e sono - scelti per una serie di condizionamenti che affondano le basi nell'ambito del codice penale o morale. La committenza pubblica fino a non molto tempo fa era libera di affidare incarichi ai professionisti giudicati idonei per lo specifico caso. La scelta, per gli incarichi di piccolo o medio impegno spesso era indirizzata verso quei professionisti che, esplicitamente, manifestavano apprezzamento e condivisione nell'operato e nell'ideologia del rappresentante del potere esecutivo. Incarichi importanti, di medio o alto valore, di norma, venivano affidati a soggetti di riconosciuta competenza. Col passare del tempo, per un fantomatico principio di convenienza e concorrenza, è stato introdotto il principio dell'affidamento d'incarico con "gara pubblica", gestita non dal politico detentore del potere esecutivo, ma dal funzionario incaricato (Dal politico!). Tale percorso, secondo l'affermato della politica avrebbe dovuto comportare la separazione delle funzioni di comando da quelle di gestione.  Così non è stato. 
Riporto alcuni nominativi di professionisti, per molti dei quali va riconosciuto l'elevato valore, indipendentemente dalla loro moralità, dai principi etici e morali e dalla loro capacità oratoria, non sempre convinta, espressa sul carro del potente di turno. 

Progettisti del passato. Senza etica. Senza scrupoli. Pronti a passare sul carro del vincitore.  
1)- Adolf Loos. Accusato, processato e condannato, nel 1928, per corruzione di minori (due bambine di 8 e 10 anni a cui avrebbe mostrato disegni pornografici e chiesto di posare nude). La pena fu sospesa per "incapacità mentale parziale"! 
2) - Le Corbusier. Era simpatizzante del regime fascista e collaborazionista con il governo di Vichy (Scrisse lettere a Pétain e fu membro di organizzazioni pro-regime). Tuttavia, dopo il 1943, si distaccò dal regime, e cercò, in ogni modo, di trovare agganci col nuovo potere emergente. Il suo coinvolgimento col potere fascista fu più ideologico che operativo. Nel libro "L'architetto e il diavolo" R. Giannantonio mette in risalto la caratteristica primordiale del famoso architetto (Valida per tutta la categoria?), ossia l'appartenenza, sempre, dalla parte del potere, da chiunque rappresentato (Stalin o Hitler, per lui non facevano differenza). Il potere, in quanto tale, era un diretto o indiretto potenziale committente. 
3) - Walter Gropius. Era più un coordinatore di idee che un vero e proprio progettista. Molti disegni della fase Bauhaus furono redatti e firmati da suoi collaboratori, come ammesso dallo stesso Gropius. Era un geniale e visionario organizzatore di eventi e di idee. Non certo un disegnatore progettista. Più che un problema etico quello di Gropius é una questione di ruolo professionale.
4) - Frank Lloyd Wright. Senza dubbio la Casa sulla cascata è uno dei suoi progetti più romantici. E lui ne era cosciente. Era un terribile narcisista. Molti hanno sostenuto che la tragedia di Taliesin, dove morirono l’amante Mamah Cheney, i suoi figli e altre 4 persone, fu usata per mettere in risalto detta sua caratteristica. Ha “sfruttato” la tragedia per fini pubblicitari deliberati? Non ci sono prove certe, ma il sospetto sorge spontaneo.
5) - Van der Rohe. È uno degli architetti più osannati nelle facoltà di Architettura. La figlia, Georgia, ha scritto un libro molto critico sul padre con giudizio non certo lusinghiero. Ella, tra l'altro, accusa il padre di aver fatto una rapida scalata sociale grazie a un matrimonio d’interesse. È pur vero che si tratta di una testimonianza soggettiva e controversa.
6) - Paolo Soleri. Architetto noto, ma non di vasta fama. Dopo la sua morte, nel 2017 fu accusato, dalla figlia Daniela, di molestie sessuali. La fondazione Soleri rispose prendendo le distanze, ma non esiste un procedimento giudiziario.
7) - Richard Meier. Molte sono le sue opere, di eccellente valore estetico, ubicate in tutto il mondo. Nel 2018, all'eta di 84 anni, é stato accusato, da cinque collaboratrici, di comportamenti sessualmente inappropriati (palpeggiamenti, avances).
8) - Philip Johnson. Aderì e supportò il nazismo negli anni '30, partecipò a eventi fascisti e sostenne, pubblicamente, Hitler. In seguito rinnegò tutto, come fecero tanti altri, ma il passato rimane lì presente e  pesante.

