Democrazia è una parola, di origine greca, che, da oltre 2000 anni, rappresenta la forma di governo posta nelle mani della maggioranza dei cittadini. Non di una élite di persone. Tutte le volte che i paesi si accostano alle forme perverse delle solite, poche, persone per la gestione della cosa pubblica, allora, senza alcun dubbio i concetti di Uguaglianza, Libertà e Giustizia restano solo sogni per romantici idealisti.
Tale forma di governo consente di attuare, al meglio, uno dei dettati più importanti della vita di comunità: quello che vuole e ratifica l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla Legge. Sia per il diritto fra privati, sia per quello fra privato e pubblico.
In uno stato democratico l'accesso alle cariche pubbliche dovrebbe essere consentito a tutti i cittadini, dotati di etica e morale (Privi di condanne che riguardano la collettività e l'ambito privato), ricchi e poveri. L'accesso per le persone ricche dovrebbe essere subordinato al possesso di riconosciute virtù (Areté) sociali. Virtù consistenti nel portare rispetto al concetto di uguaglianza politica dei cittadini (Anche quelli più umili).
Lo diceva anche Pericle, col suo primo Discorso, nel 430 a.C..
Il compito principale di ogni Repubblica è quello di eliminare la povertà e portare felicità in tutti i suoi cittadini.
E per fare ciò è necessario che il lavoro venga ad essere il punto di partenza per il povero, che non deve vergognarsi di essere tale. Semmai è vergognoso non cercare di allontanarsi dalla povertà, col lavoro.
Senza lavoro l'uomo non può che essere accompagnato dalla povertà, dalla fame, dalla tristezza. Quindi, dall'assenza di autonomia e di libertà.
E' col lavoro che gli uomini diventano, onestamente, liberi e ricchi.
Anche qualche giorno fa ho conosciuto due persone, molto intelligenti, acculturate, che mi hanno parlato dei duri sacrifici fatti dal loro genitore, emigrato in Oceania, per far sì che loro potessero studiare, andare all'Università e potessero diventare dei validi professionisti. Come lo sono diventati.
Chi non ha voglia di lavorare diventerà, sempre di più, posseduto dall'invidia che scatenerà verso coloro coloro che, invece, hanno ottenuto risultati positivi seguendo quel percorso. Costui farà di tutto per ostacolare, danneggiare, denigrare, chi ha scelto di lavorare e migliorare la propria posizione sociale ed economica, il proprio tenore di vita.
Il miglioramento del tenore di vita porta in sé la possibilità di viaggiare nel mondo e conoscere nuove società, nuove culture, nuovi sistemi di vita. Con la conseguente possibilità di ulteriore crescita sociale e culturale.
Per ottenere questo risultato sarebbe interessante ipotizzare, da parte degli stati di finanziare dei viaggi nazionali ed esteri (Verso realtà il più possibile diverse dalla propria) per tutti i giovani. Sarebbe un'ottima alternativa all'acquisto di armi e allo sperpero di denaro pubblico con iniziative discutibili, come se ne vedono infinite in questi tempi incerti.
Per migliorare il tenore di vita dei cittadini è necessario che lo stato guardi positivamente allo spirito di iniziativa imprenditoriale individuale. Percorso per eccellenza per indirizzare il cittadino, e indirettamente lo stato, verso la felicità, verso la ricchezza.
Lo spirito d'iniziativa individuale (Di tutti i cittadini. Dei ricchi e dei meno ricchi), quindi, dovrebbe essere apprezzato e aiutato da tutti, in quanto basamento solido per l'uscita dalla condizione di povertà. Con grande vantaggio anche per le casse dello stato.
Ci potremmo domandare se lo stato attuale aiuta il cittadino in questa direzione. La risposta, senza alcuna incertezza, sarebbe negativa. La burocrazia e l'invidia di chi gestisce il potere sono talmente radicati nella società da portarla verso l'incancrenimento diffuso, verso il quale nessuno di coloro che detengono il potere sembra farci caso. Anzi, la circostanza è, da costoro, quasi sempre, bene accetta al fine di mantenere sine die il loro potere conquistato. Potere che considerano nelle loro mani in modo stabile, fisso, eterno, non provvisorio e limitato nel tempo come dovrebbe essere.
L'accumulazione della ricchezza non investita (Priva di alcun vantaggio per la collettività) e la ricerca di una ideologia del prestigio, basata sulla ricchezza, sono di scarso significato utilitaristico nell'ambito pubblico e in quello privato.
In sintesi, anche l'iniziativa imprenditoriale dei ricchi dev'essere stimolata ed aiutata, perché essa, col lavoro connesso, porta al miglioramento delle condizioni di vita.

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