Progettisti del presente. Senza etica. Senza scrupoli. Pronti a passare sul carro del vincitore.  
L'attualità nell'affidamento di incarichi professionali.
Il recente sistema per gli affidamenti si basa su un meccanismo digitale, detto MEPA, gestito a livello nazionale. Teoricamente perfetto e garante della concorrenza. In vero il sistema è di discutibile efficacia e tutt'altro che corretto. Non è difficile constatare una lunga serie di incongruenze seguendo le gare di affidamento. Di seguito riporto alcune di esse.
-Ribassi d'asta inaccettabili.  Nel migliore dei casi di aggiudicazione per la stazione appaltante si riscontrano ribassi d'asta pari al 60 - 80% sull'importo a base di gara. Con la semplice conseguenza che il prezzo offerto è inferiore alla sommatoria dei soli costi certi necessari per svolgere l'incarico. 
Le domande di partecipazione alle gare di affidamento provengono da ogni parte della lunga Italia, con la conseguenza che, anche per piccoli appalti di servizi ci sono offerte provenienti da tecnici con studi posti ad oltre 1.000,00 km di distanza. Come farà il professionista aggiudicatario col ribasso del 60%, posto a circa 1000 km di distanza, ad eseguire compiutamente le attività previste nel bando di gara? Questa è la domanda che sorge spontanea all'ingenuo professionista che ha offerto un ribasso di poche unità percentuali, seppur trovandosi in prossimità del luogo dei lavori. Col tempo si capirà che il professionista incaricato trasferirà il suo incarico, in subappalto, ad altro collega il quale a sua volta lo affiderà, molto ragionevolmente ad altro ancora. Alla fine chi ci rimetterà di più, se ci pensate bene, sarà la stazione appaltante.
Questo meccanismo è applicato, sistematicamente, anche dalle compagnie di assicurazione quando devono provvedere al risarcimento del danno, che deve essere stimato. Una delle maggiori compagnie del settore, per esempio, se può tende a far passare più tempo possibile dalla data del danno e quando deve provvedere alla stima del danno provvede a nominare come consulente una società di servizi con sede in Milano, ora detta Aiuto (Help, in inglese). Questa società Aiuto gira l'incarico ad altra compagnia di servizi detta Aiuto 2, con sede a Genova. Essa, a sua volta, delega per la stima del danno altra società di servizi, detta Aiuto 3, con sede nella stessa regione del sinistro. Questa, infine, si rivolge al professionista tecnico della città del sinistro che svolgerà l'incarico.  Senza alcun dubbio le percentuali di competenza economica delle società deleganti saranno  a carico dell'utente ultimo.
- Le gare per gli affidamenti di servizi tecnici, oggi giorno, sono viste in modo identico a quello applicato per l'esecuzione dei lavori. Tale meccanismo è errato, inoltre, come per le gare dei lavori, spesso, nascono dei meccanismi perversi di corruzione che non fanno bene alla stazione appaltante. La prestazione di un servizio tecnico non può essere visto con la stessa modalità con cui si cerca una ditta per l'esecuzione dei lavori.    
- Bandi cuciti su misura. I bandi di gara per gli affidamenti di incarichi di progettazione, se si vuole leggere bene le carte, nascondono degli artifizi creati ad arte per agevolare questo o quel tizio. E dette agevolazioni, naturalmente, hanno un costo che andrà a finire nelle tasche di chi materialmente gestisce l'operazione. E chi sarà mai il soggetto che assume le funzioni di regista dell'operazione? La risposta è semplice. Il regista non può che essere colui ch'è a capo della stazione appaltante (O un suo delegato), oppure, in subordine, lo stesso dirigente tecnico incaricato per le operazioni di rito burocratico.
In Italia le gare di affidamento di servizi, spesso, sono come i vestiti costruiti su misura, andando dal sarto.
Le occasioni più paradossali si possono riscontrare in occasione di eventi impeditivi prolungati (Tempo di Covid), oppure in occasione di persistenti crisi economiche (Crisi economica mondiale). In questi casi andare a "confezionare" bandi con la richiesta del possesso di specifici requisiti di natura tecnica e/o economica, ovviamente svolta nell'intervallo di tempo specificamente previsto. Questa è la perversione allo stato puro. Questo meccanismo sta portando, e porterà, all'estinzione del merito nella libera professione. Per essere incaricato non è importante il tuo bagaglio di capacità e conoscenza è importante saper digitare, con doppia spunta grassetta le caselle giuste, e il gioco è fatto. 
Infine, riporto un caso sintomatico verificatosi in una importantissima città lombarda, riportato nella cronaca del mese scorso. Dei famosi tecnici, con esperienza internazionale, sono stati incaricati da un ente locale per la redazione di importanti opere di Architettura e fin qui niente di male. Peccato che, chissà come, per effetto di un eccesso di sicurezza e di senso di onnipotenza è venuto fuori che gli stessi professionisti incaricati siano coloro che sono stati chiamati, in modo diretto e indiretto, alla preparazione del bando di gara e alla scelta degli affidatari. Semplicemente, il classico caso di controllore coincidente col controllato. E queste coincidenze, contrariamente a quanto qualche Cittadino ingenuo potrebbe pensare, non sono delle rarità. Non sono, per niente, delle eccezioni. 

Conclusione. 
Dal punto di vista etico c'è differenza fra i progettisti (Famosi e non) del passato e quelli del presente?  Non sembra esistere, da quel punto di vista, alcuna differenza sostanziale. 
Altro discorso è quello che riguarda il merito, la genialità, la capacità professionale, artistica, di trasferire emozioni, con le loro opere.

Quella dei tecnici è stata, ed è, la classica categoria degli egoisti, degli opportunisti, dei megalomani, sempre pronti a saltare sul carro del vincitore. Chiunque esso sia. 
Questo è uno dei motivi per cui in giro per le nostre città possiamo vedere brutture, inestetismi, volgarità edilizie che, purtroppo, resteranno di monito per le generazioni future.
Ma, bisogna dirlo, ogni regola (Anche questa) ammette delle eccezioni. Rare, ma esistono. Ma sono in via di estinzione.

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